Le linee guida in Sanità, sin dalla loro definizione, sono considerate un supporto, il miglior punto di riferimento per l'applicazione della scelta di trattamento migliore.
Le linee guida e i documenti specifici che può capitarci di leggere possiamo suddividerli a seconda delle fonti, internazionali, nazionali e regionali, le differenze spesso sono modeste perchè la valutazione della bibliografia utilizza la stessa metodologia e principi.
La metodologia di scelta e valutazione delle pubblicazioni da inserire è condivisa a livello internazionale, questo fa si che chi fa una pubblicazione sa già se l'articolo sarà o meno considerata da chi fa revisioni sistematiche e linee guida.
La situazione italiana dal 2017 con la legge Gelli richiede al professionista di utilizzare le linee guida e nello specifico quelle del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) governato dall'Istituto superiore di Sanità (ISS).
Il SNLG ha definito le regole per le associazioni scientifiche che possono presentare le LG e raccoglie i documenti, li valida e poi li mette online.
La centralizzazione delle LG prodotte da tutte le associazioni è una grande idea ma presenta dei margini di miglioramento come ad esempio:
- condivisione rapida, sarebbe sufficiente abilitare il feed/rss o una newsletter che segnali agli iscritti le linee guida pubblicate o che le stesse fossero sotto licenza che consente la pubblicazione, in fondo sono documenti promossi con soldi pubblici;
- validità delle LG limitata a 3 anni, poi chi le ha pubblicate deve rivederle e se non riesce a farlo non è ben chiaro cosa succeda;
- mancanza di un feedback da parte degli utilizzatori, internet consente di comunicare e poter dare un feedback su raccomandazioni deboli per la mancanza di studi, potrebbe esserci un rinforzo collettivo delle evidenze;
- mancanza di un feedback per le raccomandazioni difficilmente applicabili o che nascendo da traduzioni sono fuori contesto per l'Italia;
- mancanza di un fedback per raccomandazioni che diventano obsolete grazie a studi più recenti.
La complessità della metodologia fa si che la pubblicazione coordinata da SNLG sia realizzata in anni perchè c'è un numero ristretto di professionisti che sono in grado di realizzarle e le associazioni faticano a trovare o formare. Questo genera linee guida che sono brevissime e che il corpo del testo siano gli algoritmi utilizzati. Questo ne disincentiva la lettura, dovrebbe essere previsto un format breve delle raccomandazioni cliniche e un format esteso per chi vuole comprendere quali sono i criteri di scelta e sintesi delle raccomandazioni.
La realizzazione delle linee guida secondo gli standard governati dall'ISS nel suo programma SNLG ha come obiettivo di creare un contenitore di documenti e di favorirne la diffusione.
Ma nessuno sa se ci sta riuscendo,infatti, appare gestito come un contenitore da fare solo perchè previsto per legge altrimenti non si spiega perchè da uno spazio dedicato si sia passati ad un link di pagine dell'ISS.
Le linee guida sono realizzate da professionisti che hanno come obiettivo la selezione della documentazione online e quindi la scrittura di una raccomandazione, la raccomandazione è un distillato che per essere poi messo in pratica in alcuni casi richiede strategie di implementazione.
Le linee guida propongono cambiamenti operativi diretti e indiretti che hanno effetti sui pazienti .
Gli effetti diretti nascono dall'agire richiesto dalle LG e in molti casi non sono presenti dei criteri di risultato chiaro, ma si prevedono dei generici miglioramenti.
Gli effetti indiretti che nascono dall'applicazione delle LG dipendono dalle risorse richieste, dato che in un contesto reale le risorse sono ben definite, spostarle su nuovi progetti richiede di toglierle da quanto già si fa. Inoltre, non è chiaro se le nuove raccomandazioni possono generare nuove complicanze a cui si debba essere preparati.
La messa in pratica delle LG non può essere lasciata al buon cuore del professionista ma deve avere procedure di implementazione e verifica dei risultati e l'esempio lo offre l'OMS con il documento sulle antibioticoresistenze.
Come infermieri il cambiamento proposto dalle linee guida passa attraverso diverse fasi:
- decisioni idividuali, quando decidiamo di applicare un prodotto diverso per una medicazione;
- decisioni del team, quando vogliamo vedere se quella nuova raccomandazione da dei risultati e insieme i professionisti fanno un monitoraggio serrato per un periodo di tempo ben definito;
- decisioni delle direzioni, quando vogliono omogeneizzare gli standard tecnico assistenziali, con formazione e sorveglianza dei risultati.
Oggi, possiamo discutere di LG, procedure e tutto quanto vogliamo confrontandoci con i colleghi, se pubblicamente o in privato, dipende dall'argomento.
Il confronto fra pari lo vedo mettere in atto nei congressi medici, dove molte volte non fanno presentazioni adoranti di LG che non hanno mai applicato, ma anzi, sono critici e confrontano quanto proposto dalla LG e i risultati con il paziente reale perchè i dati reali non sono una sintesi statistica ma la verità.
Il problema delle LG infermieristiche nasce alla base dalla pubblicazione degli articoli scientifici, dato che viene spiegata la metodologia statistica, ben standardizzata e condivisa, ma si tralascia di dire come sono stati realizzati i risultati, quale tecnica viene utilizzata, quali dispositivi (formazione del personale, presidi utilizzati ecc.).
Mancano informazioni per riprodurre i risultati.
Ultimo aspetto ma non ultimo oer importanza, molti studi utilizzati per le linee guida hanno un elevato tasso di complicanze quasi indegno, e miracolosamente il nuovo device adottato è migliore.
La nostra crescita professionale ha enormi possibilità e penso che debba passare anche dal confronto e condivisione dei risultati reali della propria unità operativa con altre. Oggi potrebbe succedere che le abilità di gestione di un CVC fra una terapia intensiva, un oncologia e una medicina siano molto diverse, un gap che potrebbe essere facilmente superato.