Il fenomeno Great Gloom, ovvero l'infelicità al lavoro

I lavoratori italiani, e non solo, sono sempre più infelici. Non basta più svegliarsi al mattino e cercare di auto-motivarsi per affrontare una nuova giornata lavorativa, sforzandosi di dare il massimo ed essere grati: si è sempre più stanchi anche di fingere un sorriso.

Questo fenomeno, che si sta diffondendo a macchia d'olio, si chiama Great Gloom, la Grande Tristezza, ed è stato di recente analizzato dalla società americana BambooHR.

Great Gloom e sanità: come sempre, il settore più colpito

I dati ci mostrano come solo nell'ultimo anno la felicità dei lavoratori sia scesa del ben 11%, una percentuale destinata ad aggravarsi nel tempo.

I motivi di questa insoddisfazione lavorativa in fondo sono sempre gli stessi: poca flessibilità, cattivo equilibrio tra lavoro e vita privata, stipendi bassi, contratti precari, stage non pagati e chi più ne ha più ne metta.

Per un attimo ci eravamo illusi che la fine della pandemia avrebbe cambiato le cose, che quel periodo buio ci avrebbe fatto capire quali sono le esigenze delle persone e che saremmo stati in grado di soddisfarle e di soddisfare anche le nostre.

E invece ci ritroviamo sempre al punto di partenza, stanchi, tristi, insoddisfatti.

Il settore più colpito è quello sanitario, dove secondo i report la felicità è diminuita del 32% dal 2020 al 2023.

A questo proposito, possiamo anche fare riferimento a una recente indagine dell'Università di Genova e Fnopi sulla quale è anche apparso un articolo su la Repubblica.

Il report mostra come ben il 45% degli infermieri abbia affermato di voler lasciare il proprio lavoro a causa dello stress oramai ingestibile e dalla pesantezza legata alla professione.

Ma non solo. 4 infermieri su 10 hanno vissuto una fase di burnout ed esaurimento emotivo che difficilmente sono riusciti a riconoscere se non con l'aiuto di altri colleghi.

Inoltre, a voler spingere gli infermieri alla fuga è anche l'ambiente lavorativo poco salutare che incide non solo nella salute mentale di ogni singolo professionista, ma anche nelle qualità delle cure nei confronti dei pazienti.

A tutto questo si aggiunge poi la piaga della carenza di personale che porta inevitabilmente a orari lavorativi insostenibili e, tra l'altro, mal retribuiti.

L'importanza di raggiungere il work-life balance

Per limitare questo profondo senso di insoddisfazione e infelicità al lavoro tutte le aziende dovrebbero attenzionare maggiormente (o in molti casi iniziare a farlo) la salute e il benessere emotivo dei propri dipendenti, i quali non solo torneranno ad apprezzare il proprio lavoro, ma lo faranno anche meglio.

Tra alcune soluzioni da adottare si può per esempio:

  • spingere i lavoratori a prendersi cura di sé con palestre aziendali o abbonamenti convenzionati;
  • invogliare i lavoratori ad avere un'alimentazione sana e consapevole, visto che anche dal cibo può derivare la felicità;
  • offrire buoni pasto e mettere a disposizione una mensa.

Ogni lavoratore, poi, da parte sua deve cercare di raggiungere il proprio work-life balance, ovvero l'equilibrio perfetto tra lavoro e vita privata, anche se in alcuni casi può risultare davvero difficile.

Ci sono però alcune cose che si possono fare.

Parlare delle proprie difficoltà

Può sembrare banale, ma confidare a qualche collega o a chi si trova lavorativamente parlando sopra di noi i nostri problemi e le nostre difficoltà al lavoro potrebbe essere il primo passo per raggiungere il benessere emotivo.

Spesso, infatti, sfogarsi e accettare che qualcosa non va è fondamentale per poter trovare una soluzione.

Tra l’altro, bisogna anche ricordarsi che quella dell’infermiere è una delle professioni più a rischio suicidio, rischio che può essere prevenuto anche grazie alla comunicazione.

Gestire meglio il proprio tempo

Ci sono professioni in cui è davvero difficile concentrarsi solo su un'unica attività. Essere multitasking, però, potrebbe essere un problema, specie quando non si è mentalmente sereni e pronti ad affrontare il carico di lavoro.

Spesso quando un nostro collega ha bisogno di aiuto e viene da noi a chiedercelo, siamo sempre pronti a rispondere positivamente per paura di essere scortesi, anche se in realtà stiamo facendo altro.

In realtà imparare a dire di no quando necessario è un'altra abitudine alla quale dovremmo esercitarci per non metterci sulle spalle ulteriori pesi che non ci spettano.

Coltivare i propri interessi al di fuori del lavoro

Nonostante il lavoro ci rubi parte delle ore della nostra giornata, dovrebbe essere obbligatorio trovare il modo di continuare a coltivare i propri interessi, di seguire le proprie passioni e di stare insieme alle persone che più si amano.

Per questo al di fuori delle ore lavorative è fondamentale staccare la spina sul serio, disattivare le notifiche del cellulare e non pensare minimamente al lavoro.

 

 

Pin It
Accedi per commentare