L’infermiere è liquido?

drop 545377 640Aspettando Venezia 2018… Una riflessione di approfondimento nello stile SlowNursing, le parole del titolo si prestano ad importanti approfondimenti per qualificare l’infermiere come professionista autentico, realmente “al servizio” della persona e agente nella società a cui appartiene…

Il pensiero del grande sociologo Zygmunt Bauman ci rammenta la natura liquida della contemporaneità: la società incessantemente mutevole, imprevedibile. In una parola, “impermanente”. Anche l’infermiere è liquido?

L’infermiere è in primis un cittadino, che vive e lavora nella società di oggi…

Come nel fiume di Eraclito anche i professionisti - l’infermiere tra questi - oggi sono immersi in processi fluidi che trasformano, attimo dopo attimo, la loro vita all’interno delle organizzazioni. L’infermiere sconta la propria debolezza fondazionale-epistemologica traendo molte delle proprie conoscenze da scienze di secondo livello, di per sé non esatte, parimenti per essere autore e non compitiere utilizza nella relazione con l’Altro anche i principi delle scienze umane. I rapporti intercorrenti tra la scienza e le altre forme di cultura utilizzate (arte, politica, filosofia, ecc.) da una parte, l’organizzazione economica-sociale, la prassi e il mondo dei valori (religione, etica, deontologia, ecc.) dall’altra, diventano complessi, fluidi e poco conciliabili con lo “specifico professionale”, così come definito da Giuseppe La Greca.

Gli infermieri devono essere pronti a modificare in tempi rapidissimi abitudini quotidiane, metodi e strumenti di lavoro, ma soprattutto i loro modi di agire e di pensare. Per questo motivo, le recenti scuole di management hanno proposto teorie volte a produrre culture aziendali improntate alla formazione “continua” e alla “distruzione-creatrice. Anche così, nonostante le schiere di esperti e guru, pochi sono coloro che riescono ad andare oltre la mera gestione della quotidianità, sovente inefficace, e della quasi perenne emergenza.

La ragione di questo fallimento è semplice, va oltre la velocità e il profitto, va ricercata nel difetto d’origine: quella che Gregory Bateson definisce la paradossale e persistente ricerca di una formula in grado di controllare integralmente la complessità della vita, quella degli infermieri e quella delle persone, mentre la “realtà liquida” - ahinoi - non consente di essere regolata da paradigmi ordinatori assoluti. Semmai, ha bisogno di essere ancorata ad ormeggi ben saldi…

Autore

Valter Fascio - Infermiere coordinatore Torino, confratello Ordine di S.Maria di Ivrea osb, Coordinatore Slow nursing

Per approfondimenti:

 

Foto di roegger da Pixabay

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