Il fiume della deontologia

fiume

Mi chiamo Silvano Biagiola e sono un infermiere.

Quando penso alla deontologia, mi viene sempre in mente un fiume, che scorre nel suo comodo letto.

Non si ferma: continuamente l’acqua passa fluida e bagna tutte le sponde. Da questa meraviglia della natura possono beneficiarne animali, piante, umani ed il pianeta in generale. Allo stesso tempo, se piove ad esempio molto e il fiume straripa, può causare seri danni a tutto ciò che lo circonda. Il fiume nel mio mondo immaginario rappresenta proprio il concetto di deontologia, quindi l’insieme delle regole morali che disciplinano una professione.

Dal mio punto di vista, questo aspetto è meraviglioso nella scienza infermieristica: guida la nostra assistenza con fluidità, rendendo il tutto appartenente ad un bene sociale “elevato” ma, allo stesso tempo, basato su una solidità scientifica.

Rende tutto armonico, un aspetto che alimenta positivamente la natura delle cose.

La fascinazione che ho provato nel leggere per la prima volta questo codice deontologico, quello del 2019, mi ha fatto ancora di più innamorare del nostro lavoro: ero all’ultimo tirocinio, in rianimazione presso un DEA di Roma.

La coordinatrice, quella mattina, portò delle fotocopie del documento appena emanato e le distribuì a tutte e tutti noi, le giovani leve del sistema sanitario nazionale. E lo fece con un gran sorriso e con tale entusiasmo!

Ciò attirò di certo tutta la mia attenzione. Fu un messaggio potente quello... Lo lessi tutto d’un fiato, tra l’altro in una unità operativa che mi affascinò per la sua complessità nell’insieme.

Ne discussi subito con lei e poi con gli altri miei compagni e compagne.

A livello morale, ho subito percepito il grande strumento che avevo tra le mani: un qualcosa di superiore, che mi avrebbe aiutato a fare bene il mio lavoro, fornendomi dei princìpi che avrebbero sicuramente reso questo mondo più bello. E, non certo ultimo come importanza, reso me più grato per quello che stavo facendo.

Col passare degli anni e con l’esperienza, ho poi iniziato a capire come questo gigantesco fiume di princìpi si potesse trasformare in distruzione. Ma non tanto per il suo essere, quanto più per quello che potrebbe sovralimentarlo, come un diluvio universale fa con gli specchi d’acqua della Terra.

E questi diluvi si possono identificare con burnout, voglia di potere, dipendenza affettiva o dipendenza dal lavoro, scambiare il lavoro per una missione, sfruttamento e demansionamento... Su questi punti ho anche io dovuto passare dei turbamenti dell’anima, in quanto a volte la morale e la deontologia devono arrendersi alla condizione dell’essere umano: esigenze di servizio, comportamenti o carattere delle persone, aspettative gigantesche... E quindi, come credo anche ad alcune e alcuni di voi che state leggendo, mi hanno creato sofferenza emotiva.

A breve parteciperò al terzo congresso nazionale della FNOPI, a Rimini. In queste tre giornate, sarà presentato il nuovo codice deontologico degli infermieri. Sarà per me una grande gioia potervi assistere.

E sarò estremamente felice di poter condividere con voi, uno ad uno, tutti gli articoli che saranno inseriti all’interno del nuovo codice, nel corso dei mesi a venire.

Vi mando un caro saluto colleghe e colleghi, con la forte speranza che questo nuovo codice sia una nuova sorgente che servirà ad alimentare questo meraviglioso fiume della deontologia.

A presto

Dott. Silvano Biagiola, infermiere

 

Foto di Quang Nguyen Vinh

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