Il burnout negli infermieri è uno stato di esaurimento causato dallo stress lavorativo. È importante riconoscerne i sintomi e prendere misure preventive per evitare che si sviluppi. Vediamo come.
Cari infermieri, la vostra dedizione al benessere dei pazienti è ammirevole, ma è fondamentale che di tanto in tanto vi ricordiate di prendervi cura anche di voi stessi.
Cos'è il burnout e cosa fare per venirne fuori?
Abbiamo parlato qualche tempo fa di come la pratica della Mindfulness possa aiutare a gestire lo stress emotivo. Adesso però bisogna anche fare luce su un'altra condizione che colpisce, secondo alcuni studi, recenti ben il 45% degli infermieri: la sindrome da burnout.
Questo dato è emerso dalla ricerca condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) su un campione di circa 2000 professionisti sanitari.
Si tratta di una situazione che di certo nuoce non solo alla salute degli infermieri, ma anche a quella dei pazienti in quanto lavorare in stato di burnout aumenta le possibilità di commettere errori che in Italia sembrerebbero essere circa 100.000 ogni anno.
Comprendere il burnout per combatterlo
Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da un'elevata esposizione allo stress cronico specie in ambito lavorativo.
Alcuni segni comuni di burnout includono stanchezza persistente, disinteresse per il lavoro, cinismo e ridotta produttività.
Riconoscere questi segnali è fondamentale per reagire e intervenire in modo tempestivo.
Il burnout può essere suddiviso in quattro fasi:
- l’entusiasmo idealistico, che spinge a scegliere un lavoro di tipo assistenziale;
- la stagnazione, in cui si è costretti ad affrontare un carico di lavoro eccessivo e si inizia ad avvertire un calo dell’entusiasmo e del senso di gratificazione verso la propria professione;
- la frustrazione, nella quale si percepiscono sentimenti di inutilità e inadeguatezza che sfociano poi in un esaurimento emotivo;
- l’apatia, in cui l’interesse e la passione nei confronti del lavoro si spengono, l’indifferenza prende il posto dell’empatia e l’infermiere inizia a lavorare quasi come un automa, con freddezza e distacco.
Questa condizione emotiva colpisce soprattutto voi infermieri perché la vostra professione vi porta ad avere a che fare quotidianamente con il dolore, con la malattia e la sofferenza non solo dei pazienti, ma anche dei loro familiari che insieme possono "contagiarvi" con il loro malessere.
Cosa fare in caso di preludio di burnout negli infermieri
Capire se siete in procinto di essere colpiti da questo esaurimento emotivo non è difficile. In questo caso infatti potete sin da subito percepire dei sintomi fisici e mentali quali stanchezza, irritabilità, insonnia, ansia, frustrazione, demoralizzazione, distacco, apatia e pochissima motivazione nell'andare sul posto di lavoro.
Tuttavia, superare questo problema o prevenirlo è possibile adottando qualche strategia la cui parola chiave è: gestione del tempo.
Identificare priorità e stabilire obiettivi
Un passo cruciale nella gestione del tempo è identificare le vostre priorità e stabilire obiettivi chiari. Creare una lista di attività da svolgere durante la giornata può aiutarvi: ad esempio, potete suddividere il vostro turno di lavoro in blocchi di tempo e assegnare specifiche attività a ciascun blocco.
Stabilite obiettivi realistici e sforzatevi di raggiungerli senza sovraccaricarvi.
Pianificare le pause e il tempo libero
È essenziale pianificare delle pause regolari durante il vostro turno di lavoro.
Le pause consentono al vostro corpo e alla vostra mente di riposarsi e rigenerarsi.
Sfruttate questi momenti per fare una breve passeggiata, fare stretching o semplicemente rilassarvi. Inoltre, dedicate del tempo libero per voi stessi al di fuori dell'ambiente di lavoro.
Coltivate le vostre passioni, praticate attività ricreative o trascorrete del tempo con amici e familiari. Questo contribuirà a rinnovare la vostra energia e migliorare il vostro benessere complessivo.
Imparare a delegare e chiedere aiuto
Non cercate di fare tutto da soli. Imparate ad affidare compiti non essenziali ad altri membri del team, quando possibile.
La delega e la condivisione del carico di lavoro possono alleggerirvi e consentirvi di concentrarvi su altre attività. Inoltre, non esitate a chiedere aiuto quando ne avete bisogno.
I vostri colleghi sono lì per supportarvi, e chiedere assistenza può fare la differenza.
Praticare l'autocura
Non sottovalutate l'importanza dell'autocura. Dedicate del tempo ogni giorno per prendervi cura di voi stessi.
Ciò può includere attività come dormire bene, fare esercizio fisico, avere una dieta sana ed equilibrata, fare meditazione o praticare hobby che vi rilassano.
L'autocura vi aiuterà a mantenere un buon equilibrio mentale ed emotivo, riducendo il rischio di burnout.
Accedere a corsi di formazione
Partecipare a corsi di formazione e di aggiornamento professionale può aiutarvi a percepirvi come più competenti e professionali. Questo incrementa di conseguenza la fiducia in voi stessi.
Insomma, avrete capito che prevenire il burnout attraverso una gestione efficace del tempo è fondamentale per il vostro benessere.
Non dimenticate quindi di prendervi cura di voi poiché questo è essenziale per mantenere l'equilibrio mentale ed emotivo e per continuare a fornire un'eccellente assistenza ai vostri pazienti.
Siate gentili con voi stessi e, se vi sentite stanchi, pensate che tra non molto arriveranno le vacanze estive. Ma di questo ne parleremo la prossima volta.
Fonti:
Ansa: https://www.ansa.it/
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