19/05/2014, ore 09:00, Piazza Montecitorio, Roma SIT IN INFERMIERI DISOCCUPATI E/O PRECARI
L'occupazione infermieristica in Italia è in stallo e il problema non riguarda solo noi ma tutto il sistema. Chi lavora è costretto a coprire la carenza di personale e di conseguenza le persone assistite percepiscono una qualità scadente dell'assistenza erogata. Il ridotto organico è dovuto alle continue sforbiciate in sanità e al blocco del turn over. L'Italia risulta tra i più bassi livelli europei nel rapporto tra persone e infermieri, servirebbero oltre 60.000 unità per allinearsi alla media OCSE.
Il gruppo INFERMIERI DISOCCUPATI E/O PRECARI, nato un anno fa, con grande impulso ha saputo contrastare le notizie che passavano nei TG nazionali con affermazioni riguardo al fatto che nessuno vuole fare l'infermiere in Italia spiegando così la carenza di personale infermieristico. Oggi riscontriamo soddisfatti che il problema è stato sollevato e le notizie più recenti parlano delle difficoltà che i colleghi affrontano, in migliaia, per sostenere un concorso. Ci sentiamo fautori di questo cambiamento e di una formazione dell'opinione pubblica più corretta e meno distorta della realtà.
Un anno fa eravamo partiti da stime del MIUR che si attestavano a 30.000 infermieri disoccupati e precari, ad oggi abbiamo solo ottenuto un incremento di altri 10.000 inoccupati, considerando la media annuale di neo laureati, senza contare gli esuberi. Secondo recenti studi dell'OMS e di AMREF, si può osservare negli ultimi due anni un inversione del trend migratorio nel nostro paese. Si è passati da paese di arrivo per colleghi stranieri a paese di partenza per i consistenti tagli sul personale che non permettono di trovare occupazione per i nostri laureati quindi non ci sono opportunità neanche per gli infermieri provenienti dall'estero. L'impatto sugli indicatori sanitari di verifica cominciano ad essere riscontrabili nelle Regioni e la situazione è grave. Non bastano i ripetuti tagli alla sanità perché sembra ne siano previsti ancora per il biennio 2015-2016 che ammontano a 1,15 miliardi sul costo del personale sanitario. Si può intervenire, si deve intervenire.
Abbiamo organizzato lo scorso anno due manifestazioni di protesta. Nella prima, a giugno, abbiamo lamentato dei problemi che ci riguardano ed abbiamo presentato anche un programma di soluzioni, convinti che le proteste debbano essere accompagnate anche dalle proposte. Siamo stati ascoltati ed è stata presentata un'interrogazione parlamentare dall'on. Monica Gregori del PD, rivolta al Ministro della Salute e al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Siamo tornati di nuovo in piazza a novembre, chiedendo risposta all'interpellanza dalle parti coinvolte che se con premura hanno ascoltato molte categorie sanitarie, nel nostro caso non si sono ne presentate all'invito, ne hanno affrontato il problema sollevato. Il sit in organizzato per il 19 maggio vuole essere un'iniziativa per sollecitare risposte opportune alle precedenti manifestazioni che hanno avuto lo scopo di sollevare le problematiche e porle all'attenzione del Parlamento e del Governo. Invitiamo a partecipare tutti. Gli infermieri che si riconoscono in questa situazione ma anche appunto i lavoratori, per sostenere chi in difficoltà con un lavoro precario o peggio nella ricerca di un lavoro, i pazienti che non hanno più garanzie sugli standard assistenziali definiti dai LEA, per diminuire il logorio sempre più carico di burnout e soggetti a politiche organizzative che sopperiscono alla carenza di personale con continue richieste di straordinari. Questa volta chiederemo di aprire un tavolo di confronto con i sindacati che verranno invitati a supportarci e a partecipare.
Noi, fermi sulle nostre posizioni confermiamo le necessità:
- di un censimento nazionale della carenza infermieristica
- dello sblocco del turn over e dei concorsi pubblici, riducendo le cooperative negli appalti pubblici che aumentano i costi del lavoro e spesso sfruttano gli infermieri
- della riduzione del numero di ammessi ai corsi di laurea in Infermieristica, per arginare il forte divario tra l'eccessivo numero di personale nel comparto sanitario nazionale e per una formazione mirata alla qualità.
Alessandro Rullo
Amministratore di
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