Scarpe sporche di terra rossa, racchetta in una mano e pallina nell’altra. Prendi la palla, la tocchi… è dura, la lanci in alto e poi colpisci… SBAMMMMM. È mentre facevo questo gesto, quello caratteristico della battuta nel tennis che mi sono accorto di quanto andavo di fretta.
Ero lì, a bordo campo, dietro la linea bianca delineante il campo e mi affrettavo a battere senza correggere la mia postura, senza guardare la posizione in campo dell’avversario, senza decidere quanta forza metterci, che direzione provare a dare… senza organizzazione.
Mi sono fermato a pensare e mi sono tornati in mente i messaggi vocali ascoltati a velocità doppia, vedere la durata di un video prima di aprirlo e se troppo lungo andare avanti, cercare di leggere tutto ciò che ci pare interessare, scegliere i percorsi che non ci fanno perdere tempo senza dedicare tempo.
Tutto è veloce, il tempo è un prodotto che va consumato, frenesia e performance le parole chiave. Siamo iperconnessi, abbiamo a portata di mano qualsiasi cosa; eppure, a me sembra di conoscere così poco…
Quando giri la chiave nella toppa, apri l’armadietto e indossi la divisa da infermiere per iniziare un turno di lavoro, nella tua testa appare una folla che grida un mantra “pianificazione e organizzazione” altrimenti rischi di arrivare a fine turno con la sensazione di aver corso da una parte all’altra ma la certezza di non aver concluso nulla.
Se non si segue un filo, una linea, le energie si prosciugano e allo stesso tempo tanti quesiti restano irrisolti, quesiti che si traducono in problemi di salute riguardanti una persona, il paziente, quindi richiedenti un’azione urgente o meno a seconda dei casi.
Questa percezione non è nuova, quasi vent’anni fa, nel 2007 si introduceva il concetto di “Time management” con cui si intende la capacità di pianificare ed organizzare il tempo lavorativo, al fine di gestire al meglio le risorse, riducendo il dispendio di energie e massimizzando il risultato.
In ambito infermieristico diviene una forma di processo decisionale utilizzata dai professionisti per strutturare, proteggere e adattare il proprio tempo a condizioni mutevoli.
Una corretta gestione delle risorse e delle attività quotidiane è in grado di migliorare le prestazioni lavorative, ottimizzare l’assistenza ai pazienti, ridurre lo stress e l’insoddisfazione lavorativa favorendo il benessere personale (a riguardo Benessere organizzativo in sanità: come l'ambiente di lavoro incide sugli infermieri.
Le principali strategie di gestione del tempo per gli infermieri sono:
- Impostare promemoria ed utilizzare elenchi per evitare di dimenticare compiti importanti e scadenze;
- Definire le priorità, è fondamentale distinguere ciò che è importante da ciò che è urgente. Le attività dovrebbero essere categorizzate in: urgenti, non urgenti, importanti e non importanti. Impostare i lavori più importanti all’inizio della giornata ed un orario di fine per ogni attività. Allocare tempi specifici per ciascuna attività e rispettare questi tempi per evitare di prolungare eccessivamente le singole attività.
Utilizzare la matrice di Eisenhower può essere utile per categorizzare i compiti;- La matrice di Eisenhower è uno strumento di gestione delle attività che ti aiuta a distinguere tra quelle urgenti e quelle importanti, consentendoti di gestire in maniera efficiente il flusso di lavoro.
- Pianificare le attività. Il multitasking non è mai consigliato. Fare più attività contemporaneamente non rende più produttivi, anzi: prosciuga le risorse e tende a rallentare tutte le attività. Inoltre, concentrarsi su una singola attività alla volta migliora l’efficienza e riduce gli errori;
- Ridurre al minimo le interruzioni. Gli infermieri sanno che le interruzioni sono inevitabili, da parte di altri colleghi, specialisti, pazienti o familiari. Tuttavia, se si è concentrati su un’attività importante è fondamentale chiedere educatamente di non essere disturbati, a meno che non si tratti di un’attività urgente.
- Organizzazione. Mantenere un sistema di lavoro ben strutturato per gestire le attività e le risorse in modo efficiente. Quando è possibile è necessario delegare o attribuire, in modo da liberare tempo prezioso e favorire la coesione del team. Si delegano compiti a colleghi infermieri. Le attività delegate sono quelle svolte di frequente, di natura tecnica, con risultati prevedibili e pochi rischi. Si attribuiscono alle figure di supporto i compiti meno complessi per liberare tempo per attività che richiedono competenze cliniche specifiche. È importante delegare o attribuire il compito giusto alla persona giusta e monitorare il completamento delle attività.
- Comunicazione. È un elemento cruciale nell’assistenza infermieristica. La comunicazione è un’abilità importante nella gestione del tempo in quanto aiuta a ridurre o prevenire le incomprensioni, permette di lavorare in modo più produttivo evitando le interruzioni. Una comunicazione chiara ed efficace facilita un lavoro di squadra più produttivo e coeso (Capo III “Rapporti professionali” -Cod. deontologico Ed.2019-).
- Pensiero critico. È un aspetto che permette all’infermiere di analizzare meglio le condizioni dei pazienti e le risposte al trattamento, permettendo di anticipare alcuni esiti o rischi collegati ai trattamenti. Il pensiero critico permette di avere la situazione sotto controllo, di evitare problemi e di affrontare rapidamente le questioni problematiche. Permette di valutare e anticipare le esigenze dei pazienti, ottimizzare i trattamenti e prevenire problemi potenziali, migliorando l’efficacia e la sicurezza dell’assistenza.
- Competenze tecniche. Avere solide competenze tecniche semplifica l’assistenza, riduce il tempo necessario per completare le procedure e diminuisce il rischio di errori, garantendo una cura più sicura e precisa.
Dall’utilizzo di queste strategie per la gestione del tempo si è evidenziato che tra gli infermieri c’è un complessivo aumento della soddisfazione lavorativa. Si rileva un miglioramento della salute sia fisica che mentale, una sensazione di benessere, accompagnata all’autorealizzazione conseguente al completamento delle attività in modo preciso e tempestivo, migliorando la qualità dell’assistenza.
Una pianificazione adeguata consente di completare le attività in modo più efficiente, riducendo il carico di lavoro percepito e aumentando il senso di realizzazione.
Benessere, soddisfazione e autorealizzazione sono fondamentali nel contrastare quella che è la noia lavorativa, il cosiddetto boreout. Il termine boreout, da non confondere con burnout (eccesso di stress lavorativo) descrive la mancanza di stimoli. Mansioni assegnate non adeguate alle capacità personali, il lavoro che diventa una routine priva di significato dove tutto resta sempre uguale e non c’è nessuna possibilità di crescita e la mancanza di comunicazione sono i contesti che possono far manifestare questa sindrome.
Stabilire ogni giorno dei piccoli obiettivi personali può farci provare quella sensazione di progressione anche se il lavoro non è poi così stimolante (per approfondire Boreout: ecco come riconoscere la sindrome di chi si annoia al lavoro).
Il tempo è gratis, ma non ha prezzo. Non puoi possederlo, ma puoi usarlo. Non puoi conservarlo, ma puoi spenderlo. Una volta che lo hai perso non puoi più riaverlo indietro (Harvey Mackay, imprenditore americano).
I greci avevano molteplici termini per indicare il “tempo”. Quello che inesorabilmente scorre con le lancette dell’orologio, Κρόνος. Il tempo nel mezzo, καιρός, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade e si fissa nel tempo eterno, αἰών.
Tre definizioni di tempo che l’infermiere conosce… momenti, istanti, sguardi e gesti che vanno oltre la stanchezza e la sofferenza… Il gesto assistenziale e di cura ricco di intenzionalità, compassione, competenza, gentilezza… l’essere professionisti.
È necessario che gli infermieri portino avanti, con forza e insieme, l’impegno di riconquistare il tempo ad alto valore rappresentato dalla relazione, dalla costruzione di un rapporto di fiducia e di accoglienza con le persone che si affidano a noi professionisti sanitari. Assistenza e cura prevedono un investimento di tempo per attività “tecniche” e, parimenti, hanno bisogno di tempo per le relazioni interpersonali. Il tempo di relazione è parte integrante delle nostre professioni (art. 4 Cod. deontologico Ed. 2019).
Era il 2022 quando concludevo così la mia tesi.. Ma c’è ancora tanto da fare, gli infermieri hanno bisogno di protezione, di tempo libero e di pause adeguate durante i loro turni.
Esigono di essere ricompensati adeguatamente per il lavoro cruciale che stanno facendo nel mantenere letteralmente vive le loro comunità e che i governi si facciano avanti e li mettano dove meritano, non su un piedistallo, ma in un luogo dove possano tranquillamente continuare a fare il loro inestimabile lavoro senza paura o rischio personale… Oggi voglio concluderci il mio articolo.
Bibliografia
- Bjerregård Madsen J, Kaila A, Vehviläinen-Julkunen K, Miettinen M. Time allocation and temporal focus in nursing management: an integrative review. J Nurs Manag. 2016 Nov;24(8):983-993. doi: 10.1111/jonm.12411. Epub 2016 Jul 14. PMID: 27411357. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27411357/
- Waterworth S. Time management strategies in nursing practice. J Adv Nurs. 2003 Sep;43(5):432-40. doi: 10.1046/j.1365-2648.2003.02740.x. PMID: 12919261. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12919261/
- Time management e assistenza infermieristica: miglioramento delle prestazioni lavorative e del benessere personale
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