Il documento pubblicato dalla Regione Campania è molto importante perché interessa pazienti fragili che hanno necessità di un'assistenza meticolosa e in più unisce l'ospedale, l'assistenza domiciliare, la famiglia e le residenze sanitarie.
Gli obiettivi sono semplici e molto ambiziosi perché accennano a elementi nuovi.
Il documento riporta i seguenti obiettivi raggiunti in parte e deve consentire, in ogni organizzazione:
- la standardizzazione della gestione dei pazienti con lesioni cutanee, dalle più semplici alle più complesse;
- la definizione e la strutturazione di un percorso protetto e uniforme su tutti i territori regionali per questi pazienti.
Il percorso proposto deve trovare applicazione e guidare l’attività di tutti i professionisti coinvolti nella gestione del paziente con lesioni. Il modello assistenziale di riferimento per il trattamento delle lesioni cutanee, finalizzato anche alla prevenzione delle recidive, è la Gestione Integrata, che deve essere articolata secondo:
- Un approccio multidisciplinare e multiprofessionale
- L’organizzazione di centri specializzati
- L’attuazione di percorsi diagnostico-terapeutici aderenti alle più recenti linee guida nazionali e internazionali
- L’integrazione Territorio-Ospedale
- Formazione continua degli operatori
- Sistema informativo con l’uso di cartelle cliniche informatizzate e la messa in rete dei punti assistenziali.
Come vedi, sono obiettivi molto ambiziosi e importanti e credo che il documento sia un primo passo e debba essere migliorato.
Il PDTA sta per Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, cioè un percorso che viene definito per garantire al paziente affetto da una determinata patologia il miglior percorso di cura possibile.
Lo potremmo immaginare come una mappa che guida il paziente e gli operatori sanitari attraverso tutte le fasi necessarie per la diagnosi, il trattamento, l'assistenza e la comunicazione fra i servizi per garantire la continuità assistenziale.
Il documento si propone di unire tutte le lesioni cutanee in un unico percorso.
Punti di forza:
- il paziente al centro;
- formazione del caregiver;
- valutazione della nutrizione;
- affronta aspetti pratici, come la struttura del materasso e entra nel dettaglio del materasso antidecubito;
- introduce la fotografia come documentazione;
- tutta la documentazione in rete.
Il mio dubbio è: come possono fare? Hanno modificato i software? Teniamo presente che la foto fatta al momento del ricovero è nella cartella, che non è in automatico nel fascicolo sanitario.
Quindi, l'infermiere che ha medicato potrà fare una sua lettera sulle medicazioni con le foto e inserirla nel fascicolo sanitario del paziente? Per questo penso che sia un documento molto ambizioso.
Cosa mi manca:
L'argomento lesioni da pressione (LDP) mi sta molto a cuore perché credo che ci riguardi oggi come professionisti sanitari e un domani potremmo essere dall'altra parte, coinvolti come pazienti o familiari.
Per questo motivo mi piacerebbe dare dei suggerimenti più che fare delle critiche fini a se stesse.
- Fare dei distinguo fra la prevenzione nel paziente che non ha LDP e quello che ha LDP o comorbilità gravi: la prevenzione è necessariamente diversa.
- Struttura del documento: non ha un glossario e una lista delle abbreviazioni utilizzate, due elementi che ne favoriscono la comprensione e l'utilizzo. Oggi i professionisti sanitari sono tutti altamente specializzati e la possibilità che parliamo lingue diverse è reale.
- La Regione deve prendere atto del fine vita e del concetto di medicazione palliativa. Le LDP possono richiedere mesi di trattamenti per guarire e spostare un paziente nel fine vita potrebbe essere una sofferenza inutile.
- Non si definisce bene il debridement, una tecnica che migliora la guarigione della LDP e ne riduce l'espansione. Resta definito chirurgico e quindi attuabile solo dal chirurgo, mentre un debridement con tagliente che rimuove la parte necrotica potrebbe essere attuato tempestivamente. Il documento fa confusione: riporta di un debridement da fare chirurgicamente e non con tagliente, poi definire la rimozione del tessuto necrotico necrosectomia implica solo l'intervento del chirurgo. Infatti, sul tallone riprende un debridement chirurgico urgente/con strumenti taglienti come se fossero simili o equivalenti (fa uno o l'altro, non è così - pag. 45).
- Il gruppo di lavoro non vede la partecipazione di infermieri a contatto con il paziente.
- Perché il documento non prevede che sia lo specialista che si sposta e va nelle RSA o case di cura che abbiano pazienti con LDP, invece di spostare i pazienti con le ambulanze? Le barelle per il trasporto e lo stazionamento negli ambulatori non sono fatte per prevenire le LDP e molte volte, anche se il paziente è visto subito, staziona per ore sulla barella perché l'ambulanza ha accettato altri trasporti.
- Gestione del paziente con lesione da pressione: deve essere l'infermiere che fa le medicazioni il responsabile della mobilizzazione assieme al curante.
Mi ripeto: le critiche le scrivo perché è quello che vorrei vedere in futuro. Oggi posso dire che il PDTA realizzato è uno strumento importante che consentirà agli infermieri e specialisti delle lesioni cutanee di coordinarsi e offrire un servizio migliore.
Scarica il documento:
- 2024: Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) delle Lesioni Cutanee link diretto
- pdta-lesioni-cutanee-2024.pdf4.39 MB
