La broncoaspirazione nel paziente critico è il tema della tesi di laurea di Stefania, di seguito l'introduzione.
INTRODUZIONE
In un reparto di Terapia Intensiva, dove la maggior parte dei soggetti ricoverati è sottoposta a Ventilazione Meccanica Invasiva tramite Intubazione oro-tracheale, è frequente la comparsa di una infezione nosocomiale, la VAP (Polmonite Ventilo-Associata).
Secondo gli studi, fatti negli U.S.A.dal 1981 al 2001, il tasso di mortalità per VAP varia dal 24-50 , con una media del 37% , e può raggiungere, in casi di patogeni ad alto rischio, anche il 76% .
Le VAP si manifestano dopo 72 ore dall’intubazione e sono generalmente dovute a batteri sensibili agli antibiotici (Stafilococchi, Streptococchi) . (1)
Le strategie preventive per questa infezione devono essere focalizzate sulla prevenzione della colonizzazione batterica nelle vie aeree riducendo l’incidenza della manovra di broncoaspirazione.
La manovra di broncoaspirazione è una manovra invasiva utile a rimuovere , dalla trachea fino alla carena bronchiale , le secrezioni polmonari e i liquidi (come saliva , sangue e vomito) che non vengono rimossi con la tosse.
Obiettivo di tale manovra è assicurare una adeguata ossigenazione promuovendo e migliorando gli scambi respiratori.
Le linee guida dell’AARC riportano come indicazione alla manovra le seguenti condizioni: (2)
- Ascoltazione di respiro rumoroso o pesante;
- Aumento della pressione di picco inspiratoria o diminuzione del volume corrente durante ventilazione meccanica;
- Secrezioni visibili nelle vie aeree artificiali;
- Aumento del lavoro respiratorio;
- Peggioramento dei valori emogasanalitici .
Seppure validi questi metodi si basano sul peggioramento delle condizioni del paziente o sulla impressione (soggettiva) dell’infermiere per cui possono risultare tardivi o dare falsi positivi .
Anche se strettamente necessaria, la manovra di aspirazione non è scevra dai rischi: oltre alle polmoniti ventilo-associate può causare ipossia, stimolazione vagale, broncospasmi, aumento della pressione intracranica, traumi della mucosa, ateletassie polmonari.
Si vuole analizzare, con questo studio, un metodo non invasivo in grado di indicare quando aspirare , riducendo le complicazioni dovute ad aspirazioni tracheo-bronchiali prive di secrezioni e facilitando l’identificazione di volumi importanti di secrezioni .