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Il momento della dichiarazione dei redditi può avere delle sorprese sgradite. Le chiamiamo tasse, contributi diversi che paghiamo con i conteggi della dichiarazione dei redditi.

Infermieri dipendenti o liberi professionisti il risultato della dichiarazione dei redditi può essere un conto salato, vediamo perché.

Hai fatto un anno pesante doppi turni, notti e hai finito di pagare la macchina, la vacanza o semplicemente avere qualche soldo da parte, invece con la dichiarazione dei redditi devi pagare tanto e tutto quel lavoro è stato fatto per nulla.

Rabbia.

Il periodo della dichiarazione dei redditi per gli infermieri dipendenti o liberi professionisti abbiamo situazioni molto diverse, ma spesso la prima sorpresa arriva già a gennaio.

 

 

 

Gli infermieri dipendenti fanno la dichiarazione dei redditi attraverso il mod. 730, può essere presentato ad un Caf o direttamente on line tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, gli infermieri liberi professionisti invece ricevono le comunicazioni dai loro commercialisti sul totale delle tasse da pagare.

La cosa fondamentale da ricordare è che ognuno ha la sua storia fiscale, non bisogna mai paragonarsi al collega che guadagna più o meno come noi.

Senza volerci addentrare troppo nel complicatissimo sistema fiscale italiano, quali sono in linea di massima i fattori che possono incidere nel calcolo delle nostre imposte?

Partiamo dal lavoro dipendente:

Il reddito da lavoro dipendente viene certificato dal datore di lavoro (sia pubblico che privato) da una CU (certificazione unica) e il reddito imponibile si calcola sommando a questa CU eventuali altri redditi, come ad esempio collaborazioni, redditi da fabbricati, o altre tipologie di reddito.

Aggiungere fonti di reddito vuol dire tasse da pagare, ma a tali redditi si possono dedurre dei costi, come ad esempio:

spese mediche,
spese di istruzione (dall’asilo nido all’università),
interessi sui mutui,
assicurazioni sulla vita,
spese per la ristrutturazione di immobili,
esiste anche una detrazione sul canone di locazione (anche per gli studenti fuori sede).

Ogni onere deducibile o detraibile ha delle particolarità, a volte non sono deducibili al 100%, altre volte vengono dedotti in modo frazionato ecc..

Perchè può capitare che l’infermiere neo assunto paghi tante tasse rispetto ad un infermiere assunto da anni?


Capita spesso che all’inizio della carriera lavorativa si lavori a tempo determinato in diverse strutture, assunti direttamente tramite la struttura o tramite agenzie interinali.
Ognuno di questi datori di lavoro ci dovrà consegnare una CU e siamo obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. Unico) e dal conteggio spesso capita che ci sia parecchio da pagare.
Presupponendo l’assenza di altri redditi, l’infermiere a tempo indeterminato non dovrà pagare nulla perché le sue tasse sono già state conteggiate esattamente dal datore di lavoro, anzi spesso potrebbe avere un rimborso nel caso si sia dedotto gli oneri sopracitati; il nostro infermiere neo assunto invece dovrà pagare il conguaglio dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali;
come se non bastasse il nostro neo assunto potrebbe dover pagare anche degli acconti sulle tasse dell’anno successivo, a luglio il 1° e a novembre il 2°.

L'infermiere che fa molti straordinari pagherà tutto in tasse?

Il sistema fiscale è basato su scaglioni che sono decisi dalla finanziaria...l'infermiere a tempo indeterminato da anni, in sede di 730 non pagherà di più o di meno, perchè i calcoli li ha fatti il datore di lavoro e ha fatto il conguaglio nello stipendio di gennaio. 

Gli infermieri dipendenti la sorpresa più grossa ce l'hanno a gennaio, il motivo è che il datore di lavoro rivaluta quanto a dato di stipendio con le aliquote decise dal governo.

Quindi facendo straordinari e aumentando anche di 1000-2000 euro di straordinari, se il datore di lavoro non ha adeguato la tassazione durante l'anno, deve farlo tutto in una volta con l'ultimo stipendio.

Le tasse per l'Infermiere Libero Professionista

Se invece finiti gli studi si decide di aprire la Partita Iva e diventare liberi professionisti le cose cambiano leggermente: intanto bisogna vedere quale regime fiscale è stato adottato, in linea di massima si può scegliere tra il regime forfetario e il regime di contabilità semplificata. Nella prima opzione (ovviamente bisogna avere determinati requisiti) hai una tassazione con un'aliquota agevolata, non puoi superare un certo fatturato e soprattutto puoi detrarti solo i costi in una percentuale fissa stabilita dalla legge finanziaria.

Se invece aderisci al regime di contabilità semplificata pagherai sicuramente un'aliquota Irpef più alta (sempre per il discorso dell'aliquota a scaglioni progressiva) ma potrai mettere in deduzione anche tutti i costi sostenuti inerenti alla tua attività e le spese personali come i dipendenti (mutuo, spese mediche, etc).

La dichiarazione dei redditi determinerà l'importo che il libero professionista dovrà  pagare all’ENPAPI, la cassa pensione degli infermieri, alla quale andrà versato il 16% del reddito e il 4% che deve essere chiesto al committente, in alternativa, scorporato dall'importo fatturato. Per l’ENPAPI ci saranno delle rate per i contributi anticipati, poi si farà il conguaglio con i redditi indicati in dichiarazione pagando il saldo a dicembre.

Come tutti sanno, la situazione fiscale italiana è estremamente articolata e soggetta a continue modifiche,questo ci costringe a dover avvalerci dell'aiuto di un Caf o di un commercialista per capire qual è il modo migliore per dedurci le spese secondo la normativa vigente.

Foto di Steve Buissinne da Pixabay 

ENPAPI