La formazione del biofilm nei CVC e negli NFC chiamati anche tappini a pressione

batteri

Il biofilm è un problema nella gestione degli accessi vascolari dato che protegge i batteri dall'azione degli antibiotici.

I batteri nelle capsule di coltura crescono in colonie dalla forma caratteristica a seconda della specie perchè sono uniti da una molecola che li tiene insieme, quella molecola è chiamata polisaccaride.

Quando i batteri sono in una soluzione non formano colonie e neanche il biofilm, ma negli accessi vascolari immersi in una soluzione se si forma il biofilm che succede?

Il motivo è che sono in un fluido che non è statico, per cui è presente un flusso, quindi i batteri che aderiscono alla superficie del CVC o del connettore Needleles Free Connector (NFC) a pressione stando vicini uniscono le secrezioni polisaccaridiche e formano una pellicola comune che li difende in modo efficace.

I batteri che crescono su un device che sia un accesso vascolare o una protesi, hanno almeno due vantaggi.

  1. Il primo vantaggio strategico, nasce dal fatto che poggiano su una superficie non vascolarizzata e quindi da quel lato non arriveranno gli antibiotici.
  2. Il secondo vantaggio strategico, è dato dalla natura dei batteri che formando il biofilm, lo strato di sostanza che li unisce fa anche da filtro per le sostanze nutrienti o tossiche che possono passare e in alcuni casi gli antibiotici non lo superano efficacemente.

La presenza di colonie con biofilm nel lume di un accesso venoso va oltre le attese

La contaminazione di un accesso vascolare porta ad una crescita dei batteri nella soluzione presente nel volume interno, oppure nella fase di non infusione i batteri crescono sulla superficie del lume del catetere venoso dove lo possono ostruire. Inoltre, durante la ripresa dell'infusione la superficie formata si può frammentare e liberare i batteri nel circolo venoso.

La crescita dei batteri nel lume del catetere, se lo si occlude, diventa la condizione "migliore" per la proliferazione.

Il catetere dovrebbe essere sostituito cambiando posizione, se si utilizza una guida e si riposiziona il CVC nello stesso punto, il nuovo CVC sarà già inquinato.

I batteri possono crescere in colonie che non ostruiscono l'accesso venoso centrale o periferico e alla ripresa dell'infusione o con il controllo della pervietà si possono mandare in circolo push di batteri.

Questo fa si che entro poche ore dall'inizio dell'infusione il paziente possa arrivare a presentare febbre con brivido squotente.

Oggi c'è molta attenzione per i batteri resistenti agli antibiotici perchè la loro resistenza li rende ancora più aggressivi, ma anche i batteri che non hanno una resistenza specifica causano danni all'organismo fino ad arrivare a sepsi generalizzate.

Le immagini sotto al microscopio elettronico danno un'immagine di cosa sia il biofilm che cresce su di un device:

Con un ingrandimento di 4727X, questa immagine al microscopio elettronico a scansione (SEM) raffigura batteri di Staphylococcus aureus , trovati sulla superficie luminale di un catetere a permanenza. Da notare è la sostanza dall'aspetto appiccicoso intrecciata tra i batteri rotondi del cocco, composta da polisaccaridi è nota come biofilm. È stato scoperto che questo biofilm protegge i batteri che secernono la sostanza dagli attacchi di agenti antimicrobici come gli antibiotici.

Autore 2005 Janice Carr

Tratta da: https://phil.cdc.gov/

I batteri presenti sulla superficie dal CVC arrivano dall'esterno del paziente e il primo punto in cui si possono fermare e creare colonie è il connettore NFC spesso chiamato impropriamente tappino a pressione o safe valve.

Con un ingrandimento di 2363X, questa immagine al microscopio elettronico a scansione (SEM) di un biofilm di Staphylococcus era basata sulla coltura ottenuta dalla superficie interna di un connettore senza ago.

Autore: Janice Haney Carr

Tratta da: https://phil.cdc.gov/

L'interno di un CVC, delicato e facilmente sezionabile è "semplice" da mostrare al microscopio; mentre, i connettori NFC sono di plastica rigida con meccanismi all'interno.

L'analisi microbiologica è resa difficoltosa perchè l'esterno è a contatto con l'ambiente e non è sterile. Quindi, l'analisi che si può fare è una coltura dei batteri che sono all'interno.

Il risultato è che il connettore NFC a pressione è il primo punto con cui i batteri vengono a contatto e la sua permanenza di giorni consente ai batteri la crescita e la successiva diffusione.

Il biofilm è causato da batteri e miceti e fra questi la candida è un nemico emergente da non sottovalutare.

Gli studi

Ho ricercato la seguente stringa su una ricerca libera su pubmed con Search: "((midline catether) OR (central venous catheter) OR (peripherally inserted central catheter)) AND (candida biofilms)" restituisce 99 articoli e di questi 59 sono ad accesso libero".

Ovviamente gli studi sulla natura del biofilm negli accessi vascolari sono di tipo osservazionale e di laboratorio perchè nessuno può vedere se è presente un biofilm se non quando l'accesso vascolare viene rimosso e studiato.

Il connettore NFC è una delle possibili porte di ingresso dei microrganismi, questo perchè ha una superficie a contatto con l'esterno e la vicinanza fra la superficie esterna sporca e quella interna sterile è così minima che il semplice raccordo del deflussore può favorire la contaminazione interna. 

Inoltre, il connettore NFC ha dei meccanismi interni che inevitabilmente offrono una superficie alle prime colonie di batteri. 

La conclusione è sempre quella, l'impegno deve essere maniacale su tutti i device anche le agocannule che non sono escluse dagli stessi principi degli accessi venosi permanenti. 

La foto sotto ha più di 20 anni ma è sempre attuale.

 

Foto di apertura Arek Socha da Pixabay 

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