L’Ordine delle Professioni Infermieristiche, una tassa da pagare o qualcosa in più?

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Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche sono enti di diritto pubblico non economico regolamentati dalla Legge Lorenzin n.3 emanata l’11 gennaio 2018.

Sono presenti in ogni provincia italiana e bisogna farne obbligatoriamente parte per esercitare la professione infermieristica, neanche il volontariato è ammesso senza iscrizione. 

Come iscriversi al proprio OPI:

Se si vuole iniziare a lavorare una volta laureati bisogna subito iscriversi all'Ordine, della provincia in cui si residenti e si apre la richiesta per effettuare l'iscrizione.

Il primo passo è allegare i documenti come:

  • tessera sanitaria,
  • carta d'identità,
  • autocertificazione del conseguimento del titolo.

Una volta validati dall'Ordine stesso si dovranno effettuare i pagamenti che saranno la tassa d'iscrizione più i diritti di segreteria, la marca da bollo e la tassa di concessione governativa.

Le tempistiche da parte degli Ordini sono abbastanza brevi ma sicuramente non immediate.

Le prime due fasi di convalida dei documenti e poi quelle dei pagamenti sono le più veloci, mentre l'ultimo passaggio, la verifica e l'ufficializzazione del professionista da parte del Consiglio Direttivo del proprio Ordine che si deve riunire e poi deliberare, ha delle tempistiche che si aggirano da circa una settimana alle tre settimane di attesa per ricevere l'abilitazione. 

Inoltre, le tasse che devono essere pagate la prima volta che si effettua l'iscrizione sono maggiori ma non sono da pagare ogni anno; solo la tassa d'iscrizione si ripete annualmente. 

Definizione di OPI 

La definizione della struttura e dell'organizzazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (OPI), sono regolamentati  dalla Legge Lorenzin n.3 emanata l’11 gennaio 2018 che ridisegnò l'organizzazione ordinistica dei professionisti di tutta Italia, trasformando i Collegi IPASVI in Ordine delle Professioni Infermieristiche.

Gli Ordini sono considerati enti di diritto pubblico non economico perché non sono a scopo di lucro, non devono fatturare e sono finanziati solo con i contributi degli iscritti.

Inoltre, sono definiti come “Organi sussidiari dello Stato”, una differenza sostanziale rispetto al precedente termine “Ausiliari dello Stato” perchè l’Organo ausiliario è sottoposto a un controllo vincolante dell’Ente primario; mentre, l’Organo sussidiario privilegia di una maggiore autonomia dei compiti potendo anche svolgere compiti amministrativi in nome e per conto dello Stato.

La doppia finalità degli OPI

  1. Finalità interna 

Riguarda i professionsiti iscritti all’Ordine che sono tutelati dall’esercizio della professione, contrastando l’abusivismo, vigilando sulla corretta applicazione del Codice Deontologico, favorendo la crescita culturale e l’informazione per aumentare la consapevolezza dei professionisti. (Art. 51 Codice Deontologico).

Bisogna sempre tenere a mente la cruciale differenza tra Ordine e Sindacato perché il primo ha la responsabilità di difendere e tutelare l’infermiere come professionista mentre il secondo ha lo scopo di far valere i diritti del professionista come lavoratore.

Se questa differenziazione tra Ordine e Sindacato non avviene si sfocia in situazioni di conflitti di interesse che non devono esistere.

  1. Finalità esterna 

Si riferisce alla tutela del cittadino, come afferma l’Articolo 32 della Costituzione che ha lo scopo di proteggere il cittatino e garantirgli un'assistenza erogata da professionisti adeguatamente formati.

La Legge Lorenzin n.3 è una legge che nonostante siano passati 5 anni dalla sua emanazione è tutt’ora monca perché mancano dei decreti attuativi da parte del governo per avere un effettiva separazione tra la funzione politica e quella disciplinare.

Dovrebbero essere strutturati sistemi governativi regionali con la responsabilità di giudicare i professionisti dopo aver ricevuto la condanna dall’Ordine degli Infermieri e non far si che l’Ordine esegua la sia la condanna che la “punizione”.

La struttura dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche

L'Ordine è composto dal Consiglio Direttivo che può essere composto da un qualsiasi membro iscritto all’Ordine che viene eletto dagli iscritti all’Albo che formano l’Assemblea degli Iscritti, in delle elezioni ripetute ogni quattro anni.

L’Assemblea degli iscritti dovrebbe anche rendere esecutive le decisioni più importanti del Consiglio Direttivo, ma la partecipazione alle elezioni è spesso inferiore al 10% degli iscritti.

All’interno del Consiglio Direttivo vengono eletti sempre ogni 4 anni:

  • il Presidente che rappresenta le volontà del Consiglio Direttivo e può essere sfiduciato in qualsiasi momento,
  • il vicepresidente,
  • il tesoriere,
  • il segretario.

Il Consiglio Direttivo ha le funzioni principali di:

  • pubblicare la composizione dei partecipanti all’Albo degli Infermieri;
  • vigilare sulla conservazione del decoro e indipendenza dell’Ordine;
  • esercitare il potere disciplinare nei confronti degli iscritti e dei liberi professionisti, salvo casi in cui non intervengono disposizioni di legge diverse.

Uno dei casi in cui l'Ordine deve esercitare il potere disciplinare è ad esempio, per contrastare l'abusivismo di chi si professa professionista e poi non lo è. Spesso l'OPI riesce scoprirli grazie alle importantissime segnalazioni che avvengono da altri colleghi. 

Nel sistema organizzativo dell’Ordine è presente anche il Collegio dei Revisori dei Conti, l’organo di controllo e garanzia del controllo funzionamento dell’Ordine sotto il profilo economico ammnistrativo che ogni anno pubblica tutti i bilanci di fino anno per promuovere una politica di trasparenza e di anticorruzione.

Chi coordina e vigila i diversi Ordini provinciali?

Gli Ordini delle diverse province d’Italia sono raggruppati nell’organizzazione detta FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) che ha il compito di emanare il Codice deontologico e la legge le attribuisce compiti di indirizzo e coordinamento sugli Ordini provinciali.

La Federazione e gli Ordini sono a loro volta sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute.

Perchè servono gli OPI?

Le aspettative che molti infermieri hanno sull'Ordine delle Professioni Infermieristiche possono venire deluse se non si tiene presente che l'OPI ha lo scopo di promuovere l'indipendenza, la responsabilità e l'autonomia dei professionisti.

Abolire l'Ordine significherebbe certamente non avere più una piccola tassa da pagare ogni anno ma significherebbe anche abolire il controllo sui professionisti, che non significa avere meno libertà, ma avere più protezione.

Cosa più importante significherebbe eliminare l'istituzione che conferisce la natura intellettuale della Professione.

Nessuno di noi vorrebbe che ai loro cari venissero effettuate manovre assistenziali da persone non competenti e non aggiornate. 

Approfondimenti:

 

Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

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