Stress e crolli emotivi: è il momento di adottare strategie di coping  

La vita lavorativa, soprattutto in ambito sanitario, può mettere a dura prova la nostra salute mentale. Siamo continuamente esposti a ritmi intensi e frenetici, decisioni il cui peso talvolta è un fardello troppo grande da portare, e carichi emotivi non indifferenti. 

Quando tutto questo diventa una costante nelle nostre giornate è inevitabile l’insorgere di stress e crolli emotivi

A questo punto, le strade da percorrere possono essere due: lasciarsi travolgere da questo turbine di emozioni negative oppure reagire e riprendere in mano la situazione.

La seconda via è ovviamente quella che tutti dovremmo avere sempre la forza di imboccare, da soli o con l’aiuto di qualcun altro. Questa via è quella del coping

Cos'è il coping

In psicologia, il coping è un insieme di strategie e comportamenti messi in atto per affrontare situazioni di stress o difficoltà emotive. La parola deriva dall’inglese to cope, che significa "far fronte". 

Si tratta di una tecnica che ci aiuta a gestire lo stress in modo tale da ridurne l’impatto negativo sul nostro benessere psicologico.

Talvolta facciamo coping inconsapevolmente, altre volte invece cerchiamo di trovare il modo di venir fuori da una determinata situazione consapevolmente e rimuginandosi su. 

Le 3 diverse strategie di coping che puoi adottare

Se ti trovi in un momento di crisi consapevole o di profonda ansia da lavoro e vuoi provare ad uscirne, esistono diversi stili di coping, che puoi scegliere in base al contesto e alla natura del problema. 

  1. Coping emotivo: dare spazio alle emozioni

Il coping emotivo si concentra sulla gestione delle emozioni negative legate a una situazione stressante. Non agisce quindi direttamente sulla causa del problema, ma aiuta a mettere un freno alle emozioni, a regolarle.

Ci sono diversi modi per mettere in atto questa strategia:

  • Scrittura terapeutica, fare journaling e annotare i tuoi pensieri senza giudicarti è un modo per chiarire le tue emozioni, liberarti di quelle negative e sentirti meglio.
  • Tecniche di rilassamento, la respirazione, la meditazione guidata o la mindfulness hanno il potere di ridurre lo stress.
  • Espressione artistica, disegnare, dipingere o suonare uno strumento può trasformare le emozioni in qualcos’altro, di più bello e creativo.
  • Condivisione, parlare con persone di cui ti fidi delle tue emozioni è un buon modo per alleviare pesi e dispiaceri. 
  1. Coping centrato sul problema: risolvere alla radice

A differenza del coping emotivo, questa strategia si focalizza direttamente sulla fonte dello stress. È particolarmente utile in situazioni sulle quali possiamo intervenire per cambiare le cose, quando siamo consapevoli del problema soprattutto a livello lavorativo.

In questo caso, puoi agire in diversi modi:
  • Analisi della situazione, dedica tempo a comprendere la natura del problema e fai una lista delle cause principali e delle possibili soluzioni.
  • Pianificazione e priorità, organizza il tuo tempo e delega compiti non essenziali e usare un approccio SMART (specifico, misurabile, attuabile, realistico, temporizzato) può aiutarti a fissare obiettivi concreti.
  • Richiesta di supporto, coinvolgi colleghi o superiori nella risoluzione del problema; ad esempio, se hai difficoltà a gestire i turni, parlare con il tuo responsabile può alleggerire le cose. 
  1. Coping adattivo: flessibilità e resilienza

Il coping adattivo, infine, si basa sulla capacità di accettare ciò che non si può cambiare, pur lavorando su ciò che è modificabile.

È forse la tipologia di coping più costruttiva, che puoi mettere in pratica seguendo diversi passaggi:

  • Accettazione, riconosci ciò che è fuori dal tuo controllo. In questo modo eviterai di sprecare energie su fattori che non puoi cambiare.
  • Visione positiva, impara a reinterpretare la situazione in modo meno negativo. Ad esempio, invece di vedere un errore come un fallimento, consideralo un'opportunità di crescita.
  • Sviluppo di abitudini sane, dormire bene, fare attività fisica e mantenere una dieta equilibrata è fondamentale per gestire lo stress. Non sottovalutare queste abitudini per prenderti cura di te.
  • Accetta aiuto, prendere consapevolezza di trovarsi in difficoltà è il primo passo per cambiare le cose. Accetta l’aiuto di amici, familiari e colleghi, e non isolarti. 

Come evitare stress e crolli emotivi al lavoro

Adesso, sappiamo bene che per chi opera in ambito sanitario lo stress lavorativo può sembrare inevitabile, e talvolta è proprio così. 

Tuttavia, con alcune buone pratiche puoi ridurre al minimo il rischio di burnout e salvaguardare la tua salute mentale.

Come fare? Puoi iniziare prendendo in considerazione questi 5 consigli.

  1. Coltiva la consapevolezza emotiva

Dedica qualche minuto al giorno a riflettere sulle tue emozioni. Prendi nota di ciò che ti stressa maggiormente e osserva come reagisci. La consapevolezza è il primo passo per intervenire.

  1. Impara a dire di no

Non puoi aiutare tutti, non puoi accontentare tutti, non puoi fare tutto. Saper rifiutare compiti o richieste irrealistiche è importantissimo, ti aiuta a proteggere il tuo benessere senza compromettere la tua professionalità.

  1. Fai delle pause 

Concederti delle brevi pause anche durante il lavoro non è una perdita di tempo.

Vedi questi momenti come delle “ricariche rapide” di cui ogni persona può avere bisogno. Anche solo cinque minuti per fare due passi o bere un bicchiere d'acqua possono fare la differenza.

  1. Coltiva relazioni positive

Avere colleghi e persone al di fuori del contesto lavorativo con cui confrontarti e condividere esperienze crea un senso di appartenenza e dà supporto. Non sottovalutare l'importanza di una rete di condivisione, che puoi arricchire anche partecipando a corsi di formazione.

  1. Consulta un professionista

Anche chi lavora per aiutare gli altri potrebbe avere bisogno a sua volta di aiuto.

Rivolgerti a uno psicologo o partecipare a gruppi di supporto in caso di necessità può darti strumenti pratici per gestire lo stress in modo più efficace. E non ci sarebbe nessun motivo per provarne vergogna.

 

Foto di Nataliya Vaitkevich

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