La flittena/e del tallone e il pH del siero

La flittena/e è una piccola bolla di siero manifestatasi per diverse cause, queste possono essere da sostanze chimiche, ustioni, allergie o trazione o pressione.

Gli studi biologici sul flittene sono pochi, difficili da trovare e molto vecchi, eppure la biologia deella flittena è utile per poter prevederne un modello a cui applicare le migliore cure.

La flittena del tallone è un modello molto semplice da un punto di vista anatomico e si può riprodurre in altre sedi, lo hanno fatto negli anni 60 per comprendere le "bolle" nelle mani (1).

Nello specifico adesso voglio cogliere delle osservazioni "casalinghe" sulla flittena del tallone che dal punto di vista biologico è poco studiata nonostante sia in una zona facilmente esplorabile e segnalata subito dal paziente a causa del dolore.

La flittena bolla/vescica del tallone è ben evidente e fastidiosa se lasciata in sede fa male esattamente come le bolle causate dalle scarpe.

La flittena del tallone se non forata ha diversi aspetti negativi, il dolore, non consente di valutare il fondo della lesione e il siero con il tempo si solidifica e nel tallone da un "piastrone" una copertira al tallone simile ad un escara delle lesioni da pressione perchè è nera. Mentre le vesciche da cerotto solidificano e mantengono il colore giallognolo del siero. 

Nella flittena del tallore senza necrosi appena formatasi ho potuto riconoscere, per le caratteristiche cliniche del paziente, in diverse modalità:

  1. frizione veloce e bassa spinta sul letto, paziente allettato che può muovere le gambe ma sfrega in modo ossessivo
  2. frizione lenta ma grande spinta verso la superficie, parkinsoniani o pazienti che hanno contrazioni, oppure in sala operatoria un esempio lo abbiamo negli interventi di artroprotesi d'anca quando per dislocarle viene puntato il tallone sul lettino
  3. frizione e paziente con febbre alta per giorni, la temperatura rende più fragili le giunzioni cellulari e lo scollamento, il siero all'interno si divide in aree caratteristiche
  4. frizione "ferma" tipica della frattura dell'anca dove il paziente cerca una tensione continua per sentire meno dolore
  5. frizione quasi assente come nei pazienti con arto plegico.

E' inutile osservarlo però lo scrivo lo stesso, la frizione è tanto più efficace se la superficie lo consente e in questo caso le lenzuola dell'ospedale ruvide o lavate con sostanze chimiche e non risciacquate offrono una superficie ottima.

La formazione di una bolla per frizione è uno scollamento traumatico dell'epidermide e dovrebbe essere simile nei suoi principi, che sia sul tallone o in altra sede ha in comune che è ricordata come un' esperienza dolorosa.

Consentimi di pormi e condividere delle ipotesi e delle domande, da un punto di vista biologico, da naturalista

Perchè il siero delle bolle brucia e causa dolore?

Oltre alla lesione della frattura dei ponti citoplasmatici che tengono unita l'epidermide al derma ci può essere la responsabilità della maggiore concentrazione di calcio che è irritante (1).

Ricordiamoci poi che le raccolte di siero nel corpo sono notoriamente aspirate dai chirurghi perchè il rissorbimento è inesistente e tenderebbero ad organizzarsi diventando simili a cisti.

Il dolore della flittena può passare con il tempo?

La pelle lascia traspirare la parte acquosa e mantiene gli elettroliti all'interno della flittena, quindi la concentrazione di Calcio può solo aumentare anche se l'aspetto della flittena sembra migliorare per la consistenza più lassa.

Consistenza della bolla che ha ridotto il proprio volume interno. Quando poi il siero all'interno diventerà duro la lesione potrebbe essere meno dolorosa.

Come è fatta una flittena o bolla lo vedi nella foto sotto:

  • la pelle si rialza, tetto
  • la superficie del derma è integra ma non visibile e non valutabile, base
  • lo spazio creato dallo scollamento è pieno di siero, cavità.

Usando gli zoccoli al lavoro ogni tanto mi capita e pensavo di fare da cavia, poi mia figlia ha avuto l'idea di comprarsi gli anfibi nuovi e il primo giorno di utilizzo è capitato.

flittena anfibiLa bolla della foto si è formata per uno sfregamento, il modello causale è simile a quello delle flittene del tallone o delle flittene da cerotto nelle medicazioni compressive.

La bolla è sul tendine, lo spessore dell'epidermide è leggermente inferiore a quella del tallone, al tatto è tesa perchè si è formata da poche ore ed è anche dolente per un bruciore continuo.

Non racconto nulla di nuovo, l'esperienza di una vescica da calzatura la si ricorda per molto tempo.

Quindi foro e misuro il pH. 

flittena ph

Il pH non è acido e nemmeno neutro ma 8 o superiore, secondo la cartina tornasole, sicuramente in ambito ospedaliero un laboratorio potrebbe misurare il pH con più accuratezza.

Perchè un pH alcalino?

Ci sono aminoacidi che hanno proprietà basiche come l'alanina, istidina o lisina che potrebbero essersi liberati con il traumatismo che ha causato lo scollamento, ma non è questo l'aspetto interessante.

Il contenuto della cavità è siero molto simile a quello del sangue, le proteine sono presenti (1).

L'epidermide scollata si comporta di sicuro come una membrana semipermeabile e lascia fuoriuscire solo H2O, questo può comportare alcune osservazioni utili immaginandone l'effetto allo scorrere del tempo:

flittena ph aumenta

Tempistiche

  • T0 La flittena compare ed ha un epidermide leggermente tesa,
  • T1 può essere dopo poco o molto tempo è un valore non misurato, ma è quando la bolla cambia e da tesa diventa più tenera per riduzione del volume di H2O, non per il riassorbimento, ricordiamo che nessuna raccolta di siero viene riassorbita rapidamente dall'organismo, la scelta del chirurgo è sempre forare e drenare, anzi si può ipotizzare che la discontinuità epidermide e derma  possa fornire ancora siero. T1 Il pH con una riduzione del volume di  H2O, per la traspirazione dal tetto della flittena, può aumentare e diventare più irritativo come la concentrazione di Calcio e di proteine.
  • T2 La riduzione della componente acquosa della flittena vede anche l'aumento della concentrazione di proteine che possono gelificare/solidificare tutto il siero interno. Il siero interno diventa duro come il legno e adeso all'epidermide del tetto e al derma sottostante. L'epidermide è inglobata nel siero e probabilmente anche il derma se non era lesionato adesso ha la superficie unita al "piastrone" formatosi.

La chiamiamo escara ma è differente da una necrosi del tallone formatasi per prima intenzione.

Questa escara ha caratteristiche tipiche come la presenza dei dermatoglifi che sono stati "congelati" nella lesione formatasi.

L'ultima osservazione, la composizione proteica del siero del tallone è diversa dal siero che si forma nelle vesciche da cerotto, il motivo di questa affermazione è data dal colore diverso.

Il tallone vede il siero congelare e diventare nero per questo è confuso con un escara primaria, mentre le vesciche da cerotto se non aspirate le ho viste secche e dure ma restano di un giallo siero.

La misura del pH l'ho effettuata anche su un'altra flittena e il risultato lo vedi nelle foto.

Vescica su pianta del piede, foto

vescica piede

Ph siero vescica:

ph vescica

Verifica della cartina tornasole con acqua di rubinetto ph 7.

ph acquaLa comprensione della fisiopatologia della flittena è un area medica e non compete agli infermieri, lo studio della fisiopatologia è poi complessa e richiede tempo e modellizzazione avanzata che non si può pensare di fare con una cartina tornasole.

I medici cercano soluzioni a terapie complesse, ma la flittena che si aggrava è un danno per la qualità della vita del paziente.

Il pH è un dato, tutto il resto che ho scritto sono chiacchiere di un infermiere naturalista.

Ma volte può bastare un dato in più per far scattare la scintilla delle idee e aiutare nel persistere della ricerca bibliografica per arrivare a conclusioni semplici ma originali.

Articoli:

  1. J Invest Dermatol . 1968 Jan;50(1):47-53. doi: 10.1038/jid.1968.7. Studies on blisters produced by friction. II. The blister fluid T A Cortese Jr, W M Sams Jr, M B Sulzberger
  2. 2020 Fracture blisters: pathophysiology and management
  3. 2006 Management of blisters in the partial-thickness burn: an integrative research review
  4. 1995 Friction blisters. Pathophysiology, prevention and treatment
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