La Legge 1° febbraio 2006, n. 43 nota anche come "Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali", venne approvata dopo un lungo iter parlamentare e ha introdotto modifiche sostanziali al panorama infermieristico tra cui:
- Istituzione Ordini Professionali per le Professioni Sanitarie;
- Obbligo dell’iscrizione all’Ordine anche per i dipendenti pubblici;
- Aggiornamento professionale;
- Articolazione strutturata dei Professionisti Sanitari.
Prima dell'emanazione della Legge 43/2006, la professione infermieristica in Italia era caratterizzata da una regolamentazione frammentata e da una scarsa riconoscibilità istituzionale.
La crescente complessità delle cure sanitarie, insieme all'aumento delle competenze richieste agli infermieri, rendevano necessaria una revisione delle norme esistenti per adeguarle agli standard internazionali e alle esigenze del sistema sanitario
I punti chiave della Legge 43/2006
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Istituzione dell'Ordine dlle professioni Infermieristiche
Un aspetto cruciale della legge è stata l'istituzione dell'Ordine degli Infermieri.
L'iscrizione all'Albo infermieristico è diventata obbligatoria per tutti coloro che desiderano esercitare la professione in Italia.
L'Ordine ha il compito di regolamentare la professione, definire i codici deontologici, promuovere la formazione continua e tutelare gli infermieri.
Per saperne di più riguardo agli OPI ti lascio il link all'articolo "L’Ordine delle Professioni Infermieristiche, una tassa da pagare o qualcosa in più?"
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Formazione universitaria
La Legge 43/2006 ha introdotto l'obbligo del diploma universitario per accedere alla professione infermieristica.
La laurea triennale in Scienze infermieristiche è diventata il requisito minimo per poter esercitare.
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Educazione continua obbligatoria (ECM)
È stato introdotto l'obbligo di formazione continua per tutti gli infermieri.
L'obiettivo è quello di garantire un aggiornamento costante delle competenze e delle conoscenze, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza erogata.
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Istituzione della funzione di coordinamento
In conformità all’ordinamento degli studi dei corsi universitari, disciplinato ai sensi dell’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni, il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all’articolo 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue:
Livello clinico
- “Infermiere” in possesso di Laurea
- “Infermiere Specialista” in possesso del Master di primo livello
Livello organizzativo
- “Infermiere Coordinatore” in possesso di Master in Management
- “Infermiere Dirigente” in possesso di Laurea Magistrale
Impatto della Legge 43/2006:
La legge ha contribuito ad elevare il profilo professionale degli infermieri, riconoscendo il loro ruolo chiave nel sistema sanitario nazionale.
La legge ha inoltre favorito lo sviluppo della professione, sia in termini di formazione che di ricerca.
Nonostante i propositi introdotti dalla Legge 43/2006, alcune criticità sono emerse nel corso degli anni. Tra queste, la mancata valorizzazione del lavoro infermieristico, anche in termini di retribuzione e la lentezza nell'istituzione degli ordini professionali e delle procedure di iscrizione agli albi:
- 12 anni per vedere l'effettivo passaggio dai Collegi IPASVI agli OPI, avvenuto nel 2018.
- Quasi 20 anni per organizzare il sistema di accreditamento ECM.
Un'altra sfida è rappresentata dall'effettiva implementazione della formazione continua, che richiede risorse economiche e organizzative non sempre disponibili.
Inoltre, la crescente complessità delle cure sanitarie richiede una continua revisione delle competenze e delle responsabilità degli infermieri, per garantire che essi possano rispondere efficacemente alle nuove sfide assistenziali.
Vedi il sito del parlamento per leggere la legge integrale