L'infermiere di anestesia, tutte le tecniche per monitorare e gestire il paziente

monitoraggio sala operatoria

L'infermiere di anestesia lavora a stretto contatto con l'anestesista per la preparazione del paziente prima dell'intervento chirurgico.

Negli USA l'infermiere di anestesia ha avuto un suo ruolo diventando una delle specializzazioni più pagate e più certificate da un punto di vista formativo. Questo perchè il livello di autonomia è altissimo; ma in Italia non è accaduto nulla di tutto ciò.

Il percorso di professionalizzazione dell'infermiere di anestesia non lo vedo svilupparsi e uno dei motivi penso sia dato dal turnover importante che coinvolge le sale operatorie.

Infatti, la conseguenza è che dopo pochi mesi come infermiere di anestesia spesso si passa al ruolo di strumentista. 

L'infermiere di anestesia svolge un ruolo tecnico con l'anestesista per realizzare tutte le fasi che interessano l'anestesia del paziente.

Le fasi dell'anestesia sono fondamentali per il compimento dell'intervento chirurgico con tutta la sicurezza che le tecnologie di monitoraggio ci consentono.

L'anestesista ha una visione del paziente e dell'intervento chirurgico che operativamente si traducono in:

  • valutazione del paziente sul tipo di anestesia preoperatoria;
  • valutazione del dolore post operatorio e quindi di tecniche di analgesia idonee;
  • valutazione del paziente durante l'intervento chirurgico; 
  • valutazione della fisiopatologica post operatoria per decidere se necessario un monitoraggio intensivo post operatorio come un ricovero in terapia intensiva.

L'infermiere di anestesia nella stessa giornata può passare da contesti che hanno una complessità molto diversa, quindi un discorso generale è necessariamente semplificato.

Il paziente che arriva in sala operatoria, viene accolto dall'infermiere di anestesia.

Le domande e le verifiche di rito sono importanti, ma lo è anche presentarsi e chiedere alla persona se ha deficit motori o dolore che possano essere di ostacolo per la successiva mobilizzazione o causa di disconfort nella posizione definitiva.

In sala ancora prima di iniziare il monitoraggio non invasivo si verifica la presenza in emoteca di eventuali unità di emazie.

A questo punto, il check-in fra tutto il personale e dopo l'anestesia vera e propria può iniziare.

L'anestesia dalla più semplice alla più complessa può essere:

Quindi l'infermiere di anestesia deve avere pronto tutto il materiale ed essere pronto per:

  • posizionamento dell'accesso venoso;
  • preparazione dell'anestesia generale, spinale, del plesso o locale;
  • posizionamento di un monitoraggio arterioso;
  • posizionamento di un midline, picc o CVC;
  • l'infusione calda con un hot-line;
  • monitoraggio dell'anestesia con un bis o un tof.

Quindi una volta che il paziente è anestesiologicamente pronto si fa la posizione per l'intervento chirurgico.

Le posizioni più problematiche sono quella prona e quella laterale. Il tutto si realizza in 45-60 minuti.

Il tempo è variabile, deve essere tutto posizionato per avere il passaggio degli operatori e a questo punto si regola il layout della sala operatoria per favorire l'intervento chirurgico.

Quindi il paziente viene operato e al termine della sutura, c'è il risveglio.

L'anestesista durante tutto l'intervento monitorizza i parametri vitali, valuta il controllo del dolore, indirettamente vede la risposta della pressione e della frequenza cardiaca al dolore.

Oppure, tramite la misurazione della nocicezione con strumenti specifici.

L'intervento chirurgico può richiedere un controllo della volemia che a volte è stimata a seconda:

  • del tipo di intervento;
  • dalle perdite in sala (solo in alcuni casi);
  • dalla modifica dei valori ematici.

Il risveglio dall'anestesia generale è un momento preso molto sul serio.

In quel momento il paziente passa da una situazione controllata dal respiratore ad un ritorno alle funzioni spontanee. 

Mentre l'anestesista somministra i farmaci per il risveglio osserva i parametri vitali modificarsi gradualmente tenendoli sotto controllo con il monitoraggio continuo.

Il risveglio del paziente si ha quando il paziente ha una respirazione spontanea ma anche la risposta verbale e neurologica.

Gli interventi più complessi richiedono un monitoraggio continuo per alcune ore o per alcuni giorni, dipende, sono casi molto diversificati.

A volte il paziente può restare intubato e ha un risveglio dolce in terapia intensiva. Una volta finito un intervento l'infermiere di anestesia prepara tutto il materiale per il successivo.

 

Foto di Anna Shvets

 

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