Avete appena iniziato a leggere? Bene, ora chiudete gli occhi… immaginate di tornare bambini, di essere seduti su un banco di scuola, le gambe in metallo, il sottobanco traballante e il piano verde. Immaginiamo che questo banco si trovi all’interno di una scuola elementare, quindi di essere tornati bambini.
Lì seduti con il grembiule azzurro, sul banco avremo sicuramente il diario del nostro personaggio preferito, i quaderni, libri e l’astuccio. L’astuccio tipico delle scuole elementari, quello a tre cerniere, anche lui raffigurante il nostro beniamino, usato nei momenti di necessità per nascondercisi dietro come durante la chiamata per l’interrogazione.
Ora, immaginiamo di aprirlo questo astuccio, nella prima tasca solitamente troviamo penne, matite, gomma e righello mentre nelle altre due i colori… siamo lì che apriamo la tasca dei colori a pastello e invece di avere 8, 16, 32 colori ci troviamo davanti solo il bianco, tutti pastelli bianchi… forse è questo l’impatto che pazienti e familiari hanno all’ingresso in ospedale, pareti bianche, soffitti bianchi, personale in divisa bianca.
Il bianco trasmette freddezza, un colore senza tinta… un colore che ha bisogno degli altri per risaltare, per ricordare che è la somma di tutti i colori, che è luce.
Questo per dire che la nostra divisa, bianca e semplice, ha bisogno delle emozioni, della competenza, della professionalità di chi la indossa per prendere colore, per diventare la somma di tutti i colori, per far sì che il paziente si lasci avvolgere da questa luminosità.
La relazione infermiere-paziente è un concetto ampio di erogazione di cure professionali e ha dimostrato essere principalmente una relazione di aiuto. Il rapporto infermiere-paziente è un aspetto fondamentale dell'assistenza infermieristica.
Più recentemente, è stata ampiamente definita come una relazione professionale e terapeutica in cui gli infermieri pianificano, forniscono e valutano l'assistenza per le esigenze sanitarie e assistenziali individuali di un paziente.
L'assistenza infermieristica è un elemento essenziale della fornitura di assistenza sanitaria e ha un impatto diretto e significativo sugli esiti dei pazienti.
Purtroppo, quando l'assistenza infermieristica è fatta male o è assente ci sono gravi conseguenze. Migliorare l'esperienza assistenziale del paziente attraverso la "cura centrata sulla persona" è ampiamente promossa come un'opportunità per migliorare la qualità dell'assistenza.
Nella quotidianità vige una tensione continua e irrisolta nella pratica infermieristica tra un approccio spersonalizzato e meccanicistico (definito cultura "guidata dal compito e dal tempo") e la necessità di coerenza nella comprensione e nella gestione delle dinamiche della relazione o dell'incontro infermiere-paziente (definito approccio "pensiero e collegamento").
Se l’infermiere non fa, non è attivo nel senso pratico, non mette le mani per dirla in gergo, allora all’esterno ciò viene percepito come un “non star facendo nulla”. Manca, probabilmente in primis nell’infermiere, il decidere di dedicare tempo alle proprie capacità intellettive al fine di formare concetti e risolvere problemi.
Sono necessari quadri pragmatici e pratici per garantire che i bisogni fisici e psicosociali di base dei pazienti siano incorporati non solo nella pratica, ma anche nei processi di pensiero, riflessione e valutazione dell'infermiere.
La sfida dell'assistenza infermieristica per soddisfare i bisogni di base o fondamentali dei pazienti è complessa. Lo sviluppo di una base di conoscenza includerà l'identificazione di domande ricercabili, l'utilizzo di metodologie rigorose, la garanzia che le dimensioni relazionali non vadano perse e la garanzia che le nuove conoscenze siano applicate nella pratica.
Ciò richiede una collaborazione su scala internazionale per ottenere miglioramenti nell'assistenza.
Lavorare in modo collaborativo per generare, testare e implementare modi significativi di catturare la pratica infermieristica intorno all'assistenza al fine di garantire pratiche infermieristiche più integrate e olistiche per la cura del paziente.
Coinvolgere il paziente nella sua cura, garantendo la comprensione e il rispetto delle scelte, comunicando e definendo le priorità di cura.
La ricerca del punto di vista delle persone coinvolte nell'erogazione e nella ricezione dei fondamenti dell'assistenza ha mostrato una comprensione condivisa dei fattori che la influenzano.
L'influenza della leadership infermieristica e la qualità del rapporto infermiere-paziente sono stati percepiti come fattori importanti.
Gli infermieri e gli utenti condividono una prospettiva comune dei fattori che influenzano l'erogazione dei fondamenti dell'assistenza ed entrambi apprezzano una relazione terapeutica infermiere-paziente. I leader dell'infermieristica clinica devono comprendere l'impatto del loro ruolo nel plasmare l'erogazione dei fondamenti dell'assistenza.
Quando si pianifica un intervento infermieristico per migliorare l'esperienza del paziente nell'assistenza di base, tre concetti possono essere importanti: una leadership infermieristica efficace, la collaborazione degli infermieri con i pazienti e la definizione delle priorità organizzative dell'assistenza infermieristica di base.
Le ricerche infermieristiche dovrebbero essere condotte in maniera più rigorosa con metodi misti per costruire la conoscenza dei comportamenti di assistenza infermieristica che possono avere un impatto sulle esperienze di assistenza di base dei pazienti.
I punti toccati in questo articolo potrebbero apparire tortuosi, ambigui e complessi. Concetti ideali che non sembrano offrire un riscontro pratico però, se avrete pazienza, mi piacerebbe condividere con voi uno studio realizzato in Giappone che orbita sul modo di approcciare al paziente, ascolto e osservazione, sulla cooperazione tra infermieri, relazione e confronto, sui fallimenti e sulla costruzione del rapporto infermiere-paziente.
Siamo in corsia quotidianamente ed ogni giorno è buono per migliorarsi, fare un passo avanti, non facciamoci intimorire, sorridiamo, abbiamo fatto un percorso di studi, le cose le sappiamo ma a volte ce lo dimentichiamo.
Ad Arturo Ariodante, infermiere e professore universitario.
Bibliografia
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