La crisi economica sul personale infermieristico

 Per far sentire sempre più la loro voce nella definizione di budget, di politiche del personale e della presa di decisioni in materia di salute, agli infermieri preme conoscere come avviene la suddivisione delle risorse sanitarie compresi l'aspetto economico, l'efficacia dei costi e la possibilità di accedere alle cure. 

  In realtà, gli infermieri si devono interessare di questo perchè rivestono una posizione centrale per ottenere il migliore equilibrio tra la qualità, l'accesso e i costi dell'assistenza.  

Ci dicono che le cause della spesa sanitarie siano demografiche, ma non solo. 

I fattori che fanno aumentare i costi non demografici includono l'inflazione dei salari, le tecnologie e i costi dei farmaci.

  L'aumento dei costi sanitari è anche legata alla scarsa alfabetizzazione sanitaria.

Le persone con ridotte conoscenze sanitarie tendono ad essere ospedalizzate di più e per un maggior periodo di tempo, con risultati più scarsi, e ciò aumenta i costi dell'assistenza sanitaria.

Un altra realtà adiacente è rappresentata dal fatto che sempre nuovi trattamenti e metodiche curative diagnostiche vengono introdotte nel sistema sanitario più rapidamente di quanto lo sia la disponibilità delle risorse finanziarie, gonfiando i costi dell'assistenza sanitaria e costringendo a utilizzare meglio le risorse.

Di conseguenza il personale sanitario comincia ad essere considerato come una perdita, piuttosto che un investimento per lo sviluppo economico e la riduzione della povertà.  

Alcuni paesi hanno ridotto il reclutamento dei professionisti sanitari causando disoccupazione fra questi professionisti, mentre i bisogni di servizi sanitari erano elevati. I governi hanno deciso di tagliare le risorse, in particolare per l'assistenza infermieristica.

Alcuni paesi più poveri d'Europa come la Romania hanno deciso di ridurre di un quarto i budget sanitari negli ultimi anni.

La crisi ha costretto molti infermieri a cercare lavoro altrove:

5000 infermieri hanno lasciato l'Irlanda tra 2009 e il 2012.

Ogni infermiere che lascia il paese costa circa 80000 euro per averlo formato durante il corso di laurea.    

Gli infermieri sono la componente più numerosa delle professioni sanitarie e rappresentano una proporzione ampia dei costi totali per l'assistenza sanitaria. Di conseguenza in tempi di austerità economica gli infermieri sono i primi ad essere ridotti, e ciò è deleterio per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell'assistenza.

Ad Es. la crisi in Islanda portò a tante fusioni delle strutture sanitarie per ridurre i costi, ci furono tagli o licenziamenti, riduzioni di lavoro straordinario e dell'indennità di turno; questo porta elevati livelli d'insoddisfazione.

E quando l'insoddisfazione del personale è alta, essa coinvolge anche le persone ricoverate.

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