Il quaderno "La riscoperta della Medicina Narrativa come metodologia di intervento clinico-assistenziale: focus su dolore cronico e fine vita nel contesto pandemico" si concentra sulla necessità di recupero di un rapporto tra medico, personale infermieristico e paziente.

Si auspica che possa ridurre il muro che si forma invariabilmente quando tutto è ridotto soltanto alla diagnosi e alla proposta di una terapia, con un aspetto serializzato come quello che si ha nel caso di eventi massivi come epidemie o la recente pandemia di covid-19.

Nel corso di molti articoli selezionati si chiarisce a più riprese come nella medicina attuale uno dei passaggi più ardui, ma imprescindibili, sia quello di ripristinare un aspetto fondante della cura e legato alle esigenze della persona: la comunicazione.
 

La medicina narrativa copre tutte le interazioni fra sanitari e degenti che richiedono lo sviluppo di un rapporto verbale e di fiducia, specie in situazioni in cui le criticità rendono complicata una diagnosi. 

La medicina narrativa come ausilio per la diagnosi

In questa edizione del quaderno dedicato a medici e infermieri si approfondiscono alcuni aspetti chiave della medicina narrativa, si mette in chiaro come spesso i medici abbiano uno scarso bagaglio di strumenti relazionali per i loro pazienti storici e quelli nuovi.

Questo per motivi formativi e legati a un contesto lavorativo nelle grandi strutture poco orientato ai pazienti come persone e troppo al fatturato e al profitto.

La medicina narrativa è un elemento chiave, perché consente di costruire una conversazione orientata a un miglioramento della diagnostica.

È il più valido alleato di un medico durante le prime fasi della terapia, quando la diagnostica e le analisi strumentali non sono ancora disponibili, perché gli consente di aver un quadro di base del paziente appena arrivato in reparto.

Viene scelta un'impostazione fenomenologica ed effettuata un'analisi delle linee guida delle diverse Regioni che mettono in stretta relazione le conoscenze di farmacocinetica e farmacodinamica con cui il medico esplora l'efficacia delle terapie e i bisogni dei pazienti, al fine di calibrare le somministrazioni, chiarendo gli effetti secondari e indesiderati.

La medicina come rapporti umani

Negli articoli che seguono c’è un'analisi retrospettiva delle osservazioni sui pazienti soggetti a polmoniti da Covid-19 e con un elevato grado di fragilità e un forte rischio di mortalità.

Questo anche per tracciare elementi sulla comorbilità e problemi pregressi, come quelli a livello oncologico, cardiovascolare, diabetico o respiratorio.

Durante le fasi pandemiche è stato complicato gestire l'aspetto del trascorso clinico e della salute dei diversi pazienti e questo ha rallentato una diagnosi efficace.

In assenza di documentazioni per molti accessi, infatti, i medici hanno dovuto basare le proprie scelte anche sulle domande fatte a persone in situazioni critiche e in alcuni casi a loro parenti, riscoprendo lo strumento narrativo come fulcro dell'indagine.

Infine, viene analizzata la pandemia come evento storico di separazione tra due epoche della medicina e la necessità di modifiche radicali nei rapporti umani e professionali, oltre che per i medici e infermieri di ascoltare i racconti dei pazienti, con la necessaria resistenza a fronte di una situazione difficilmente prevedibile e priva di indicazioni attendibili.

I molti aspetti della medicina narrativa nella pandemia

Infine, c’è un approfondimento sul progetto R-Esistere che ha rappresentato sia un augurio che un imperativo per la costruzione di un'identità narrativa della società e dei singoli durante la pandemia. Un ambito nato per supportare entrami i lati della barricata, specie a fronte di una situazione pandemica che in alcuni casi, fra polemiche e difficoltà, rischiava di precipitare ben oltre il prevedibile.

Il tutto per giungere al culmine sull'aspetto più difficile, cioè è la gestione dei momenti terminali e la necessità di creare un arco narrativo che consenta da un lato di alleggerire il compito del medico dall'altro di fornire un supporto spirituale ed esistenziale a un paziente che non può essere recuperato e a cui si indirizzano le cure palliative.

Il quaderno si conclude con una retrospettiva storica e di riflessione sulla figura del medico narratore e sulla necessità del recupero di questo ruolo come fondamentale elemento del rapporto fra dottore e paziente.

La medicina dopo la crisi pandemica ha dovuto rivedere molti dei suoi paradigmi e delle modalità che negli ultimi anni hanno iniziato a stratificarsi nelle grandi strutture, sempre meno vicine alle persone, se non come meri ambienti di cura.

Di seguito l'indice del quaderno di medicina interna "La riscoperta della Medicina Narrativa come metodologia di intervento clinico-assistenziale: focus su dolore cronico e fine vita nel contesto pandemico" che puoi scaricare dal link https://www.italjmed.org oppure scarica il pdf

Il velo oltre le cucine. Lo spazio della Medicina Narrativa nel patrimonio dell'internista
M. Meschi

Medicina Narrativa: una pratica comunicativa quotidiana dell’internista
M. Marinelli

Il piano diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per il dolore cronico nella Regione Lazio
G. Campagna, M. Di Carlo, M. Di Napoli, A. Toto

A COVID-19 patient population in a palliative care and hospice ward: outcome of the care
M. Saccò, E. Porta, A. Tedeschi, D. Cattaneo

R-Esistere: linguaggi e storie al tempo della pandemia
M. Cerati, M. Testa, S. Polvani

Il setting clinico-assistenziale del fine vita
G. Campagna, M. Di Napoli, A. Toto

Medicina Narrativa nella cura integrale del fine vita e nella terapia del dolore
P. Trenta, F. Bracco

Medici narratori
A. Fontanella

Foto di Fathromi Ramdlon da Pixabay