[tesi psichiatria] La malattia mentale - 2.2.1 L’ Ansia

 

2.2.1 L’ Ansia

È uno stato che, in diversa misura, capita di provare, a tutti, specie all'approssimarsi di una prova o di un cambiamento (un esame, un incontro, un viaggio, l'inizio di un lavoro, l'ingresso in un luogo pubblico ecc.); ma può insorgere anche inaspettatamente, senza apparente collegamento con eventi particolari.

È caratterizzato da tensione, da una sensazione di timore indeterminato, da una penosa aspettativa di imminente pericolo o di difficoltà, senza che vi sia un motivo ragionevole a giustificarle. Il soggetto, concentrato sulla propria intensa preoccupazione, diviene disattento alla situazione e alle mansioni del momento: è incerto, compie errori, commette gaffe.

Spesso si accompagnano allo stato d'ansia manifestazioni, variamente intense, come sudorazione, senso di affanno, aumento dei battiti cardiaci, rossori, tremori ecc.

L'ansia può diventare un disturbo in sé quando si stabilizza nel tempo o quando compaiono crisi ricorrenti; ma più spesso è un sintomo presente in tutti i disturbi mentali.

L’ansioso è maggiormente orientato su un versante dominato dal senso di minaccia e di potenziale esposizione al pericolo.

Senza entrare nel merito di ciascuno dei singoli disturbi annoverati nelle classificazioni ufficiali, è possibile riferirsi all’ansia come a quella condizione di attivazione neurofisiologica con conseguenze complesse sul piano emotivo, cognitivo e comportamentale che si manifesta in situazioni di pericolo (reale o immaginato) predisponendo il soggetto all’azione o alla fuga.

L’ansia diviene patologica quando si configura in comportamenti disfunzionali ed è eccessiva rispetto alla portata degli oggetti e situazioni che la elicitano; questi acquisiscono per il soggetto un significato talmente minaccioso da invalidarne il funzionamento. È in un simile contesto che emerge l’evitamento (e, in alcuni casi, il conseguente graduale isolamento) come strategia difensiva atta ad escludere le esperienze che, secondo il soggetto, sarebbero in grado di provocare l’avverarsi dei suoi timori e preoccupazioni:

l’incontro con l’oggetto della fobia, nel caso di fobia specifica; l’esposizione di sé in contesti socio-relazionali in cui si è potenzialmente esposti al giudizio degli altri, nei casi di ansia sociale;

le modificazioni psicofisiche dell’attacco di panico o, ancora, gli avvenimenti pessimistici temuti da chi presenta una condizione di ansia generalizzata, e così via.