Pronunci la parola Rsa tra i colleghi ed è subito .. “scappa via” “piuttosto cambio mestiere” “io sono scappata al primo turno”, queste sono alcune delle affermazioni che mi vengono rivolte quando ai colleghi infermieri dico di lavorare in una Rsa per scelta. Ma perchè?
All’inizio me lo chiedevo, mi sentivo quasi un infermiere di serie B, i miei compagni di università sono tutti entrati in ospedale si vantavano di essere più tutelati.. dato che erano statali avevano più sicurezze ed un po' la convinzione dell’italiano medio cioè ottenere il posto fisso statale nella nostra mentalità è una soddisfazione per tutta la famiglia.
Oggi fortunatamente le leggi sul lavoro tutelano anche i dipendenti dei privati, ma su di loro e ancor di più sulle cooperative aleggia una nuvola nera chiamata “sfruttamento“. No non è la parola giusta, non è quella la parola che spaventa ma piuttosto è la parola “burnout”.
Cosa significa Burnout?
Il burnout è un fenomeno psicologico caratterizzato da uno stato di esaurimento emotivo, mentale e fisico causato da un prolungato stress lavorativo o da situazioni di alta pressione. Si manifesta attraverso sintomi come affaticamento cronico, cinismo, distacco emotivo e una ridotta efficacia professionale. Il burnout non colpisce solo la sfera lavorativa, ma può influenzare anche la vita personale e relazionale dell'individuo, portando a problemi di salute mentale e fisica.
Il Burnout è un fenomeno sempre più in ascesa nelle Rsa.
Gli operatori che lavorano in queste strutture, che si prendono cura di persone anziane e vulnerabili, sono spesso sottoposti a elevate pressioni emotive e fisiche, che possono portare a un esaurimento professionale.
- Carico di lavoro elevato, gli operatori delle RSA spesso devono gestire un numero elevato di pazienti, il rapporto minuti-infermiere-pazienti (minutaggio) deciso dalle regioni non è in linea con le vere complessità assistenziali.
- Stress emotivo, la natura del lavoro che implica interazioni quotidiane con persone in condizioni di vulnerabilità e sofferenza, può generare un forte stress emotivo.
- Mancanza di supporto, in molte RSA, il supporto da parte della direzione e la disponibilità di risorse adeguate possono essere insufficienti, lasciando il personale a gestire da solo situazioni complesse.
- Basso riconoscimento del lavoro, spesso, il lavoro svolto dagli operatori non riceve il riconoscimento adeguato, la carenza di personale che ha portato ad emanare leggi per l’assunzione di personale straniero che ha una preparazione diversa dalla nostra scuola italiana e le nuove figure create come la terza s (osss) o l’assistente Infermiere demotivano e sminuiscono il percorso Universitario fatto e tutta la formazione (ecm) obbligatoria.
Il burnout può avere effetti devastanti sia sugli operatori che sui pazienti. Le conseguenze comprendono:
- Riduzione della qualità dell’assistenza, un operatore stressato e demotivato non è in grado di fornire cure di alta qualità, il che può compromettere il benessere dei pazienti.
- Aumento dell’assenteismo, gli operatori colpiti da burnout possono avere un numero maggiore di assenze dal lavoro, malattie frequenti contribuendo a un ulteriore sovraccarico per i colleghi.
- Problemi di salute, il burnout può portare a problemi di salute fisica e mentale, inclusi ansia, depressione e malattie cardiache.
Affrontare il burnout nelle RSA richiede un approccio multifattoriale ecco alcune proposte che si potrebbero adottare.
- Formazione e sensibilizzazione, fornire formazione continua al personale riguardo al benessere mentale e alle tecniche di gestione dello stress.
- Supporto psicologico, offrire servizi di supporto psicologico e counseling per aiutare gli operatori a gestire le emozioni e le pressioni del lavoro.
- Promozione di un ambiente di lavoro positivo, creare una cultura del lavoro che valorizzi il contributo di ogni operatore e favorisca il lavoro di squadra.
- Adeguata programmazione del personale, garantire che ci sia un numero sufficiente di operatori per gestire il carico di lavoro, riducendo così lo stress individuale.
- Feedback e riconoscimento, implementare sistemi di feedback che riconoscano e premiano il lavoro ben fatto, contribuendo a una maggiore motivazione.
Per concludere
Il burnout nelle RSA è un problema serio che richiede attenzione e interventi mirati. Investire nel benessere degli operatori non solo migliora la loro qualità della vita, ma si traduce anche in un’assistenza migliore per i pazienti.
È essenziale che le strutture sanitarie riconoscano e affrontino questo fenomeno per garantire un ambiente di lavoro sano e produttivo.
