Le indagini sono in corso e quindi è ragionevole non saltare alle conclusioni, tutti riportano le stesse notizie, un'infermiera si assenta 15 minuti, affida il neonato alla collega, torna e il neonato dopo poco va in arresto respiratorio.
I giornali riportano dichiarazioni che hanno dell'incredibile, il medico che abdica e dice fate come detto dall'infermiera, le colleghe che accusano l'infermiera, come a voler nascondere altro.
Il corriere Veneto (LINK) riporta in un articolo dettagliato dei passaggi determinanti che sono:
Quella sera, Vecchini non avrebbe dovuto occuparsi di Christian. Era responsabile del bambino al box 4, guarda caso l’unico che necessitava di una terapia a base di morfina. Quando la collega, l’infermiera del box 1, è rientrata dopo essersi assentata per un quarto d’ora, ha trovato la donna con in braccio Christian: il neonato succhiava un ciuccio che prima non aveva.
Ora, mia figlia da piccola quando non dormiva prima provi con il ciuccio e poi con il biberon, mi sembra un passaggio normale.
Il neonato sta male, poco dopo il ritorno dell'infermiera del box 1 e l'infermiera di Verona, vedendo che il medico di guardia non aveva riconosciuto un arresto respiratorio, suggerisce al medico di usare il Naloxone, che risolve.
Leggo su wikipedia che la biodisponibilità della morfina oscilla dal 25 al 100% a seconda se la somministrazione è per via orale o endovenosa, essendo prematuro è possibile che poche gocce causino un arresto respiratorio?
I giornali riportano anche un'informazione terribile, si sapeva, che quell'infermiera usava la morfina... riflessioni a voce alta sono d'obbligo.
- Solo lei?
- Chi sapeva, perchè non l'ha denunciata, o c'è altro?
- L'uso della morfina per via orale a scopo antalgico non è monitorato?
- L'uso di benzodiazepine senza prescrizione non viene notato da nessuno?
Non esistono controlli e nemmeno chi fa la farmacia e ordina i farmaci non nota la discrepanza, quando il consumo di farmaci non corrisponde a quelli prescritti in terapia.
Questa storia è peggio di quel che sembra e quando si esce da un comportamento professionale rigoroso le anomalie devono essere fermate perchè pochi giorni fa il piccolo Cristian (nome di fantasia) ha rischiato di morire e serve l'impegno di tutti ogni giorno perchè tutti i piccoli Cristian siano al sicuro ogni giorno.
Aggiornamento:
Luglio 2018 è ancora tutto in essere, le accuse sono:
«aver somministrato sostanze stupefacenti» al neonato,
«somministrazione in assenza di prescrizioni mediche e necessità terapeutiche».
Rientra ai domiciliari il processo è ancora in atto, dal Corriere Veneto.