Hurkle-durkling, il nuovo trend che ci invita a viaggiare oziando  

viaggiare oziando   

Tra le tante parole strane o impronunciabili che abbiamo imparato da altre culture ce n'è una che negli ultimi tempi è diventata un travel trend. Si tratta della parola (o meglio, dell'espressione) hurkle-durkling, dietro al cui significato si nasconde la volontà di percepire una sensazione di pace, tranquillità e armonia con ciò che ci circonda.

La particolarità di questo trend sta nel lasciarsi andare all'ozio, ma non è tutto come sembra e dietro a tutto ciò si nasconde una motivazione un po' più profonda, che proveremo ad approfondire in questo articolo.

Cosa significa Hurkle-durkling e qual è la sua origine

Hurkle-durkling è una parola che viene dritta dritta dalla Scozia. Si tratta di una pratica, un'abitudine, propria del periodo invernale in questo Paese. 

Quando qui la stagione fredda prende il sopravvento, pare che gli scozzesi amino rimanersene avvolti tra le coperte per godere un po' di più del previsto del calore e del piacere che starsene accoccolati a letto può dare.

Non è questione di pigrizia, ma di iniziare la mattina con più lentezza, concedendosi una coccola gentile. Il termine, quindi, non ha mai avuto un'accezione negativa. Anzi, l'hurkle-durkling è considerato un piccolo lusso quotidiano, soprattutto durante i gelidi inverni scozzesi, quando alzarsi significa affrontare freddo e giornate cupe.

Oggi il significato è rimasto fedele all’originale: oziare sotto le coperte senza un motivo apparente, se non il gusto di farlo.

A rispolverare questo concetto e a farlo diventare virale su TikTok sono stati i Zillennial, quella generazione di confine tra Millennial e Gen Z, i nati tra il 1990 e il 2000 e cresciuti con il culto della produttività ma anche con l'ansia di dover sempre performare.

Il loro bisogno di rallentare pare si sia trasformato in una rivendicazione: concedersi tempo improduttivo come atto di cura personale.

Un'auto-coccola diventata una tendenza travel

Al giorno d'oggi, dove tutto è un continuo perseguire la produttività dettata dall’hustle culture, l'esperienza a tutti i costi, la frenesia e il successo professionale, rallentare diventa un desiderio e un'esigenza di molte persone. 

Questa esigenza si riflette anche nel modo in cui si viaggia: nel 2025, tra le tendenze di viaggio infatti troviamo anche quelle indirizzate ad accogliere i momenti di riposo e relax, anche e soprattutto in vacanza. 

Gran parte dei viaggiatori oggi vede il viaggio come un modo per ricaricarsi, staccare davvero la spina e prendersi del tempo solo per il riposo. E come ottenere tutto ciò se non rimanendo a letto tutto il tempo che si vuole? 

Potremmo definire questa pratica una filosofia di viaggio che strizza l’occhio alla slow life, ma senza i soliti cliché delle coperte di lino e del pane fatto in casa. 

Qui si parla proprio di ozio puro: quello che scegliamo di concederci quando siamo in vacanza e non abbiamo nessuna intenzione di far attenzione a orari da rispettare e attrazioni da visitare a tutti i costi. E soprattutto, quando facciamo tutto ciò senza sensi di colpa. Perché oziare è una forma di benessere mentale che ci restituisce tempo, quello che serve per capire come ci sentiamo nel momento che stiamo vivendo, nel qui e ora, senza la pressione di doverlo raccontare o postare sui social.

Cosa rende una vacanza in perfetto stile Hurkle-durkling

Non basta prenotare una camera e stare a letto per definire una vacanza in stile hurkle-durkler. Ci sono alcune attenzioni che possono trasformare un viaggio in una vera esperienza di ozio rigenerante. O come viene definito più spesso, in un ritiro del riposo.

Scegliere una destinazione tranquilla

Il primo passo per una vacanza rilassante è scegliere bene la destinazione. Meglio evitare città caotiche, eccessivamente turistiche o ricche di cose da vedere. Non perché non siano valide, ma perché non rispondono a questo mood di viaggio.

Le località più adatte sarebbero quelle dove il tempo sembra scorrere effettivamente più lento: un borgo di montagna, un paese di campagna, un’isola poco turistica, eccetera.

Prenotare in una struttura che inviti a restare

Per una vacanza del genere non serve un resort da mille euro a notte. Basta un luogo che inviti a rallentare, con piccole accortezze riservate ai suoi ospiti: un agriturismo con amaca in giardino, un b&b con letto a baldacchino o una stanza con vista sulla natura.

Le location che curano l’atto del riposo sono poi le migliori, quelle che prestano attenzione a ogni dettaglio, dalla biancheria da letto all’atmosfera generale della camera. 

Dimenticare il concetto di esperienza obbligatoria

Il punto di una vacanza in stile hurkle-durkling è non dover fare nulla se non quello che ci va. Dimentichiamoci quella smania che spesso durante i viaggi ci prende di dover visitare quante più cose possibili, se non tutto ciò che c’è da vedere.

Se vogliamo alzarci tardi e non abbiamo voglia di visitare quel museo consigliato da tutti, va bene. Se ci va di fare colazione alle 10 e tornare a letto fino alle 15 per poi uscire solo dopo, va bene uguale. Concediamoci il piacere della JOMO, di perderci qualcosa.

Creare piccoli rituali di ozio consapevole

Hurkle-durkling è cura del tempo improduttivo. Oltre al riposo vero e proprio, quindi, può riflettersi anche nei piccoli gesti. Possiamo ritrovare l’ozio nel sorseggiare un drink in tranquillità in terrazza, nel fare una passeggiata in spiaggia quando non c’è più nessuno, nell’ascoltare la nostra playlist preferita senza fare null’altro.

Vivere questa pratica anche mentalmente

Anche se siamo in viaggio, non dobbiamo mai scordarci di ascoltarci e riconoscere quando il corpo e la mente ci chiedono di fermarci un attimo.

Questi momenti sono perfetti per spegnere il telefono, la televisione o qualsiasi altra distrazione per dedicarci solo a noi, anche in viaggio. Oziare in vacanza è utile tanto quanto esplorare, soprattutto quando il resto dell’anno ci spinge a correre. 

Perché vale la pena provare l’Hurkle-durkling

Hurkle-durkling è molto più di una moda social. Potrebbe essere una risposta naturale al burnout da performance continua, al turismo usa e getta e alla vacanza mordi e fuggi.

È un modo per recuperare un rapporto più sano con il viaggio e con il tempo. Se ci pensiamo, non c’è niente di più lussuoso oggi di concedersi la libertà di non avere nulla a cui pensare, nulla da fare e nessuna distrazione dal riposo. 

In fondo basta poco: una stanza tranquilla, uno spazio accogliente e la ferma decisione di non dover far niente, almeno per un po’.

 

Foto di hello aesthe

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