Whatsapp e le chat di lavoro: che valore legale hanno?

smartphone 1894723 640L’idea di mettere nero su bianco fatti, dubbi, domande e alcune certezze riguardo le chat di lavoro e il loro utilizzo è sorta da alcuni avvenimenti letti e dalla mia realtà quotidiana.

Partiamo da questo fatto avvenuto non tanto di recente, riportato da più riviste infermieristiche ma credo purtroppo piuttosto attuale.

Nel 2017 in un Policlinico universitario di Roma, una coordinatrice infermieristica inviò un messaggio tramite WhatsApp ad un membro della propria equipe, chiedendogli di cambiare turno il giorno seguente, dalla mattina al pomeriggio.

L’infermiere, sempre tramite WhatsApp rispose con un messaggio che era impossibilitato per motivi familiari ad effettuare il cambio da lei richiesto.

Il giorno seguente l'infermiere protagonista della vicenda si recò al lavoro nel suo turno, la mattina; lì venne a conoscenza che un altro collega avrebbe coperto il turno pomeridiano.

Dopo un mese dallo scambio di messaggi avvenuto con la coordinatrice, l’infermiere ricevette una contestazione disciplinare, giustificata, secondo l’azienda, dal fatto che non avrebbe ottemperato un ordine di servizio

Naturalmente l’infermiere si difese, affermando di non aver ricevuto nessun ordine di servizio nei modi corretti ed idonei con cui va fatto.

Per dovere di cronaca sappiate che non servì a granché, perché dopo un altro mese ricevette un'altra sanzione disciplinare.

Un altro fatto

Il Tribunale di Catania sez. Lavoro il 27/06/2017 in una sentenza stabilì che: “…. il licenziamento intimato a mezzo WhatsApp avesse pienamente assolto l’onere della forma scritta.. di cui all’art. 2 della L. n. 604/2017…”

In sostanza è stato ritenuto valido un licenziamento notificato tramite messaggino su WhatsApp.

Leggendo queste notizie non si può fare a meno di porsi delle domande come ad esempio: “che valore legale può avere un messaggio di un coordinatore? e soprattutto di pensare al nostro quotidiano lavorativo con le sue chat, perché tutti noi abbiamo più volte ricevuto sicuramente messaggi di cambi turno o altro. 1 Art.2 L. 604/2017 stabilisce che il datore il lavoro […] deve comunicare per iscritto il licenziamento […] senza però specificare con quali mezzi deve avvenire tale comunicazione.

Attualmente non esiste una vera e propria legislazione riguardo all’ utilizzo della messaggistica in ambito lavorativo e di eventuali ordini impartiti tramite ad esempio WhatsApp, però esistono alcuni punti fermi e piuttosto chiari a riguardo. 

Primo punto fermo

• Fuori dall’orario di lavoro, durante il proprio riposo , nessun dipendente è obbligato a rispondere a messaggi o telefonate aziendali; questo è un diritto chiaramente scritto nel CCNL e nella costituzione (Diritto al riposo), quindi nessuno potrà essere sanzionato se lo rispetta.

Durante il proprio riposo, se un dipendente risponde ad un messaggio, per esempio per un cambio di turno, lo fa decidendo liberamente di farlo.

Ogni dipendente, fuori dall’orario di lavoro, è libero di non rispondere a telefonate, messaggi e mail aziendali, inviate dal proprio capo, e non si può infliggere nessuna sanzione se viene fatto. 

Secondo punto fermo

Se un coordinatore infermieristico chiede un cambio turno, tramite messaggio, quest’ non è un “ordine di servizio” (argomento che potrebbe essere interessante approfondire in un altro articolo), che ha dinamiche e regole ben diverse e chiare.

Allora è normale chiedersi: “…come devo comportarmi quando succedono queste cose?...”, perché capitano a tutti noi!!

Sono un’ accanita sostenitrice della “regola” del buon senso e della buona fede, ma sono anche consapevole che non bastano per districarsi nella vita lavorativa quotidiana.

Finché non ci sarà una legislazione chiara con regole precise sull’ utilizzo delle piattaforme di messaggistica, credo che ognuno di noi debba sapere che si è liberi di leggere, rispondere e venire incontro a richieste da parte dei nostri coordinatori, ma siamo noi a decidere di farlo in modo libero e consapevole.

Al contrario, siamo ugualmente liberi di non rispondere o rifiutarci, senza incorrere in sanzioni disciplinari o quant’altro, come possiamo tranquillamente uscire dalle chat di gruppi di lavoro create da altri di cui facciamo parte!

Per organizzare gruppi di lavoro, turistiche e relativi problemi che possono venire a crearsi, i nuovi sistemi di comunicazione possono essere veramente utili.

Ma se tutto questo è usato senza buon senso e buona fede, oltre che approfittarsi di un sistema sanitario già logoro e del suo personale insufficiente e stanco, si rischia di inoltrarsi nell’illegalita’!!

 

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

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