Manovra di Bilancio 2026: assunzioni, stipendi e prevenzione. Cosa cambia per gli Infermieri?

Manovra di Bilancio

La Legge di Bilancio per il 2026 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e pone la sanità pubblica tra i suoi cardini. Con un incremento complessivo del Fondo Sanitario Nazionale che, sommato agli stanziamenti precedenti, arriva a 2,4 miliardi di euro in più per il 2026 e supera i 6,3 miliardi di euro in più rispetto al 2025, l'obiettivo dichiarato è il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Ma cosa significa questo per la professione infermieristica? Le misure riguardano principalmente tre direttrici: assunzioni, stipendi e potenziamento dei servizi.

  1. La corsa agli organici: 6.300 nuovi infermieri

Il Governo ha previsto un ambizioso piano di reclutamento, con l'obiettivo di assumere 6.300 infermieri e 1.000 medici entro il 2026, per un totale di oltre 7.000 nuovi professionisti.

  • L'impegno del ministro: il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha assicurato che "gli infermieri sono al centro della Manovra".
  • I dubbi della professione: nonostante l'iniezione di risorse, i sindacati e la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) sollevano dubbi sulla fattibilità del piano. Secondo la FNOPI, solo negli ospedali pubblici la carenza strutturale supera i 70.000 infermieri, e il servizio pubblico continua a subire un alto tasso di abbandoni e dimissioni. L'interrogativo resta: dove si troveranno queste migliaia di professionisti in così breve tempo, data l'attuale crisi di reclutamento?
  1. Stipendi più robusti: gli aumenti previsti

La Manovra interviene sulla leva salariale, prevedendo incrementi volti a rendere le buste paga "più robuste".

  • Aumento stimato: per gli infermieri, gli aumenti salariali sono stimati in circa 1.630 euro lordi annui per il 2026.

  • Contesto finanziario: lo stanziamento complessivo per gli aumenti in busta paga di medici, infermieri e altre professioni sanitarie ammonta a 338 milioni di euro, con uno stanziamento di 58 milioni nel 2026 in funzione del quale si stima l'aumento annuo.

Questi incrementi, insieme a possibili benefici derivanti dalla riduzione dell'aliquota IRPEF per la seconda fascia di reddito (dal 35% al 33%), potrebbero alleggerire il carico fiscale, ma la necessità di adeguare gli stipendi agli standard europei resta un nodo centrale per la categoria.

  1. Più risorse per la prevenzione e la sanità territoriale

Le misure non si concentrano solo sul personale, ma investono direttamente sui servizi sanitari che coinvolgono gli infermieri:

  • Prevenzione e screening: vengono stanziati 530 milioni di euro per la prevenzione, con l'obiettivo di rafforzare gli screening oncologici (mammella, colon-retto, polmone) e sostenere la campagna vaccinale contro il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV). Iniziative che richiederanno il nostro diretto impegno sul campo.
  • Salute mentale e cure palliative: sono previsti 90 milioni di euro complessivi per il 2026 per potenziare l'offerta e colmare i gap in questi settori, un'area ad alta intensità assistenziale infermieristica.
  • Assistenza territoriale e farmacia dei servizi: sono destinati 150 milioni di euro per l'assistenza territoriale e domiciliare, e 70 milioni per la stabilizzazione della farmacia dei servizi. Questo rafforza l'impegno per percorsi assistenziali più integrati tra ospedale e territorio.
  • Lotta alle liste d'attesa: per abbattere i tempi, è previsto un aumento del tetto di spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie dal privato accreditato.

Conclusioni: tra speranza e realtà 

La Manovra 2026 è chiara nelle sue intenzioni: investire sul Fondo Sanitario Nazionale e dare priorità ad assunzioni e stipendi. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla concreta capacità delle Regioni di superare l'attuale crisi di reclutamento.

Per noi Infermieri, le misure rappresentano un segnale positivo in termini di riconoscimento finanziario e la possibilità di rafforzare aree cruciali come la prevenzione e la salute mentale. Il successo di questa Manovra si misurerà non solo sui numeri degli stanziamenti, ma sulla nostra capacità di vedere davvero ridotti i carichi di lavoro e migliorata la qualità della vita professionale, affrontando la crisi strutturale degli organici.

 

Foto di Kindel Media

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