JOMO, la gioia di perdersi qualcosa e vivere senza pressioni

JOMO, la gioia di perdersi qualcosa

Prima c’era solo My Space, poi si è aggiunto Facebook e poi a ruota tutti gli altri social come Instagram o TikTok. Tra social network, e-mail, notifiche e annunci, oggi è innegabile che il mondo in cui viviamo ci spinge a essere ovunque, a sapere tutto e a non volerci perdere nulla.

Ma cosa succederebbe se imparassimo a ignorare tuttoquesto e a diventare di nuovo padroni di noi stessi e del nostro tempo? Forse potremmo riscoprire la JOMO, ovvero la gioia di perderci quel qualcosa che invece il resto del mondo insegue. Vediamo allora cosa significa JOMO e cosa si nasconde dietro a questo concetto che può insegnarci molto su come riconnetterci con noi stessi, rallentare e godere davvero di ciò che conta.

Cosa significa JOMO e differenza con la FOMO

Per capire cosa significa JOMO (Joy Of Missing Out) dobbiamo un attimo fare un passo indietro e partire dalla FOMO (Fear Of Missing Out). 

La FOMO è in breve la paura costante di essere tagliati fuori. Si tratta di un fenomeno strettamente legato all'ascesa sempre più importante dei social, che ci spinge non solo a voler rimanere sempre connessi e a provare nomofobia, ma anche a provare ansia e fastidio nel pensare di poterci perdere qualcosa di divertente. 

Chi prova la FOMO non può assolutamente accettare il fatto che altre persone possano vivere un'esperienza di cui loro non possono prendere parte, e prova ansia nel sapere che gli amici possano divertirsi anche senza la loro presenza. Queste persone si ritrovano quindi incollate ai social, incapaci di staccarsi, sempre con la sensazione di essere nel posto sbagliato o di fare troppo poco rispetto agli altri.

É chiaro che tutto questo non generi che malessere e che abbassi parecchio la qualità della vita e dei rapporti umani.

La JOMO come risposta alla FOMO

Da qualche anno si inizia a parlare di un fenomeno di risposta a questo problema. Il termine JOMO, infatti, sembra nasca come reazione a quest'epoca iperconnessa e rumorosa e si basa sul piacere di scegliere di perdersi qualcosa.

Non è isolamento, né disinteresse sociale. È la manifestazione chiara e tonda di voler decidere quando essere presente e quando no, senza sensi di colpa. É mettere in pausa il bombardamento di stimoli e notifiche e tornare a un ritmo più umano, più personale. È capire che non tutto ci riguarda e non tutto vale il nostro tempo.

È trovare piacere nello stare offline e nel dedicarsi a ciò che ci fa bene davvero.

Perché la JOMO fa bene (davvero)

Oltre a ridurre ansia e iperconnessione, coltivare la JOMO migliora la qualità delle relazioni e la lucidità mentale.

Quando non siamo schiavi dell’idea di doverci sempre essere, impariamo a scegliere con più attenzione cosa ci fa stare bene e con chi.

Rallentare aiuta anche a riconoscere i propri bisogni reali, che spesso vengono soffocati dal rumore esterno. E quando ci diamo il permesso di perderci qualcosa, scopriamo che quasi nulla di ciò che temevamo di perdere aveva davvero importanza.

La JOMO non è, come abbiamo detto, una fuga dalla realtà, ma una nuova forma di presenza. Una scelta consapevole che ci permette di dedicare tempo e spazio a ciò che conta, per noi e non per gli altri. 

Una circostanza comune in cui potremmo provare la JOMO? Potrebbe essere ricevere un invito a uscire il sabato sera e dire di no perché abbiamo solo voglia di rimanere a casa sul divano a guardare la nostra serie TV preferita. 

Ecco, questo rifiuto per chi vive in balìa della FOMO potrebbe equivalere alla perdita di una grossa occasione per partecipare a un evento straordinario dove tutti si divertono, potrebbe essere motivo di fastidio nel guardare il giorno dopo tutte le foto postate sui social da chi ha invece partecipato.

E invece, per chi sceglie la strada della JOMO, declinare un invito significa semplicemente quel che è: declinare un invito. 

Come riconnettersi con ciò che conta davvero: 10 cose che possiamo fare

Praticare la JOMO non significa sparire dal mondo, ma imparare a dare il giusto valore alle cose, ai propri bisogni. Vediamo allora 10 gesti concreti che possiamo fare per allenarci a vivere più serenamente, allontanandoci da tanta tossicità.

  1. Smettere di giustificarci

Quando decidiamo di non partecipare a un evento non dobbiamo cercare di spiegare il perché a tutti i costi, come a volerci giustificare. Scegliere di dire di no è un atto di libertà di cui abbiamo il pieno diritto, e niente e nessuno può farci sentire in colpa per questo. 

  1. Curare il nostro tempo libero

Spesso il tempo libero viene vissuto come un’occasione da riempire a tutti i costi. In realtà non è così. Non è una regola che ogni secondo della nostra vita debba essere produttivo e super entusiasmante; perciò, proviamo anche a lasciare dei momenti vuoti, senza pianificazione. Oziare sul divano qualche volta non è la fine del mondo.

  1. Spegnere notifiche superflue

Non serve disinstallare tutto. Basterebbe disattivare le notifiche non essenziali, quelle che interrompono la concentrazione senza motivo. In fondo, non è necessario rimanere sempre connessi.

  1. Tornare a fare una cosa per volta

Viviamo immersi nel multitasking, che ci illude che così facendo saremo più produttivi e performanti. In realtà questo spesso ci svuota. Perché allora non dedicare tempo pieno a una sola attività per volta? 

  1. Abbracciare la vita lenta

Riscoprire piccoli riti quotidiani, come lo slow morning, che non prevedano uno schermo può essere una piccola coccola per la nostra mente. Che sia preparare un tè al mattino, ascoltare musica rilassante la sera, camminare senza meta al pomeriggio, non importa. Parliamo di azioni che ci riconnettono al presente e donano senso alle giornate.

  1. Fare detox dai contenuti fast

Scorriamo ore di video brevi, meme e contenuti mordi e fuggi che spengono letteralmente il nostro cervello e portano al brain rot. Perché non provare a impegnare parte di questo tempo con contenuti lenti e concreti, come un libro, un documentario o anche il nostro film preferito da guardare in compagnia?

  1. Riscoprire il valore della noia

La noia è vista come un nemico, ma in realtà favorisce la creatività e il pensiero critico. Concediamoci quindi il lusso di non fare nulla, di annoiarci davvero. Le idee più originali spesso nascono in questi momenti.

  1. Smettere di paragonarci agli altri

Il problema più grosso dei social è che ci spingono, anche inconsciamente, a confrontare la nostra vita con quella delle altre persone. E così, nel vedere foto e video di gente sempre in vacanza o sempre a divertirsi partecipando a eventi super cool, ci sentiamo inferiori. 

È il momento di smettere di paragonarci agli altri e di iniziare a vedere la nostra vita come un dono unico e speciale che va vissuto nella realtà e non su una qualsiasi piattaforma, e soprattutto secondo i nostri ritmi e le nostre priorità.

  1. Uscire senza telefono

Spesso uscire anche solo per una passeggiata di 20 minuti senza telefono sembra una follia. Questo semplice gesto, però, potrebbe essere l’inizio di un momento che abbiamo scelto di vivere da soli con noi stessi.

Concediamoci quindi qualche minuto di totale solitudine lasciando tutto ciò che può distrarci da ciò che prima ci sfuggiva: il rumore delle foglie, il vento sulla pelle, il viso delle persone che incontriamo per strada. Anche questo esercizio è un modo per riportarci nel qui e ora.

  1. Rifiutare l’invito per principio

Di tanto in tanto, impariamo a dire di no, non tanto perché non possiamo fare qualcosa, ma perché non vogliamo. Mettere i nostri bisogni e desideri al centro non è egoismo, ma un atto d’amore, e chi ci vuole bene sicuramente capirà. 

 

Foto di Leonie Fahjen

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