L'iniezione intramuscolare e sottocutanea sono fra le tecniche più diffuse per la somministrazione di farmaci in quanto ampiamente praticate non solo in ospedale ma anche al domicilio come autocura o ad opera di professionisti e praticanti.
Ma perchè la siringa si è modificata e quali sono le esigenze che possono spingerci a cambiare?
La siringhe del 1800 erano riservate ad un utilizzo medico ad alta specializzazione ed erano strumenti per terapie innovative dell'epoca.

Successivamente è arrivata la siringa in vetro in contenitori "sterilizzabili" con la bollitura e questo ha contribuito alla diffusione della terapia tramite iniezione intramuscolare.

Quando si diffuso la siringa in plastica trovó un buon terreno fertile, sia per la richiesta di iniezioni sia per gli infermieri in grado di praticarla da tempo.

Il punto critico di questa tipologia di siringa è che l'ago può forare accidentalmente la mano del proprio utilizzatore; in sè l'accaduto non procura danni seri ma il problema può emergere quando ci si punge e non si è a conoscenza delle potenziali malattie a trasmessione ematica della persona.
L'ago utilizzato per le iniezioni è cavo e presenta bordi taglienti e affilati per ridurre il dolore durante il foro dell'epidermide.
L'ago cavo è detto carotante perchè il foro è in posizione frontale e durante la penetrazione nei tessuti può contaminarsi all'interno con un frammento di tessuto del paziente.
La protezione immediata dell'ago e la sua neutralizzazione è una priorità perchè maggiore è il tempo di esposizione di un ago potenzialmente infetto maggiori sono i rischi per l'utilizzatore.
Come facciamo a pungerci?
Per capire le possibili eventualità e per far si che non accada il primo passo è considerare le diverse possibilità:
- Reincappucciare l'ago è il modo più frequente in assoluto con cui ci si punge; tantissimi colleghi si sono punti con questa azione, alla base c'è la convinzione che reincappucciando la singa essa venga neutralizzata, esattamente come scaricare una pistola sparando mentre la si punta verso il proprio piede, in fondo, se è scarica non fa male a nessuno. Inoltre, le siringhe già pronte di eparina non vanno in alcun caso rincappucciate dato che il loro cappuccio può essere facilmente perforato dall'ago o trapassato in qualche foro presente su di esso.
- Il paziente si muove, ad esempio durante l'esecuzione di un'EGA a un paziente non collaborante, le vostre mani sono nelle vicinanze o riponete la siringa nell'arcella con ago esposto perchè non avete reincappucciato, il paziente muove le gambe e di istinto provate ad afferrare il tutto pungendovi.
- Venite accidentalmente punti, se siete vicini a un collega che sta eseguendo la tecnica e vi trovate in un suo punto cieco, si muove e vi punge.
- L'ago utilizzato non è riposto nel contenitore di trasporto, l'arcella, ma lasciato libero nel letto o su superfici che lo nascondono alla vista.
Sicurametne ci saranno anche altri modi più fantasiosi per pungersi; ma ciò che dobbiamo sempre tenere a mente è che pungersi è drammatico perchè dopo si apre una finestra d'attesa di mesi e mesi per avere i risultati di una positività o meno.
Fortunatamente sono state studiate delle nuove siringhe con sistemi che neutralizzano immediatamente l'ago usando diverse tecniche o principi.
- Siringhe che richiedono un'azione diretta dopo l'iniezione, presentano un sistema di protezione esterno che deve essere attivato dall'operatore spostando un cappuccio sopra l'ago. Si toglie il cappuccio si esegue l'iniezione e con un dito si neutralizza l'ago; l'ingombro del dispositivo di protezione è ininfluente cambia solo che la siringa non è più simmetrica ed acquisisce un verso e una posizione di utilizzo obbligata, dopo poco ci si abitua.

- Siringhe che seguono i movimenti naturali della tecnica, il dispositivo non si vede e una volta fatta l'iniezione l'ago rientra nel sistema di protezione automaticamente neutralizzandolo; quando l'ago rientra si sente il "click", poi si tira lo stantuffo che verrà spezzato per avere un rifiuto di dimensioni minori.
Queste siringhe richiedono più attenzione quando devono essere utilizzate per diluire un antibiotico perchè non si deve fare ritrarre l'ago involontariamente ma al bisogno l'ago è sostituibile con uno di un' altra dimensione.
Siringhe che seguono i movimenti e hanno delle parti a molla, siringhe di arixtra o le VanishPoint; preriempite e facili da usare.
Una siringa VanishPoint è specifica per la terapia iniettiva dato che l'ago non può essere sostituito, questo implica che in ambito ospedaliero devono essere presenti siringhe dedicate alla diluizione; mentre, in ambito domiciliare, o si dispone di un'altra siringa o la si usa con cura per non rovinare il filo dell'ago.
Nella fase finale dell'iniezione intramuscolare appena si arriva a far scattare il dispositivo l'ago rientra velocemente e l'iniezione è finita.
Le siringhe sono cambiate nel tempo per andare incontro alle nuove conoscenze infettivologiche e quindi ad una maggiore sicurezza per l'utilizzatore.
La riduzione dei costi favorirà sicuramente la diffusione delle siringhe "classiche" ma sarebbero interessanti degli studi indipendenti per evitare che si diffonda solo il prodotto meno costoso, per ovvia selezione commerciale, e non per una selezione ragionata su aspetti di maggiore sicurezza per gli operatori sanitari.
