Le tecniche infermieristiche utilizzano sempre di più prodotti tecnologici e innovativi. Il legame fra tecnica infermieristica ed evoluzione tecnologica è il fondamento di un'assistenza adeguata alle possibilità che ci sono offerte. Avere una tecnologia e non saperla usare è uno spreco di risorse imperdonabile. Oggi gli infermieri allestiscono sale operatorie con robot che costano milioni di euro.
L’iniezione sottocutanea è una tecnica semplice, che richiede di iniettare il farmaco a base di eparina lentamente nel sottocute (lo strato adiposo) che si trova al di sotto dello strato di epidermide e derma e sopra il tessuto muscolare.
Il tessuto adiposo si caratterizza per la presenza di pochi vasi sanguigni, rispetto a quello muscolare caratteristico dell'iniezione intramuscolare.
Leggi tutto: Iniezione di eparina sottocute fatta male, cosa comporta?
Negli ultimi anni c'è una riscoperta di questa tecnica semplice e sicura che si rivela utile e necessaria in alcune situazioni, ma fatica ad essere compresa in quanto considerata "vecchia". Eppure, una tecnica, è buona se utile a prescindere dalla sua età o scoperta.
La procedura consiste nell'introdurre nell'ipoderma una soluzione e si differenzia dall'iniezione sottocutanea o intramuscolare perchè c'è un flusso continuo ed il volume è di molto superiore.
La terapia infusionale fa parte dell'agire quotidiano degli infermieri, questa procedura viene ripetuta regolarmente durante lo svolgimento del turno.
Nel tempo potremmo dimenticarci perchè agiamo in un determinato modo e smettiamo di porci delle domande su ciò che stiamo facendo, meccanizzando delle tecniche che sono fortemente diversificate per ogni paziente. Ritrovandoci infine, senza soluzioni dinanzi il più piccolo dei problemi.
Leggi tutto: La terapia infusionale: 10 domande per conoscerla meglio
La nutrizione parenterale totale è molto diffusa ma questo non la rende una infusione semplice e la brutta esperienza di due infermiere accusate di omicidio per l'errata infusione di una nutrizione parenterale mi ha dato l'incipit per questo testo.
Le infermiere hanno vissuto un'odissea durata 6 anni.
L'episodio si sarebbe potuto concludere subito e non si doveva andare a processo, se ci fosse stata più consapevolezza dei rischi e della necessità di un'adeguata documentazione.
Leggi tutto: La nutrizione parenterale totale: principi generali
La grande categoria degli accessi vascolari per la terapia infusionale comprende i cateteri venosi centrali, i cateteri venosi periferici e i cateteri venosi profondi che si stanno diffondendo sempre di più.
La classificazione degli accessi vascolari è poi diversificata a seconda di cosa viene considerato, se il punto di accesso o la struttura del catetere.
Leggi tutto: Accesso venoso periferico, centrale e profondo: qual è la differenza?
La diffusione dei tappini a pressione o "safe valve" in Italia è iniziata circa 20 anni fa, in inglese sono chiamati needleless free connector (NFC) ed è il termine più diffuso su pubmed.
Il tappino a pressione dagli inizi del 2000 ha progressivamente sostituito i tappini perforabili (che creavano un abiente chiuso) e gli otturatori grazie ad attente campagne di marketing e di divulgazione con le linee guida sin dal 2002.
Leggi tutto: Tappini a pressione: un modello per una disamina sulle infezioni da accessi...
Il cateterismo vescicale è una delle tecniche infermieristiche più importanti che mettiamo in pratica, viene messo in atto sulla base di procedure consolidate (interventi chirurgici programmati), emergenza (globo vescicale o ematuria franca) oppure per il monitoraggio della diuresi o più frequentemente per un problema urologico.
Il cateterismo vescicale quando viene effettuato bene è fastidioso durante il posizionamento, non crea problemi, lascia solo un senso di disagio durante la permanenza. Inoltre, non ci sono problematiche riguardo alla minzione dopo la rimozione.
Leggi tutto: L'infermiere e le criticità nel cateterismo vescicale
La metanalisi dal titolo "Heparin versus normal saline for the care of peripheral intravenous catheters in children: A meta-analysis" è stata pubblicata su Nursing Open ed affronta un tema specifico nella gestione delle ago cannule sui neonati.
La conclusione dello studio è che il lock con soluzione eparinata è utile per prolungare la durata dell'agocannula, ma servono degli approfondimenti.
Leggi tutto: Metanalisi sull'uso della soluzione eparinata negli accessi venosi
Le procedure e i protocolli infermieristici sono la base per un assistenza infermieristica appropriata che sia essa semplice o più complessa.
Non possiamo riproporli tutti, ma negli articoli ne consigliamo e commentiamo alcuni per favorire spunti di riflessione.
I documenti condivisi online si trovano nella sezione downloads (LINK).
La ricerca infermieristica è sempre più articolata e complessa. Varia dalla ricerca clinica sul campo alla ricerca bibliografica con la metodologia Evidence based che nella forma più complessa arriva alle revisioni sistematiche e le meta analisi. Anche la ricerca infermieristica segue le stesse regole di quella medica, dalla redazione del protocollo all'autorizzazione del comitato etico.
Le scale di valutazione infermieristiche aiutano a rendere l'assistenza appropriata, ma anche ad adottare nuove strategie basandosi su dati.
I progressi tecnologici portano ad un cambiamento radicale degli strumenti che ci troviamo ad utilizzare, negli anno 90 l'infermiere si chiedeva se doveva posizionare l'ago cannula, oggi se deve utilizzare l'ecografo o come allestire un robot chirurgico da milioni di euro.
Presentare i cambiamenti che la tecnologia ci impone ci consente di capirli e forse governarli al meglio.
L'Area Critica è un settore dell'infermieristica dove le tecnologie consentono di monitorare e supportare i parametri vitali del paziente consentendogli di superare fasi critiche della malattia.
Gli infermieri sono in prima linea per prevenire e curare le lesioni da pressione, i documenti su come applicare la medicazione migliore sono in continuo aggiornamento. La gestione delle ferite è una delle specializzazioni infermieristiche che gode di un master universitario dedicato e un riconoscimento come infermiere specialista.
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