Intervista a Silvia Fortunato: elezioni OPI di Bologna e assistente infermiere

 Silvia Fortunato

Silvia Fortunato è Infermiera presso Ausl Bologna dal 2000 e attualmente lavora nella UOC Governo clinico nello staff della direzione aziendale come Formatore docenti e progettista. Dal gennaio 2020 a luglio 2023 ha lavorato presso la direzione del Dipartimento di Salute Mentale dove si occupava di progettazione, docenza e tutoraggio.

Nonostante il periodo storico turbolento per gli infermieri, la sua voglia di mettersi in gioco è tanta e si candiderà per le elezioni dell'OPI di Bologna. Le ho fatto alcune domande per capire i suoi progetti futuri sia per quanto riguarda le elezioni sia per quanto riguarda il caldissimo argomento dell'assistente infermiere.

Domande sulle elezioni per l'OPI di Bologna

  1. Come stai affrontando le elezioni e cosa stai scoprendo dall’incontro con gli infermieri?

Candidarsi alle elezioni per il rinnovo dell’ordine è una esperienza che arricchisce un professionista perché permette di ascoltare le istanze della comunità professionale in un ottica di ascolto pro attivo.

Inoltre, consente di mettere al servizio della famiglia professionale esperienze e competenze e contemporaneamente di rivedere attraverso le nuove generazioni i percorsi formativi.

Una bella sfida ma anche uno stimolo per il futuro.

  1. Cosa faresti di diverso o innovativo se fossi nel direttivo dell’OPI di Bologna?

Mi candido insieme ad altri colleghi e colleghe per creare una squadra coesa che possa rappresentare gli infermieri e agire nella tutela della professione.

Di diverso e innovativo proporrò uno sportello in formazione dove raccogliere il bisogno formativo di tutti gli infermieri con lo scopo di creare percorsi di formazione specifica per ogni settore lavorativo dove è impiegato anche un solo infermiere.

La casa professionale degli infermieri è l’ordine e come tale deve essere visto dai nostri colleghi. Tra le mie proposte c’è la valorizzazione del lavoro non solo ospedaliero ma anche territoriale. Sopratutto in quegli ambiti di marginalità per i nostri cittadini e di riflesso per gli operatori che vi operano.

  1. Cosa vorresti proporre agli infermieri di oggi e del futuro?

Agli infermieri di oggi chiedo di non cedere ma anzi di combattere per raggiungere quegli obiettivi che ci hanno portato a voler essere infermieri e di farsi promotori di voler connettere il passato con il futuro perché gli infermieri di domani non debbano sentirsi soli.

Ai giovani colleghi vanno dati stimoli e idee di progettualità. Non si può più sentire dire alle nuove leve “si è sempre fatto così “.

Anzi è importante stimolarli al pensiero critico, al miglioramento di sè stessi e volgere lo sguardo alla ricerca che è sempre di più ai margini della nostra professione e invece dovrebbe essere il faro che ci guida e che ci permette di essere consapevoli del valore che abbiamo.

Bisogna ricordarsi che per il SSN siamo una risorsa insostituibile.

Domande sull’assistente infermiere

  1. Cos’è o cosa dovrebbe essere l’assistente infermiere?

Ormai tutti abbiamo letto di questa figura che si vuole istituire, che non solo lede l’infungibilità della nostra essenza ma rischia di non tutelare la sicurezza nelle cure ai cittadini.

Siamo davvero preoccupati soprattutto per il silenzio in questi mesi dell’ente regolatore che certifica alla popolazione chi è un infermiere e chi no.

  1. Chi ha introdotto questa nuova figura e quali risvolti potrebbe avere?

Abbiamo saputo di questa figura da un accordo con cui Il Ministero della salute, con nota dell'8 agosto 2024, ha trasmesso i documenti alla presidenza del consiglio, ai fini dell'acquisizione dei previsti Accordi in sede di Conferenza Stato - Regioni.

Tutto il mese di agosto e anche settembre non si è parlato d’altro tra noi professionisti. Preoccupati dallo scenario attuale. Mancano infermieri e si cerca di rimpiazzarli andando a ribasso sia in termini di formazione che di erogazione finale nella risposta del bisogno di salute del cittadino.

Non siamo preoccupati solo noi ma anche gli stessi OSS. L’assistente infermiere con un diploma di scuola media inferiore e poche ore di formazione potrà fare attività che sono specifiche degli infermieri.

Gli infermieri dovranno comunque supervisionare il lavoro degli OSS e degli assistenti infermieri perché rimangono in capo a loro comunque tutte le responsabilità professionali.

Sono già scesi in campo per fermare questa proposta non solo la Cnai che si è fatta promotrice anche della petizione online su change.org ma anche l’Associazione delle Professioni Sanitarie Infermieri Legali e Forensi APSILEF e diverse Organizzazioni sindacali tra cui Fials, Cgil e Uil.

Tutto questo movimento ha fatto sì che anche l’Associazione Europea degli Infermieri (EFN) dicesse la sua e difatti non ha tardato a farsi sentire con questi punti.

L'EFN chiede al governo italiano di sospendere l'approvazione del profilo di "Assistente Infermiere" per le seguenti motivazioni:

  • La proposta abbassa le qualificaziona infermieristica, minacciando la sicurezza dei pazienti e la qualità dell'assistenza;
  • Non è conforme alla Direttiva UE 2013/55/UE sugli standard infermieristici;
  • Evidenze scientifiche dimostrano che ridurre la formazione infermieristica aumenta la mortalità dei pazienti;
  • Creare il ruolo di "Assistente Infermiere" non risolverà la crisi di carenza infermieristica;
  • L'EFN esorta il governo italiano a collaborare con CNAI e EFN per soluzioni conformi alle DirettiveUE
  • 3 milioni di infermieri UE rappresentati dall'EFN si oppongono a questa proposta.

Petizione CNAI

Sito CNAI

Purtroppo, il 3 ottobre il governo ha sancito l’accordo che istituirà questa nuova figura professionale nonostante i milli dubbi sopra esposti. 

L'assistente infermiere é un tentativo di colmare la carenza di infermieri con soluzioni che rischiano di abbassare gli standard assistenziali, aumentare il malcontento degli infermieri ma soprattutto diminuire la qualità dell'assistenza erogata ai cittadini.

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