Mi chiamo Chiara, ho 25 anni e anch'io, come Voi, sono un'infermiera. Chi meglio di me, quindi, può sapere quanto il laurearsi in Infermieristica, al giorno d'oggi, non dia più la garanzia di un posto fisso, nel pubblico, a tempo indeterminato.
Per chi diventa infermiere, amando la professione per cui studia per tre anni, infatti, entrare nel mondo del lavoro, al giorno d'oggi, non è per niente facile.
Tra contratti a prestazione, tempi determinati di tre mesi in tre mesi, concorsi in giro per tutta l'Italia, partita Iva, cooperative, sostituzioni non rinnovate e chi più ne ha più ne metta, l'ambiente assaporato durante i tirocini in ospedale sembra un'oasi quasi irraggiungibile.
Io, a 21 anni, con una laurea in mano e tanta voglia di fare, mi sono chiesta
"È veramente questa la situazione lavorativa in cui voglio avvicinarmi e crescere nella mia professione?".
La risposta è stata no. Non ero appagata, non ero soddisfatta ma soprattutto non ero felice, volevo di più.
Non mi bastava più lavorare per un'agenzia privata, con un contratto in partita Iva, con un numero di prestazioni eseguite che bastavano si e no a coprire i costi da libero professionista.
Ed era sempre più difficile rapportarmi con una società per cui l'infermiere non è ancora una figura professionale definita ed affermata, una società che pensa ancora che le punture le possa fare anche la vicina di casa o che il nostro lavoro si riduca alla mera igiene personale della persona.
Facendomi quella domanda e dandomi delle risposte decisi, nel 2015, di voler darmi maggiori opportunità e di intraprendere l'iter che mi portó poi all'assunzione a tempo indeterminato presso un ospedale pubblico all'estero, in Inghilterra, dove ho vissuto e lavorato per tre anni.
3 anni.
1096 giorni.
26304 ore.
1.578.240 minuti.
E poi ci sono 48 pagine. 5800 parole. 18000 caratteri. 1 libro.
Un libro per raccontare un'esperienza di vita e di lavoro all'estero, la mia esperienza.
Un racconto scritto dopo i turni da dodici ore, stanca ma felice.
Felice di condividere un pezzo di vita, un traguardo, una realtà che ancora rimane sconosciuta agli occhi di molti.
Un racconto per spiegare cosa voglia dire "lasciare tutto indietro e andare", cosa voglia dire essere Infermieri all'estero, cosa voglia dire viverci davvero all'estero.
Non mi aspetto nulla, ma, lo devo ammettere, vedere materializzata in realtà concreta un'idea nata quasi per gioco, mi rende fiera ed orgogliosa.
Spero di comunicare un qualcosa di bello, di ispirare chi non ha il coraggio di cambiare, di informare chi, Infermiere come me, ha voglia di mettersi in gioco in un altro Paese.
"Diario di un'infermiera italiana in Inghilterra", il mio piccolo traguardo personale, è da oggi disponibile su Amazon in formato EBook per Kindle o cartaceo.
Stay hungry, stay foolish.. sempre. Buona lettura ; )