La tesi di laurea in Scienze Infermieristiche rappresenta molto più di un semplice adempimento burocratico per il conseguimento del titolo. Essa si configura come il culmine di un percorso formativo, un momento in cui lo studente è chiamato a sintetizzare e applicare le conoscenze e le competenze maturate, fungendo da ponte verso la futura pratica professionale.
Questo elaborato finale è un'importante opportunità per dimostrare non solo la padronanza di specifici contenuti disciplinari, ma anche una serie di abilità trasversali fondamentali per l'esercizio della professione infermieristica. Dato che in alcuni casi per diversi motivi, ci si sente persi in questo percorso di stesura ho pensato di realizzare questo articolo con l'aiuto di Gemini Pro chiedendogli di realizzare una guida dettagliata per la stesura della tesi per lo studente di scienze infermieristiche.
Il lavoro di tesi è formalmente riconosciuto attraverso l'attribuzione di Crediti Formativi Universitari (CFU) e contribuisce in modo significativo al punteggio finale di laurea, evidenziandone il peso accademico. Tuttavia, il suo valore si estende ben oltre l'ambito universitario. Una tesi ben concepita e realizzata può trasformarsi in un efficace biglietto da visita per l'ingresso nel mondo del lavoro ma soprattutto è una grande soddisfazione per sè stessi.
La tesi infermieristica, al di là del suo status di requisito per la laurea, agisca come una vera e propria "simulazione" avanzata del processo di Evidence-Based Practice (EBP).
Durante la stesura, lo studente impara a formulare quesiti pertinenti, a ricercare sistematicamente le evidenze scientifiche disponibili, a valutarle con occhio critico e a considerare la loro trasferibilità e applicabilità nel contesto specifico. Questo percorso ricalca fedelmente i passaggi metodologici dell'EBP: dalla formulazione di un quesito clinico strutturato (ad esempio, utilizzando il modello PICO), alla ricerca delle migliori evidenze disponibili, alla loro valutazione critica, fino all'integrazione di tali evidenze con l'esperienza clinica e i valori del paziente, per culminare nella valutazione degli esiti. La tesi, dunque, si trasforma in un esercizio pratico intensivo di EBP, preparando lo studente ad affrontare le sfide della pratica quotidiana con un approccio informato e basato sulle prove di efficacia.
Questa spinta risponde efficacemente anche alle esigenze evolutive del sistema sanitario, che richiede professionisti capaci non solo di erogare cure, ma anche di contribuire attivamente all'innovazione e all'ottimizzazione dei processi assistenziali.
Una scelta consapevole dell'argomento e del relatore
La fase iniziale del lavoro di tesi è determinante per il successo dell'intero percorso. Una scelta ponderata dell'argomento e una proficua collaborazione con il relatore costituiscono le fondamenta su cui costruire un elaborato scientifico di qualità.
Criteri per l'individuazione di un tema
La selezione dell'argomento della tesi è un processo che richiede riflessione e un'attenta valutazione di diversi fattori.
- Interesse personale e passioni: optare per un tema che suscita un reale interesse e che si allinea con le proprie passioni è un motore fondamentale per mantenere alta la motivazione durante l'intero, e talvolta lungo, processo di stesura. Un argomento stimolante facilita l'approfondimento e la dedizione necessari.
- Rilevanza per la professione infermieristica: è cruciale che l'argomento scelto sia pertinente all'ambito disciplinare infermieristico e possieda una chiara importanza per la pratica clinica, l'organizzazione dei servizi sanitari, la formazione continua o la ricerca scientifica nel settore. La tesi dovrebbe mirare a contribuire, anche in piccola parte, al corpo di conoscenze della professione.
- Originalità: sebbene non sempre sia richiesta un'originalità assoluta, specialmente a livello triennale, è auspicabile identificare argomenti che siano stimolanti e che offrano una prospettiva nuova o un approfondimento su aspetti meno indagati di tematiche note. La consultazione degli archivi delle tesi del proprio ateneo può essere utile per comprendere quali argomenti sono già stati ampiamente trattati e per identificare eventuali nicchie o possibilità di ampliare studi precedenti.
- Fattibilità: un aspetto pragmatico ma essenziale è la fattibilità della ricerca. È necessario valutare realisticamente la disponibilità di fonti scientifiche autorevoli (articoli su riviste peer-reviewed, monografie, studi accreditati, linee guida) e l'accessibilità a eventuali dati o campioni necessari per lo studio, qualora si opti per una tesi di ricerca empirica.
- Fase esplorativa: prima di definire l'argomento in via definitiva, è consigliabile una fase esplorativa che includa la verifica di eventuali vincoli imposti dal proprio corso di laurea, la consultazione, come già accennato, degli archivi di tesi, l'individuazione delle aree tematiche di maggiore interesse e, successivamente, la focalizzazione su argomenti più specifici.
Il dialogo con il relatore
Il relatore è una figura chiave nel percorso di tesi, un mentore che guida lo studente attraverso le complessità della ricerca e della scrittura scientifica.
- Scelta del relatore: la scelta del relatore dovrebbe basarsi non solo sulla sua competenza specifica nell'area tematica di interesse, ma anche sulle proprie passioni e sul tipo di rapporto di supervisione che si desidera instaurare.6 Il relatore ha la responsabilità ultima del metodo e del contenuto della tesi, garantendone il rigore scientifico.
- Proposta e condivisione idee: una volta individuato un potenziale relatore e ottenuto un primo consenso, è opportuno presentare una lista di argomenti di interesse o, se già definite, delle macroaree tematiche su cui si vorrebbe lavorare. Questo primo confronto è essenziale per saggiare la disponibilità del docente e la sua affinità con le proposte dello studente.
- Ruolo del relatore: il relatore svolge molteplici funzioni: supporta lo studente nella definizione precisa del quesito di ricerca, può fornire indicazioni sulla bibliografia di base più pertinente, guida nella scelta e nell'applicazione del percorso metodologico e supervisiona i contenuti dell'elaborato. Inoltre, è colui che approva formalmente il protocollo di ricerca prima dell'avvio effettivo del lavoro.
- Comunicazione costante: stabilire fin da subito una comunicazione chiara e costante con il relatore, concordando tempi, modalità e scadenze per gli incontri di revisione e discussione dei progressi.
La scelta del relatore trascende la mera competenza disciplinare, investendo anche la sfera della "compatibilità metodologica e relazionale". Un docente con uno stile di supervisione che mal si concilia con le esigenze e le aspettative dello studente (ad esempio, uno studente che necessita di guida frequente e strutturata a fronte di un relatore che predilige lasciare ampia autonomia) può involontariamente trasformarsi in una fonte di stress e rallentare il progresso della tesi, indipendentemente dalla sua indiscussa expertise sull'argomento.
La fase iniziale di proposta e condivisione delle idee 6 diventa, quindi, un momento cruciale non solo per definire il tema, ma anche per "testare" questa compatibilità e per chiarire le reciproche aspettative riguardo al processo di supervisione.
Inoltre, la prassi, spesso suggerita dalle guide universitarie, di consultare gli archivi delle tesi già discusse e di effettuare una verifica preliminare approfondita della letteratura scientifica disponibile prima di formalizzare la scelta dell'argomento, riflette una consapevolezza accademica matura.
Progettare la ricerca
Una volta definito l'argomento e stabilita una proficua collaborazione con il relatore, il passo successivo è la progettazione della ricerca. Questa fase implica la scelta della tipologia di tesi più appropriata e dell'approccio metodologico che guiderà l'intero lavoro.
Distinzione fondamentale
Le tesi in ambito infermieristico possono essere generalmente ricondotte a due macro-categorie:
- Tesi di revisione della letteratura (o compilativa): in questa tipologia, lo studente si dedica all'analisi, alla valutazione critica e alla sintesi organica delle conoscenze già disponibili in letteratura scientifica su un determinato fenomeno o quesito di interesse infermieristico.1 L'obiettivo è dimostrare una conoscenza approfondita e aggiornata sull'argomento, sapendo navigare e interpretare criticamente il corpus di studi esistenti.
- Tesi di ricerca o sperimentale: questa tipologia prevede che lo studente progetti e conduca in prima persona uno studio originale, raccogliendo e analizzando nuovi dati per rispondere a un quesito di ricerca specifico.
La formulazione del quesito di ricerca
Indipendentemente dalla tipologia di tesi scelta, la formulazione chiara e precisa del quesito di ricerca è un passaggio cruciale che funge da bussola per l'intero lavoro.
- Metodo PICO(S/T): Acronimo di Population/Problem (Popolazione/Problema), Intervention (Intervento), Comparison (Confronto), Outcome (Esito), e talvolta Study design (Disegno di studio) o Timeframe (Arco temporale). Questo modello è particolarmente utile per formulare quesiti specifici per revisioni sistematiche e studi quantitativi, soprattutto quelli volti a valutare l'efficacia di interventi.3
- Metodo SPIDER: Acronimo di Sample (Campione), Phenomenon of Interest (Fenomeno di Interesse), Design (Disegno), Evaluation (Valutazione), Research type (Tipo di Ricerca). Questo strumento è più orientato alla formulazione di quesiti per studi qualitativi o con metodi misti, aiutando a definire gli elementi chiave di ricerche esplorative o descrittive.8
- Per le revisioni narrative, come già menzionato, i quesiti di ricerca possono essere formulati in modo più ampio e meno strutturato rispetto ai modelli PICO o SPIDER, pur dovendo guidare chiaramente la ricerca e la sintesi della letteratura.8
La decisione tra una tesi di revisione e una di ricerca empirica non si basa unicamente sull'interesse dello studente o sulla natura dell'argomento. Fattori pragmatici giocano un ruolo significativo: il tempo a disposizione per completare il lavoro, le risorse necessarie (come l'accesso a campioni di partecipanti, a laboratori o a specifici contesti clinici per la raccolta dati), le competenze metodologiche già possedute dallo studente e, non da ultimo, la disponibilità di un relatore con una solida esperienza nella metodologia prescelta.
Le tesi di ricerca empirica, infatti, comportano tipicamente un iter più lungo e complesso, che include la progettazione dettagliata dello studio, l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni etiche, la fase di raccolta dati (spesso impegnativa in termini di tempo e logistica) e analisi statistiche o qualitative talvolta sofisticate.
Architettura della tesi
Una volta definita la tipologia di tesi e l'approccio metodologico, è fondamentale delinearne l'architettura, ovvero la struttura logica e sequenziale dei contenuti.
Una tesi ben strutturata non solo facilita la lettura e la comprensione, ma riflette anche la chiarezza del pensiero e il rigore del percorso di ricerca dello studente.
Componenti standard
La maggior parte delle tesi di laurea in infermieristica, indipendentemente dalla specificità dell'argomento o dell'ateneo, segue una struttura generale che comprende i seguenti elementi 1:
- Frontespizio: la "copertina interna" della tesi e deve riportare informazioni istituzionali precise: la denominazione dell'Università, della Scuola o Dipartimento di afferenza, del Corso di Laurea; il titolo esatto della tesi; il nome e cognome del relatore (ed eventuale correlatore); il nome e cognome del laureando con il numero di matricola; l'anno accademico di riferimento.1 Alcune università forniscono modelli specifici o pongono divieti, come l'uso del logo dell'ateneo o l'inserimento di immagini nel frontespizio.4 È prassi comune che la prima pagina interna dell'elaborato riproduca fedelmente i contenuti del frontespizio.1
- Abstract (o riassunto): si tratta di una sintesi concisa ma esaustiva dell'intero lavoro. Deve includere il contesto e il problema affrontato, l'obiettivo principale dello studio o della revisione, una breve descrizione dei materiali e metodi utilizzati, i risultati più significativi e le conclusioni principali. Generalmente, l'abstract ha un limite di caratteri o parole (es. 400 caratteri per UNIUD 1, 2000 caratteri per UNIBO 4) e deve essere corredato da un numero definito di parole chiave (keywords) che facilitino l'indicizzazione e la reperibilità del lavoro. Per le tesi di revisione o di ricerca, è spesso richiesto un formato strutturato, che ricalca lo schema IMRAD (Introduzione, Metodi, Risultati, Discussione/Conclusioni).1
- Indice: collocato immediatamente dopo l'abstract, l'indice fornisce una mappa dettagliata dell'organizzazione dei contenuti della tesi. Elenca tutti i capitoli, i sottocapitoli e i paragrafi, con l'indicazione precisa del numero di pagina iniziale per ciascuno.1 L'indice deve riflettere fedelmente la struttura e la titolazione presenti nel corpo del testo, utilizzando una numerazione coerente (generalmente numeri arabi).
L'introduzione
L'introduzione ha il compito di "aprire le porte" del lavoro, fornendo al lettore il contesto necessario per comprendere il problema affrontato e gli scopi della tesi.
- Si inizia con la definizione concettuale del problema di interesse, illustrandone la frequenza e/o la rilevanza (es. prevalenza, incidenza) per i pazienti, le loro famiglie o caregiver, e per il sistema sanitario e/o la professione infermieristica nel suo complesso.
- È fondamentale esplicitare le motivazioni che hanno guidato la scelta dell'argomento e l'obiettivo generale che la tesi si prefigge di raggiungere.
- Può essere utile includere una breve descrizione dell'organizzazione interna del lavoro, anticipando la struttura dei capitoli successivi, e accennare ai principali limiti dello studio o della revisione.
- Molti autori preferiscono redigere l'introduzione in una fase avanzata della stesura, o addirittura al termine del lavoro, per garantirne la massima coerenza con i contenuti effettivamente sviluppati e con le conclusioni raggiunte.
Il background/quadro teorico
Questo capitolo, spesso il primo del corpo centrale della tesi, ha lo scopo di fornire una solida base teorica e contestuale all'argomento trattato.
- Si procede con una descrizione approfondita del problema identificato, analizzandone le possibili cause, le manifestazioni e le conseguenze, il tutto supportato da una letteratura scientifica aggiornata e pertinente.1
- È importante evidenziare lo stato dell'arte delle conoscenze sull'argomento, mettendo in luce sia i risultati consolidati e ampiamente accettati, sia gli eventuali aspetti controversi o contraddittori emersi dalla letteratura, sia gli ambiti ancora poco esplorati o che presentano un "vuoto di conoscenze" (knowledge gap).1
- Si deve quindi motivare l'importanza dello studio o della revisione che si sta conducendo, sottolineando come esso possa contribuire a colmare tale vuoto conoscitivo o a fornire nuove prospettive, e delineando le potenziali ricadute pratiche o teoriche dei risultati attesi.1
- Il capitolo si conclude tipicamente con la formulazione chiara dell'obiettivo specifico della revisione della letteratura o degli obiettivi generali e specifici dello studio di ricerca empirica.1
Materiali e metodi
La sezione dedicata ai materiali e metodi è cruciale per garantire la trasparenza, il rigore e la potenziale replicabilità del lavoro di tesi. Il contenuto varia significativamente a seconda che si tratti di una tesi di revisione o di una tesi di ricerca.
- Per le tesi di revisione della letteratura, è necessario descrivere dettagliatamente la metodologia utilizzata per la ricerca e la selezione degli studi. Ciò include: la menzione di eventuali linee guida seguite (es. PRISMA per le revisioni sistematiche); le banche dati bibliografiche interrogate (es. PubMed, CINAHL, Cochrane Library); le parole chiave e le stringhe di ricerca utilizzate (inclusi termini liberi, termini MeSH e operatori booleani); i limiti temporali o linguistici applicati alla ricerca; i criteri di inclusione ed esclusione degli studi; il processo di selezione (spesso visualizzato tramite un diagramma di flusso o flow-chart); i metodi utilizzati per la valutazione della qualità metodologica degli studi inclusi; e le modalità di estrazione delle informazioni rilevanti da ciascuno studio.
- Per le tesi di ricerca empirica, occorre fornire una descrizione minuziosa del disegno dello studio e delle procedure adottate. Gli elementi da includere sono: il disegno di studio (es. sperimentale, quasi-sperimentale, osservazionale, qualitativo, metodi misti); la popolazione di riferimento e il campione (descrizione delle caratteristiche, numerosità, metodi di campionamento, criteri di inclusione ed esclusione); il setting in cui è stata condotta la ricerca; le variabili indagate e la loro operazionalizzazione; gli strumenti di raccolta dati utilizzati (es. questionari, scale di misurazione, griglie di intervista, schede di osservazione), specificandone, se del caso, le proprietà psicometriche (validità, affidabilità) o il processo di sviluppo; le procedure dettagliate di raccolta dei dati; gli aspetti etici considerati (ottenimento di autorizzazioni da comitati etici o direzioni sanitarie, modalità di acquisizione del consenso informato dai partecipanti, misure per garantire l'anonimato e la riservatezza); e i metodi di analisi statistica (per dati quantitativi) o di analisi qualitativa (per dati testuali o visuali) che verranno impiegati.1 La trasparenza in questa sezione è fondamentale per permettere ad altri ricercatori di valutare la validità dello studio e, potenzialmente, di replicarlo.15
Risultati
In questo capitolo si presentano le evidenze emerse dalla ricerca o dalla revisione, in modo chiaro, oggettivo e sintetico, astenendosi da interpretazioni personali o commenti, che troveranno spazio nella sezione successiva (Discussione).
- Per le tesi di revisione della letteratura, si offre una descrizione integrata dei risultati provenienti dagli studi selezionati, focalizzandosi sugli aspetti metodologici chiave di tali studi e sulle conoscenze che essi hanno prodotto in relazione al quesito della revisione. Può essere utile organizzare i risultati per temi o per sottogruppi di studi.
- Per le tesi di ricerca empirica, si descrivono le caratteristiche del campione partecipante allo studio e si presentano i risultati relativi alle variabili indagate o ai temi emersi dall'analisi qualitativa. È prassi comune utilizzare tabelle riassuntive e grafici per visualizzare i dati quantitativi in modo efficace, sempre accompagnati da una descrizione testuale che ne evidenzi gli aspetti salienti. Per i dati qualitativi, si possono riportare citazioni esemplari (anonimizzate) a supporto dei temi identificati.
Discussione
La discussione è il cuore interpretativo della tesi, dove i risultati vengono analizzati criticamente e messi in prospettiva.
- Si inizia con un'interpretazione critica dei principali risultati emersi, cercando di spiegarne il significato alla luce del quesito di ricerca e degli obiettivi della tesi.
- Un elemento centrale è il confronto dei propri risultati con quelli della letteratura scientifica esistente, evidenziando sia le concordanze (che possono rafforzare la validità delle proprie scoperte o delle conoscenze pregresse) sia le discordanze (che possono indicare nuove prospettive, limiti degli studi precedenti, o specificità del proprio campione o contesto).
- È possibile, in questa fase, inserire interpretazioni personali, purché solidamente argomentate e supportate dai dati raccolti e dal confronto con la letteratura.
- È fondamentale una valutazione critica della letteratura esaminata (nel caso di revisioni) o del proprio studio (nel caso di ricerca empirica), sottolineandone i pregi e i limiti metodologici (es. limiti del campione, bias potenziali, validità degli strumenti).
Conclusioni
Le conclusioni rappresentano il punto di arrivo del lavoro di tesi, tirando le somme di quanto elaborato e aprendo a prospettive future.
- Si offre una sintesi concisa ma completa dei principali risultati emersi e delle principali interpretazioni fornite nella discussione.
- È essenziale rispondere in modo esplicito ai quesiti di ricerca e agli obiettivi che erano stati posti nell'introduzione, indicando se e come sono stati raggiunti.
- Un aspetto particolarmente valorizzato nelle tesi infermieristiche è l'esplicitazione delle implicazioni dei risultati per la pratica clinica, per l'organizzazione dei servizi sanitari, per la formazione degli infermieri o per la ricerca futura. Ci si chiede, ad esempio, se i risultati suggeriscono un cambiamento nella pratica assistenziale, e se sì, come potrebbe essere implementato.
- Si possono evidenziare eventuali problemi rimasti aperti o questioni emerse che meriterebbero ulteriori approfondimenti, e si ribadiscono i limiti dello studio condotto.
- Le conclusioni possono anche mettere in luce l'eventuale contributo originale apportato dal candidato con il proprio lavoro.
La Bibliografia
La sezione bibliografica è un elemento imprescindibile di qualsiasi lavoro scientifico e attesta il rigore della ricerca documentale effettuata.
- Deve contenere un elenco completo e accurato di tutte le fonti (articoli, libri, capitoli di libri, documenti online, ecc.) effettivamente citate all'interno del testo della tesi.
- L'elenco deve essere ordinato secondo criteri specifici, che dipendono dallo stile citazionale adottato (generalmente in ordine alfabetico per autore per stili come Harvard, o in ordine numerico di comparsa nel testo per stili come Vancouver).
- La correttezza formale e la coerenza nell'applicazione dello stile citazionale prescelto sono di fondamentale importanza.
- La bibliografia assolve a tre scopi principali: dimostrare la veridicità di quanto affermato nel testo, appoggiandosi a fonti autorevoli; fornire al lettore i riferimenti necessari per eventuali approfondimenti; e garantire l'onestà scientifica, attribuendo correttamente idee, dati e concetti ai rispettivi autori ed evitando qualsiasi forma di plagio.
Eventuali allegati
Gli allegati raccolgono materiale documentario che supporta o integra il corpo della tesi, ma che risulterebbe troppo ingombrante o di dettaglio se inserito direttamente nel testo.
- Possono includere, ad esempio, gli strumenti di rilevazione dati utilizzati (es. il testo completo di un questionario, la traccia di un'intervista), le autorizzazioni etiche o amministrative ottenute, i moduli di consenso informato (in forma anonimizzata), tabelle di dati grezzi particolarmente estese, o altri documenti pertinenti.1
- Gli allegati vanno collocati alla fine dell'elaborato, dopo la bibliografia, e devono essere opportunamente numerati (es. Allegato 1, Allegato 2, ecc.) e richiamati nel testo principale laddove rilevante. Alcune linee guida specificano che le pagine degli allegati non debbano essere numerate.
L'arte della scrittura accademica: stile, formattazione e norme editoriali
La qualità di una tesi di laurea non dipende solo dalla solidità dei contenuti e dal rigore metodologico, ma anche dalla cura con cui essa è redatta e presentata. Uno stile di scrittura appropriato e il rispetto delle norme editoriali sono fondamentali per comunicare efficacemente i risultati della propria ricerca e per conferire al lavoro la necessaria autorevolezza scientifica.
Stile e linguaggio
- Chiarezza, precisione e oggettività, il linguaggio accademico richiede la massima chiarezza espositiva. È necessario utilizzare termini precisi, evitando ambiguità e vaghezza. Lo stile deve essere formale e oggettivo; generalmente si predilige una forma impersonale (ad esempio, "dall'analisi emerge che...", "si è osservato che...") evitando, se non specificamente concesso dalle linee guida dell'ateneo o dal relatore, l'uso della prima persona singolare ("io penso", "ho condotto") o plurale ("noi riteniamo"). Il lessico deve essere scientificamente accurato e appropriato alla disciplina infermieristica.
- Rispetto della grammatica e della sintassi, un testo accademico deve essere impeccabile dal punto di vista grammaticale e sintattico. La forma, come sottolineato da alcune guide, non ha minore importanza dei contenuti. È cruciale evitare errori ortografici comuni, che possono compromettere la credibilità dell'elaborato.18 Una rilettura attenta da parte di terzi può aiutare a individuare refusi o imprecisioni.
- Uso di sigle e abbreviazioni, le sigle e le abbreviazioni vanno utilizzate con parsimonia e solo se strettamente indispensabili e ripetitive nel testo. È norma citare per esteso il termine la prima volta che compare, seguito dalla sigla o abbreviazione tra parentesi (ad esempio: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); da quel momento in poi si potrà utilizzare OMS).
- Evitare linguaggio colloquiale, enfatico o emotivo, la tesi è un documento scientifico, non un diario personale o un romanzo. Pertanto, è necessario evitare espressioni tipiche del linguaggio parlato, frasi eccessivamente enfatiche, toni emotivi o giudizi di valore non supportati da evidenze.
Norme redazionali e formattazione
Ogni ateneo e, talvolta, ogni corso di laurea, stabilisce specifiche norme redazionali per la stesura della tesi. È imperativo che lo studente consulti e segua scrupolosamente tali indicazioni. Di seguito si riportano alcune delle norme più comuni, basate sulle guide analizzate:
- Dimensioni fogli, generalmente formato A4 (21 cm x 29.7 cm), con orientamento verticale.
- Stampa, alcune università richiedono o consigliano la stampa fronte/retro, altre solo fronte. Verificare le disposizioni specifiche.
- Carattere (Font), i font più comunemente ammessi sono Times New Roman o Arial. La dimensione standard per il corpo del testo è solitamente di 12 punti, mentre per i titoli dei capitoli può essere richiesta una dimensione maggiore (es. 14 punti) e l'uso del grassetto.1
- Interlinea: L'interlinea più frequentemente richiesta è 1.5, ma alcune guide potrebbero indicare interlinea doppia. L'allineamento del testo deve essere giustificato.1
- Margini, le dimensioni dei margini (superiore, inferiore, destro, sinistro) sono specificate dalle singole università e possono variare. Ad esempio, l'Università di Udine indica: superiore 2.5 cm, inferiore 2 cm, laterali 3 cm 1; l'Università di Padova: superiore e inferiore 3 cm, destro 2.5 cm, sinistro 3 cm, con uno spazio aggiuntivo per la rilegatura. È fondamentale rispettare queste misure per garantire una corretta impaginazione e rilegatura.
- Numerazione delle pagine, le pagine vanno numerate progressivamente, solitamente con numeri arabi. La posizione del numero di pagina (es. centrato in basso, in alto a destra) è definita dalle linee guida. Spesso, l'indice è la prima pagina a cui viene assegnato un numero, mentre il frontespizio e le eventuali pagine preliminari (dedica, ringraziamenti se ammessi) non vengono numerate o utilizzano una numerazione differente (es. numeri romani minuscoli).
- Lunghezza della tesi, le indicazioni sulla lunghezza possono variare notevolmente. Ad esempio, l'Università di Udine suggerisce un minimo di 50 pagine complessive (incluse tabelle, figure e bibliografia), mentre l'Università di Padova indica circa 25 pagine di solo testo.7 È importante attenersi alle direttive del proprio corso di laurea.
- Ringraziamenti e dediche, molte università specificano che eventuali ringraziamenti o dediche non debbano essere inclusi nella copia ufficiale della tesi caricata sui sistemi online o depositata in segreteria. Se permessi, trovano solitamente posto nelle pagine preliminari non numerate.
Inserimento di tabelle e figure
Tabelle, figure (immagini, fotografie, disegni) e grafici sono strumenti utili per presentare dati e informazioni in modo sintetico e visualmente efficace. Il loro inserimento deve seguire precise regole:
- Numerazione: Devono essere numerate progressivamente. Alcune guide suggeriscono una numerazione doppia (numero del capitolo seguito dal numero progressivo della tabella/figura all'interno del capitolo, es. Tabella 2.1, Figura 3.2), altre una numerazione progressiva unica per tutto l'elaborato. Spesso si utilizzano numeri romani per le tabelle e numeri arabi per le figure.
- Titolo e Didascalia: Ogni tabella deve avere un titolo chiaro e conciso, posto generalmente sopra la tabella stessa. Ogni figura o grafico deve essere accompagnato da una didascalia esplicativa, posta solitamente sotto l'immagine.
- Richiamo nel testo: Tutte le tabelle, figure e grafici devono essere esplicitamente richiamati nel corpo del testo (ad esempio, "...come illustrato nella Tabella 1", "...vedi Figura 3"). Vanno inseriti nel punto più vicino possibile al loro richiamo nel testo, per facilitare la consultazione da parte del lettore.
- Citazione della fonte: Se una tabella, una figura o un grafico sono tratti o adattati da un altro lavoro (articolo, libro, sito web), è obbligatorio citare la fonte originale in modo completo. Se il materiale è protetto da copyright, potrebbe essere necessario ottenere l'autorizzazione alla riproduzione.1 È opportuno specificare se l'elemento è stato "Tratto da..." (riproduzione fedele) o "Adattato da..." (modifica rispetto all'originale).
- Formato: È sconsigliato inserire tabelle o figure su fogli pieghevoli o di dimensioni eccedenti il formato standard della pagina, per non creare problemi di rilegatura e consultazione.
L'estrema variabilità delle norme redazionali tra i diversi atenei italiani – e, in alcuni casi, anche tra dipartimenti o corsi di laurea all'interno della stessa università – mette in luce una necessità imprescindibile per lo studente: quella di consultare prioritariamente e con massima scrupolosità le guide specifiche fornite dal proprio ateneo o corso di studi.
Integrità e etica nella ricerca infermieristica
La ricerca in ambito infermieristico, specialmente quando coinvolge esseri umani o i loro dati, poggia su solidi principi etici e di integrità. La stesura della tesi di laurea è un'occasione fondamentale per lo studente per dimostrare non solo competenza scientifica, ma anche piena consapevolezza e rispetto di tali principi.
Principi fondamentali di integrità della ricerca
Le pubblicazioni scientifiche e i lavori accademici, incluse le tesi, devono aderire a standard elevati di integrità. Secondo le linee guida di riviste specializzate come Infermieristica Journal 20, i principi cardine includono:
- Integrità della ricerca, è imperativo evitare qualsiasi forma di condotta scorretta, come la fabbricazione di dati (inventare risultati), la falsificazione (manipolare dati o processi di ricerca per alterare i risultati) o il plagio (appropriarsi del lavoro altrui).
- Paternità dell'opera (Authorship), l'inclusione tra gli autori di un lavoro scientifico deve essere riservata a coloro che hanno fornito un contributo intellettuale sostanziale alla concezione o al disegno dello studio, all'acquisizione, analisi o interpretazione dei dati; alla stesura o revisione critica del manoscritto; e che hanno approvato la versione finale da pubblicare, assumendosene la responsabilità. Tutti gli altri contributi (es. supporto tecnico, finanziamento) vanno riconosciuti adeguatamente in una sezione apposita (es. "Ringraziamenti").
- Conflitti di interesse, autori, revisori ed editori sono tenuti a dichiarare qualsiasi potenziale conflitto di interesse, sia esso di natura finanziaria, personale o di altra affiliazione, che potrebbe influenzare (o apparire influenzare) il loro giudizio o il loro lavoro.
- Disponibilità dei dati, è buona prassi assicurare la conservazione dei dati originali su cui si basa la ricerca e, ove possibile e appropriato, renderli disponibili per verifiche o ulteriori analisi, nel rispetto della privacy e della confidenzialità.
Consenso informato
Il consenso informato è un caposaldo dell'etica della ricerca che coinvolge soggetti umani. Esso rappresenta la primaria manifestazione della libertà di scelta e della disponibilità del partecipante a prendere parte a uno studio. Per essere valido, il consenso deve possedere specifiche caratteristiche:
- Deve essere personalizzato, ovvero adeguato alle condizioni psico-fisiche, al livello culturale e linguistico, all'età e alla capacità di comprensione dell'interessato.
- Deve essere comprensibile, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, evitando tecnicismi eccessivi.
- Deve essere veritiero, fornendo informazioni accurate sulle finalità dello studio, sulle procedure, sui potenziali rischi e benefici, senza creare false aspettative.
- Deve essere esaustivo, coprendo tutti gli aspetti rilevanti dello studio e rispondendo a eventuali quesiti del partecipante.
- Deve essere non imposto; il partecipante ha anche il diritto di non essere informato, delegando eventualmente a terzi la ricezione delle informazioni, e di ciò va tenuta traccia scritta.
- Deve essere specifico per lo studio proposto.
- Deve essere datato e, preferibilmente, orario.
- Deve essere revocabile in qualsiasi momento, senza che ciò comporti alcuna conseguenza negativa per il partecipante.
- La forma più comune è quella scritta, ma sono ammesse forme alternative come la videoregistrazione in casi specifici.21
Il ruolo dell'infermiere nel processo di consenso informato è cruciale, specialmente alla luce della Legge 219/2017 e del Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche.
L'infermiere si assicura che il paziente (o la persona da lui indicata) riceva informazioni precise, complete, tempestive e culturalmente appropriate sul suo stato di salute e sulle opzioni disponibili, condivise con l'équipe di cura.
Pur essendo l'acquisizione del consenso per atti medici di pertinenza medica, l'infermiere è profondamente coinvolto nel processo informativo, supportando l'autodeterminazione del paziente, agendo come suo advocate e facilitando la comprensione.
Tutela della privacy e gestione dei dati sanitari
La protezione dei dati personali, in particolare quelli relativi alla salute, è un obbligo giuridico ed etico fondamentale, normato a livello europeo dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR, Regolamento UE 2016/679) e dalla legislazione nazionale di recepimento.
- I "dati relativi alla salute" sono definiti dal GDPR come "i dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che rivelano informazioni relative al suo stato di salute".
- Il trattamento di tali dati deve avvenire in modo lecito, corretto e trasparente, per scopi determinati, espliciti e legittimi. I dati devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità (principio di minimizzazione); devono essere esatti e aggiornati; e conservati in una forma che consenta l'identificazione degli interessati per un arco di tempo non superiore al conseguimento delle finalità per le quali sono trattati.
- È obbligatorio fornire al paziente/partecipante un'informativa sulla privacy chiara e completa, che specifichi le finalità e le modalità del trattamento, la natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati, le conseguenze di un eventuale rifiuto, i soggetti o le categorie di soggetti a cui i dati potrebbero essere comunicati, e gli estremi identificativi del titolare del trattamento.
- Per il trattamento dei dati sanitari è generalmente richiesto il consenso esplicito dell'interessato, salvo specifiche deroghe previste dalla legge (es. emergenze sanitarie, impossibilità fisica dell'interessato).
- Nelle tesi di ricerca, è fondamentale adottare tutte le misure necessarie per minimizzare i rischi per i partecipanti e proteggere la loro riservatezza, ad esempio attraverso l'anonimizzazione o la pseudonimizzazione dei dati raccolti, e garantendo una conservazione sicura dei dati.
- Il Codice Deontologico Infermieristico (art. 26 e 28) ribadisce con forza l'obbligo per l'infermiere di assicurare e tutelare la riservatezza nel trattamento dei dati relativi all'assistito e di rispettare il segreto professionale, non solo come adempimento giuridico ma come espressione del rapporto fiduciario con la persona assistita.
Prevenire il plagio
Il plagio, ovvero l'appropriazione e la presentazione del lavoro, delle idee o delle parole di un altro autore come se fossero propri, è una grave violazione dell'etica accademica e scientifica.È essenziale adottare strategie efficaci per garantire l'originalità del proprio lavoro:
- Utilizzare una pluralità di fonti, basare le proprie argomentazioni su una vasta gamma di fonti aiuta a sviluppare un pensiero originale e a evitare la dipendenza eccessiva da un singolo autore.
- Citazioni dirette, quando si riportano testualmente le parole di un altro autore, è obbligatorio racchiuderle tra virgolette ("...") e indicare con precisione la fonte (autore, anno, pagina).
- Parafrasi corretta, non significa semplicemente cambiare qualche parola in una frase. È necessario rielaborare completamente il concetto con parole proprie, dimostrando di aver compreso e interiorizzato il pensiero dell'autore originale, e citare comunque la fonte.
- Gestione meticolosa dei riferimenti bibliografici: Fin dalle prime fasi della ricerca, è cruciale appuntare con precisione tutti i dati bibliografici delle fonti consultate (autori, titolo, anno, rivista/editore, pagine, URL, data di accesso per fonti online). L'utilizzo di software per la gestione bibliografica può essere di grande aiuto.
- Bibliografia completa e accurata, tutte le fonti citate nel testo devono essere elencate nella bibliografia finale, e viceversa.
- È importante ricordare che la semplice citazione della fonte non è sufficiente a scagionare dal plagio se il testo è stato copiato integralmente o parafrasato in modo improprio (troppo simile all'originale). Molte università utilizzano software anti-plagio per verificare l'originalità degli elaborati.
Citazioni bibliografiche
La corretta attribuzione delle fonti è un aspetto centrale dell'integrità scientifica.
- È obbligatorio indicare le fonti per tutte le affermazioni, opinioni, dati, teorie o conclusioni tratte dal lavoro di altri autori, sia che vengano citate direttamente, parafrasate o riassunte.
- Esistono diversi stili citazionali. Tra i più comuni in ambito biomedico e infermieristico vi sono:
- Vancouver Style: Prevede l'utilizzo di numeri arabi consecutivi inseriti nel testo (tra parentesi tonde o quadre, o come apici) che rimandano a un elenco bibliografico finale ordinato numericamente in base alla prima comparsa nel testo.
- Harvard Style (o sistema autore-data): Prevede l'indicazione nel testo del cognome dell'autore e dell'anno di pubblicazione (es. Rossi, 2023) o (Rossi et al., 2023 se più di due autori). La bibliografia finale è ordinata alfabeticamente per cognome del primo autore.
- Qualunque sia lo stile scelto (spesso indicato dalle linee guida dell'ateneo o dal relatore), è fondamentale applicarlo con coerenza e precisione in tutto l'elaborato, sia per le citazioni nel testo sia per la redazione della bibliografia finale.3 È necessario citare correttamente le diverse tipologie di fonti: articoli di riviste, libri, capitoli di libri, atti di congressi, tesi di laurea, documenti online, ecc., seguendo le specifiche dello stile adottato.
Gestione del tempo, dello stress e risorse indispensabili
Il percorso di stesura della tesi di laurea è un impegno significativo che richiede non solo dedizione intellettuale, ma anche efficaci capacità di gestione del tempo, strategie per affrontare lo stress e la capacità di utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Strategie di pianificazione e organizzazione del lavoro
Una pianificazione accurata è il primo passo per affrontare con successo la stesura della tesi.
- Creare una scaletta dettagliata e un piano di lavoro: Dopo aver definito l'argomento e la metodologia con il relatore, è fondamentale elaborare una scaletta dettagliata dei contenuti e un piano di lavoro realistico. Questo piano dovrebbe suddividere il complesso lavoro di ricerca e scrittura in obiettivi più piccoli e gestibili, con scadenze giornaliere, settimanali o mensili.2 La scaletta, così come l'argomento, deve essere discussa e approvata dal relatore.2
- Stabilire priorità e scadenze: Non tutte le attività hanno la stessa urgenza o importanza. È utile identificare le priorità e fissare scadenze intermedie per ciascuna fase del lavoro. L'utilizzo di strumenti digitali come Trello, Google Calendar o altre app di project management può aiutare a tenere traccia dei progressi, delle scadenze e a organizzare il materiale.29
- Reperire e catalogare il materiale prima di iniziare la scrittura: Una fase cruciale, spesso sottovalutata, è quella della raccolta e organizzazione preliminare di tutto il materiale bibliografico e documentale necessario. Avere una visione d'insieme delle fonti disponibili e averle già parzialmente studiate e catalogate facilita enormemente la successiva fase di stesura, rendendola più fluida e mirata.2
- Adottare tecniche di gestione del tempo: Tecniche come il "Metodo Pomodoro", che prevede l'alternanza di periodi di lavoro concentrato (es. 25 minuti) a brevi pause (es. 5 minuti), possono aiutare a mantenere alta la concentrazione e a prevenire l'affaticamento mentale.29
Riconoscere e gestire lo stress da tesi
- Fattori di stress specifici: Per gli studenti di infermieristica, lo stress legato alla tesi può essere amplificato dalla natura stessa degli argomenti trattati, che spesso toccano temi emotivamente carichi come la malattia, la sofferenza, la morte, l'errore clinico. Si possono quindi sommare le pressioni accademiche (scadenze, aspettative di risultato) a un coinvolgimento emotivo legato ai contenuti.30 Altri fattori comuni includono il timore di non essere all'altezza, la percezione di un carico di lavoro eccessivo, la pressione temporale e il senso di inadeguatezza.
- Strategie di coping e gestione dello stress:
- Attività fisica regolare: Anche una breve passeggiata quotidiana o un'attività fisica più strutturata possono contribuire significativamente a scaricare la tensione accumulata e a migliorare l'umore.
- Tecniche di rilassamento e mindfulness: Pratiche come la meditazione, esercizi di respirazione profonda, lo yoga o la mindfulness possono aiutare a ridurre l'ansia, a migliorare la concentrazione e a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio stato psico-fisico. Concentrarsi sul "qui ed ora" può interrompere il ciclo di pensieri stressanti legati al futuro (scadenze, discussione) o al passato (errori percepiti).
- Pause regolari e tempo per il relax: È fondamentale staccare periodicamente dal lavoro di tesi, dedicando tempo ad attività piacevoli e rilassanti, come leggere un libro non accademico, ascoltare musica, coltivare hobby.
- Mantenere uno stile di vita sano: Un sonno adeguato e ristoratore (almeno 7-8 ore per notte) e una dieta equilibrata e nutriente sono essenziali per mantenere alti i livelli di energia e la capacità di concentrazione.
- Supporto sociale e psicologico: Condividere le proprie preoccupazioni e difficoltà con colleghi universitari, amici, familiari o con il proprio relatore può alleviare il senso di isolamento e fornire nuove prospettive. In casi di stress significativo o persistente, non bisogna esitare a cercare un supporto psicologico qualificato. Tecniche come il debriefing, seppur nate in contesti di emergenza, possono offrire spunti per elaborare esperienze stressanti anche in ambito accademico.
- Imparare a dire "no": Durante il periodo intenso della tesi, è importante saper declinare richieste o impegni extra che non sono essenziali e che potrebbero sottrarre tempo ed energie preziose.
- Prendersi cura di sé stessi: In generale, dedicare attenzione al proprio benessere fisico e mentale è un investimento cruciale per affrontare con energia, lucidità e resilienza le sfide della tesi.
Errori comuni da evitare
Conoscere gli errori più comuni commessi durante la stesura della tesi può aiutare a prevenirli o a correggerli tempestivamente.2
- Errori metodologici, una scelta errata della tipologia di tesi rispetto al quesito o alle risorse, una definizione imprecisa o vaga del quesito di ricerca, la selezione di campioni non rappresentativi o inadeguati, la definizione di criteri di inclusione/esclusione degli studi troppo lassi o troppo restrittivi, errori nella raccolta, trascrizione o analisi dei dati (particolarmente critici in studi su terapie farmacologiche, dove errori di somministrazione o dosaggio possono avere gravi conseguenze).
- Errori di scrittura e formattazione, l'utilizzo di uno stile eccessivamente colloquiale, informale o personale; la presenza di frequenti errori ortografici, grammaticali o di sintassi; la scarsa cura o l'omissione delle note a piè di pagina (quando richieste); una bibliografia incompleta, inaccurata o non conforme allo stile citazionale prescelto; il mancato rispetto delle norme redazionali e di formattazione specifiche dell'ateneo.
- Errori di pianificazione e gestione, iniziare a scrivere senza aver prima elaborato una scaletta dettagliata e approvata dal relatore; avviare la stesura senza aver prima raccolto e organizzato in modo sistematico il materiale bibliografico e documentale necessario; una gestione inefficace del tempo che porta a lavorare in modo affrettato e superficiale in prossimità delle scadenze.
Sfruttare al meglio le risorse
Per condurre una ricerca di qualità e redigere una tesi rigorosa, è indispensabile saper utilizzare efficacemente le risorse informative e tecnologiche disponibili.
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Banche dati scientifiche:
- MEDLINE-PubMed: È la più vasta e importante banca dati bibliografica per la letteratura biomedica e sanitaria a livello internazionale. Copre medicina, infermieristica, odontoiatria, veterinaria, sanità pubblica. È prodotta dalla National Library of Medicine (USA) ed è accessibile gratuitamente tramite l'interfaccia PubMed.
- CINAHL (Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature): È il database di riferimento specifico per le scienze infermieristiche e le professioni sanitarie alleate (allied health). Indicizza articoli di riviste, libri, capitoli di libri, tesi, atti di convegni e altro materiale pertinente. L'accesso è generalmente fornito tramite abbonamento istituzionale dalle biblioteche universitarie.
- Cochrane Library: È una collezione di database di alta qualità che contiene principalmente revisioni sistematiche (Cochrane Reviews) e trial clinici controllati e randomizzati. È una risorsa fondamentale per l'Evidence-Based Practice. Gli abstract sono spesso consultabili gratuitamente, mentre l'accesso al full-text delle revisioni richiede un abbonamento.
- EMBASE (The Excerpta Medica Database): Altra importante banca dati biomedica, con una particolare copertura della letteratura farmacologica e tossicologica, e una maggiore rappresentazione della ricerca europea rispetto a PubMed. L'accesso è a pagamento.
- Altre banche dati: A seconda dell'argomento specifico, possono essere utili anche banche dati multidisciplinari come Scopus o Web of Science, o banche dati nazionali come ILISI (Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche).
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Software di gestione bibliografica:
- EndNote (Basic/Web o Desktop): Uno dei software più noti e utilizzati. La versione Basic/Web è gratuita e online, mentre la versione Desktop completa è a pagamento. Permette di importare riferimenti da banche dati, organizzarli, allegare PDF, e formattare automaticamente citazioni e bibliografie in Word secondo centinaia di stili diversi.
- Zotero: È un software open source e gratuito, disponibile sia come applicazione desktop (per Windows, Mac, Linux) sia come libreria online sincronizzabile. Si integra con i browser per catturare facilmente i riferimenti dal web e con i word processor per inserire citazioni e bibliografie.
- Mendeley: Un'altra popolare piattaforma gratuita (con opzioni premium) che combina un gestore di riferimenti bibliografici, un lettore di PDF con funzioni di annotazione e un social network accademico. Offre versioni desktop e web, e un plug-in (Mendeley Cite) per Microsoft Word.
- Altri software: Per utenti più specifici, esistono alternative come JabRef (ottimizzato per LaTeX), LaTeX stesso (un sistema di composizione tipografica per documenti scientifici), Bookends (per utenti Mac e iOS) e Citavi (per Windows, con funzionalità avanzate di organizzazione della conoscenza).
- Vantaggi dell'utilizzo: Questi software non solo fanno risparmiare tempo prezioso nella formattazione manuale delle citazioni e della bibliografia, ma aiutano anche a mantenere organizzata la propria ricerca bibliografica, a evitare errori di trascrizione dei riferimenti e a garantire la coerenza dello stile citazionale, riducendo il rischio di plagio involontario dovuto a una cattiva gestione delle fonti.
Lo stress che accompagna la stesura della tesi non è unicamente il prodotto del sovraccarico di lavoro accademico. Esso può essere significativamente amplificato dalle specifiche ansie e responsabilità intrinseche alla professione infermieristica, che lo studente si appresta ad abbracciare pienamente.
Temi frequentemente affrontati nelle tesi infermieristiche, quali l'errore clinico, la gestione del dolore, la sofferenza, la morte e il lutto, possono avere una risonanza emotiva particolarmente intensa per chi si sta formando in questo campo. Di conseguenza, uno studente che, ad esempio, stia elaborando una tesi sulla gestione del lutto nelle unità di terapia intensiva, non solo affronta la sfida intellettuale e metodologica della ricerca, ma si confronta anche emotivamente con un tema intrinsecamente doloroso e complesso. In tale contesto, le strategie di coping e di gestione dello stress suggerite – come la pratica della mindfulness, il supporto psicologico, l'attività fisica e la cura di sé – assumono una rilevanza ancora maggiore, diventando strumenti essenziali per preservare il benessere psico-fisico dello studente e la qualità del suo lavoro.
Parallelamente, un efficace utilizzo delle banche dati scientifiche e dei software per la gestione bibliografica trascende la mera questione di efficienza operativa. Esso costituisce, di fatto, un prerequisito indispensabile per condurre una ricerca bibliografica di qualità, per costruire un solido quadro teorico e per garantire l'integrità accademica del proprio elaborato. La mancata padronanza di questi strumenti può condurre a revisioni della letteratura superficiali o incomplete, a una selezione distorta delle fonti, o a errori nella citazione e nella gestione dei riferimenti che possono, nei casi più gravi, rasentare il plagio involontario.
La capacità di condurre ricerche bibliografiche sistematiche e mirate, utilizzando parole chiave appropriate, operatori booleani e filtri di ricerca all'interno di banche dati specializzate come PubMed e CINAHL 10, è una competenza fondamentale che lo studente deve acquisire e affinare.
La preparazione alla discussione finale
La discussione della tesi di laurea è l'atto conclusivo del percorso accademico, un momento in cui lo studente presenta e difende il proprio lavoro di fronte a una commissione di docenti. Una preparazione adeguata è fondamentale per affrontare questa prova con sicurezza e competenza.
Creare una presentazione efficace
La presentazione orale, solitamente supportata da diapositive (PowerPoint o software simili), deve essere chiara, concisa e focalizzata sui punti salienti della tesi.
- Durata e numero di diapositive: Le indicazioni possono variare a seconda dell'ateneo e del corso di laurea. Spesso si richiede una presentazione di circa 10-15 minuti, supportata da un numero limitato di diapositive (es. 10-12 diapositive, come indicato in alcune guide 3). È essenziale verificare le disposizioni specifiche della propria sede.
- Struttura della presentazione: Una struttura logica potrebbe includere 1:
- Diapositiva del titolo (con nome del candidato, titolo della tesi, relatore).
- Breve introduzione al problema e al contesto.
- Obiettivo/i principali della tesi.
- Sintesi dei materiali e metodi utilizzati.
- Presentazione dei risultati più significativi (supportati da grafici o tabelle essenziali e di facile lettura).
- Discussione dei punti chiave emersi e confronto con la letteratura (limitato agli aspetti più rilevanti).
- Conclusioni principali e implicazioni per la pratica infermieristica o per la ricerca futura.
- Eventuale diapositiva di ringraziamenti (se appropriato e consentito).
- Contenuto delle diapositive: Le diapositive devono essere un supporto visivo, non un testo da leggere integralmente. Utilizzare elenchi puntati, frasi brevi, parole chiave, immagini o grafici esplicativi. Evitare un eccesso di testo o di animazioni che potrebbero distrarre. La chiarezza e la leggibilità (dimensioni del font, contrasto cromatico) sono fondamentali.
Prepararsi a rispondere alle domande della commissione
La discussione non si esaurisce nella presentazione; la commissione porrà domande per valutare la padronanza dell'argomento, la capacità critica e la consapevolezza metodologica dello studente.
- Conoscenza approfondita del proprio lavoro, è indispensabile conoscere a menadito ogni aspetto della propria tesi, non solo i risultati, ma anche le scelte metodologiche, i riferimenti bibliografici principali e, soprattutto, i limiti dello studio.
- Anticipare le domande, riflettere sulle possibili domande che la commissione potrebbe porre. Queste possono riguardare:
- La motivazione della scelta dell'argomento.
- Chiarimenti sulla metodologia adottata (disegno dello studio, campione, strumenti, analisi dei dati).
- L'interpretazione di specifici risultati.
- Il confronto con altri studi o teorie.
- Le implicazioni pratiche dei risultati.
- I limiti dello studio e come potrebbero aver influenzato i risultati.
- Prospettive di ricerca futura.
- Essere pronti a giustificare le proprie scelte, lo studente deve essere in grado di argomentare e difendere le decisioni prese durante il percorso di ricerca e stesura.
Gestire l'ansia da discussione
È naturale provare ansia prima e durante la discussione. Alcune strategie possono aiutare a gestirla efficacemente:
- Prove di presentazione, esercitarsi più volte a esporre la presentazione, cronometrando i tempi. Presentare di fronte ad amici, familiari o colleghi può aiutare a ricevere feedback e ad abituarsi a parlare in pubblico.
- Tecniche di respirazione e rilassamento, praticare esercizi di respirazione profonda o altre tecniche di rilassamento nei momenti precedenti la discussione può contribuire a calmare il sistema nervoso.
- Focus sui punti di forza, ricordare a sé stessi di conoscere il proprio lavoro meglio di chiunque altro presente. Concentrarsi sulle proprie competenze e sulla preparazione effettuata.
- Atteggiamento positivo e professionale, affrontare la discussione con un atteggiamento aperto, collaborativo e rispettoso nei confronti della commissione.
La discussione della tesi non è concepita come un semplice esame mnemonico dei contenuti, ma piuttosto come una difesa argomentata e critica del lavoro svolto. È un'occasione per lo studente di dimostrare non solo di aver acquisito conoscenze, ma anche di aver sviluppato una matura padronanza della materia, capacità di analisi e di sintesi, e un approccio riflessivo alla ricerca.
È importante, inoltre, che lo studente consideri il feedback ricevuto durante la discussione, anche qualora esso si presenti in forma critica, come una preziosa opportunità di apprendimento e di riflessione. Tale feedback, provenendo da esperti della materia, può illuminare aspetti del lavoro che lo studente potrebbe non aver pienamente considerato, suggerire nuove e stimolanti direzioni per future ricerche, o rafforzare la comprensione di determinati concetti teorici o metodologici.
La tesi, infatti, è intrinsecamente un "lavoro di apprendimento", e la discussione con la commissione ne rappresenta un momento formativo qualificante. Le osservazioni e le domande dei commissari, anche quelle più impegnative, possono contribuire significativamente alla crescita professionale dello studente, preparandolo meglio alle sfide intellettuali e pratiche della sua futura carriera.
Considerazioni conclusive
Il percorso di stesura e discussione della tesi di laurea in Scienze Infermieristiche, sebbene possa apparire arduo e impegnativo, rappresenta un'esperienza formativa di eccezionale valore. Non si tratta semplicemente di adempiere a un requisito accademico finale, ma di cogliere un'opportunità unica per consolidare il proprio bagaglio di conoscenze, affinare competenze cruciali e muovere i primi passi verso un approccio professionale maturo e riflessivo.
Attraverso l'intero processo – dalla scelta dell'argomento alla ricerca bibliografica, dalla definizione della metodologia alla raccolta e analisi dei dati, dalla stesura rigorosa alla difesa orale – lo studente è chiamato a mettere in campo e a potenziare abilità critiche, analitiche, di sintesi e di problem solving. Impara a navigare la complessità della letteratura scientifica, a valutare la qualità delle evidenze, a strutturare un pensiero logico e argomentato, e a comunicare i risultati del proprio lavoro in modo chiaro ed efficace. Queste competenze non sono confinate all'ambito accademico, ma si rivelano preziose e direttamente spendibili nella quotidiana pratica infermieristica, dove la capacità di prendere decisioni informate, di valutare criticamente le situazioni e di comunicare efficacemente con pazienti, familiari e altri professionisti sanitari è fondamentale.
La tesi può, in molti casi, rappresentare il primo contributo originale dello studente alla vasta conoscenza infermieristica. Se il lavoro è condotto con rigore e passione, e se i risultati sono significativi e pertinenti, esso può gettare le basi per future attività di ricerca, per progetti di miglioramento della qualità assistenziale all'interno delle organizzazioni sanitarie, o persino per pubblicazioni scientifiche o presentazioni a convegni. L'enfasi posta da molte istituzioni universitarie sulla rilevanza pratica 3 e sulle implicazioni cliniche dei lavori di tesi 1 sottolinea proprio questa potenziale capacità di impattare positivamente sulla realtà assistenziale. In questo senso, la tesi cessa di essere un mero esercizio accademico per trasformarsi in un possibile motore di innovazione e sviluppo per la professione.
Infine, è importante riconoscere come il processo di stesura della tesi, con le sue inevitabili sfide, le difficoltà superate e le gratificazioni finali, contribuisca in modo significativo alla costruzione dell'identità professionale dell'infermiere. Affrontare un progetto di ricerca complesso, gestendo autonomamente il tempo e le risorse, superando momenti di incertezza o di stallo, argomentando le proprie idee e difendendole di fronte a una commissione di esperti 1, sono tutte esperienze che forgiano il carattere, rafforzano l'autostima e sviluppano la resilienza. L'infermiere che emerge da questo percorso è un professionista più consapevole delle proprie capacità, più avvezzo al rigore metodologico, più incline a un approccio basato sull'evidenza e, soprattutto, più orientato all'apprendimento continuo – qualità essenziali per navigare con successo le sfide di una professione in costante evoluzione e per garantire un'assistenza infermieristica di elevata qualità, sicura ed efficace.
Bibliografia
- guida per la redazione della tesi di laurea in infermieristica - UNIUD, https://www.uniud.it/it/didattica/info-didattiche/regolamento-esame-laurea/laurea-infermieristica/CorsodiLaureainInfermieristicaUdinesedicoordinateUdineePordenoneGuidatesiinfermieristica2019new.pdf
- Errori da non commettere quando si scrive la tesi: i consigli di ..., https://matera.unicusano.it/universita/errori-da-non-commettere-quando-si-scrive-la-tesi/
- medtriennaliao.campusnet.unito.it, https://medtriennaliao.campusnet.unito.it/html/guida_compilativa__febbario.pdf
- corsi.unibo.it, https://corsi.unibo.it/laurea/Infermieristica-Rimini/nuova-guida-alla-tesi-e-suoi-approfondimenti/nuova-guida-alla-tesi-di-laurea.pdf/@@download/file/Nuova%20guida%20alla%20tesi%20di%20laurea.pdf
- Guida per la stesura della tesi compilativa - Infermieristica - Aosta, https://medtriennaliao.campusnet.unito.it/html/guida_compilativa__agosto.pdf
- Scegliere argomento tesi perfetto: una guida completa | Team Cetu, https://teamcetu.it/blog/guida-completa-per-scegliere-largomento-tesi-perfetto/
- www.medicinachirurgia.unipd.it, https://www.medicinachirurgia.unipd.it/sites/medicinachirurgia.unipd.it/files/GUIDA%20TESI%20LAUREA.pdf
- La revisione narrativa della letteratura: aspetti metodologici - Fnopi ..., https://www.infermiereonline.org/2023/10/05/la-revisione-narrativa-della-letteratura-aspetti-metodologici/
- Le Banche Dati per la ricerca infermieristica - Nurse24.it, https://www.nurse24.it/studenti/tesi/banche-dati.html
- Ricerca a metodo misto: Sfruttare il potenziale della ricerca - Blog Mind the Graph, https://mindthegraph.com/blog/it/ricerca-a-metodi-misti/
- Condurre una ricerca accademica efficace: 9 metodi di ricerca da conoscere - Compilatio, https://www.compilatio.net/it/blog/metodo-ricerca-accademica
- I disegni di ricerca con metodo misto: un approccio metodologico ..., https://www.air-online.it/archivio/2310/articoli/24838/
- my.liuc.it, https://my.liuc.it/MatSup/2011/CPS009/Dispensa%20-%20Metodologia%20della%20Ricerca%20COPS18.pdf
- Etica delle pubblicazioni | Infermieristica Journal, https://www.infermieristicaj.it/etica-delle-pubblicazioni/
- Buone Pratiche per il Consenso Informato: guida per i ricercatori - Innovazione sanitaria e sociale - Regione Emilia-Romagna, https://assr.regione.emilia-romagna.it/governo-ricerca/comitati-etici/documenti/doc/cer-sez-a-buone-pratiche-consenso-informato-guida-per-i-ricercatori.pdf/@@download/file/CER%20Sez%20A%20Buone%20pratiche%20per%20i%20Consenso%20Informato.pdf
- Privacy in sanità. Come garantire il diritto alla riservatezza - Nurse24.it, https://www.nurse24.it/infermiere/leggi-normative/privacy-diritto-riservatezza-ambito-sanitario.html
- Suggerimenti per evitare il plagio | Biblioteca Luiss Guido Carli, https://biblioteca.luiss.it/it/suggerimenti-evitare-il-plagio
- Esempi pratici su come evitare il plagio | Università degli Studi di ..., https://www.unipa.it/biblioteche/fare-ricerca/comunicazione-scientifica/etica-e-integrita/esempi-pratici-plagio/
- Software per bibliografie | Trova le risorse | SBA - Sistema Bibliotecario di Ateneo | UniFI, https://www.sba.unifi.it/p917.html
- Software per la bibliografia: un aiuto con le fonti della tesi di laurea, https://www.atuttatesi.it/laurea/guide-tesi/software-per-la-bibliografia-un-aiuto-con-le-fonti-della-tesi-di-laurea/
- Gestire lo stress pre-laurea - Tesi.it, https://www.tesi.it/gestire-lo-stress-pre-laurea/
- Infermieri e stress lavoro-correlato: Come prevenire i disturbi psicosomatici - Nurse24.it, https://www.nurse24.it/infermiere/testimonianze-infermieri/mindfullness-infermieri-stress-lavoro-correlato.html
