L'infermiere nuovo assunto, consigli e suggerimenti

Siamo stati tutti neoassunti, ci siamo impegnati e abbiamo ottenuto il riconoscimento tanto atteso di un posto a tempo indeterminato.

Ma cosa direste oggi a un nuovo assunto? Cosa avreste voluto sapere, cosa vi sarebbe stato utile?

Io penso che ci siano poche cose, semplici e importanti...

Il nuovo arriva e subito viene bombardato da informazioni; poveretto, dopo il primo giorno è frastornato e ha voglia di scappare. Il "vecchio" riconosce quella faccia disperata e allora lo rassicura: "Tranquillo, oggi è una giornata calma".

Ma il nuovo è deciso, è arrivato a fare il lavoro che voleva. Tante sono le informazioni, ma deve focalizzarne alcune importanti e memorizzare queste:

  • Prima cosa: il luogo, dove sta lavorando, chi sono i capi, i direttori e i loro preposti, quali standard vogliono che vengano applicati.

Il nuovo sa chi sono "i capi" e schiva le gaffe che possono precludergli il contratto sin dal periodo di prova. Poi ascolta e impara quali standard il posto di lavoro gli richiede, si guarda attorno e identifica subito quali sono gli "sboroni" che lo istigano a essere maleducato verso i pazienti più esigenti o a comportarsi come loro, perché in questo modo vogliono solo nascondersi. Quindi memorizza: luogo e standard di qualità.

Il nuovo ha imparato delle tecniche, spesso più teoria che pratica, e lo sa. Capisce che gli è concesso di non sapere tutto e di non aver fatto pratica con tutto, quindi lo ammette. Ascolta l'infermiere anziano che si inorgoglisce nello spiegare le sue idee e come applica la tecnica. Bene, il nuovo ne deve approfittare per chiedere, ma adesso si possono guadagnare punti di rispetto, ma ci sono dei rischi, soprattutto nei fraintendimenti.

Il nuovo, inorgoglito dall'entusiasmo del "vecchio", si lascia andare e dice la sua:

  • Io so che la linea guida dice... oppure:
  • Ma in America c'è quella cosa con quel materiale...

E il "vecchio" tace per un attimo e, se è cortese, fa notare che:

  • Il materiale è quello che viene passato, non abbiamo la possibilità di scegliere, ci sono le amministrazioni che decidono, e per la linea guida forse non avevano questi materiali e i nostri tempi... siamo in ritardo.

Però domandare è lecito, e il nuovo, che prima pensa e poi parla, riflette e dice:

  • Ma hai sentito parlare di quella raccomandazione? Cosa ne pensi?
  • Questa tecnica la usate da molto? Questi materiali come vanno?

Fare domande è diverso che fare affermazioni non richieste e consente uno scambio di idee che è fondamentale, perché non ci sono molte occasioni per confrontarsi.

I colleghi si parlano, e se per la stessa tecnica il nuovo assunto dice più volte che non l'ha mai fatta e sta a guardare, il pensiero che corre è di avere di fronte un incompetente o uno scansafatiche, e si perdono punti.

Il nuovo ha visto molte tecniche, ha ancora i libri di scuola; va a vederle, si sottolinea le cose importanti e aggiunge osservazioni nuove che prima non era in grado di fare o capire. Le tecniche vanno approfondite a casa propria, con i corsi (ce ne sono pochi), con lo studio e l'esercizio.

Il lavoro di reparto, un giorno è tranquillo, un giorno è caotico; è necessario riconoscerne l'organizzazione. Il nuovo lavora come un pazzo, si fa trascinare a destra e a manca e qualcuno gli fa anche notare che non ha fatto il suo lavoro.

Cosa è successo? Nulla di strano, nessuno gli ha spiegato un minimo del piano di attività o le priorità del reparto e si trova fuori tempo, non capisce che nei periodi tranquilli deve organizzare il lavoro dato che a breve sarà il caos.

Quando il nuovo ha riconosciuto l'ordine all'interno del reparto, raggiunge prima un equilibrio interiore (consentitemi questa spiritualità) ed è più efficiente con serenità.

Il lavoro nel reparto si ripete, e se il nuovo non ha l'occhio per riconoscerlo, va aiutato. Questo gli rende il lavoro più leggero, ma come un corridore si allena a rispettare determinati tempi, lui si accorgerà se e quando è in ritardo o in anticipo, quando c'è un'urgenza, e allora potrà compensare il lavoro del collega senza che nessuno glielo dica. Poi, cosa più importante, il lavoro pesa molto meno.

A questo punto, appena il nuovo riconosce l'ordine e trova la sua "serenità", arriva il nuovo assunto a cui deve spiegare una nuova tecnica."

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