Vietato pensare ed agire per una crescita professionale

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Il segnale lanciato oggi dal web è chiaro l'ordine dei medici di Bologna ha agito contro i medici accusati di aver pensato ed agito per un migliore e più tempestivo intervento verso i pazienti critici.

Il messaggio è chiaro punirne alcuni per educarli tutti, in modo che non si ripetano più iniziative del genere, già c'è stato il "see and treat" ma allora l'ordine era stato colto di sorpresa, adesso invece era pronto all'azione.

Sarà interessante vedere le motivazioni di tale sospensione e l'IPASVI segnala che l'ordine dei medici è arrivato alla decisione contestando ai suoi iscritti “la redazione di procedure e istruzioni operative "che attribuirebbero al personale infermieristico “compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo medico".

Poco importa che quei professionisti si trovino davanti ad incidenti, arresti cardiaci, situazioni di pericolo imminente e l'arrivo del medico potrebbe comportare la perdita di minuti preziosi.

Poco importa, la decisione è presa, EmergencyLive (LINK) riporta la documentazione a favore delle decisioni prese, ma il presidente dell'ordine dei medici è contrario e provvede alla sospensione.

I medici sono accusati di aver pensato progettato e realizzato l'impensabile dare un minimo di autonomia ad un infermiere che si potrebbe trovare ad essere il primo anello della catena.

La Federazione IPASVI è chiara (LINK) 

“Non è accettabile nel metodo – aggiunge - perché la sospensione dei medici rappresenta un atteggiamento che non tutela i professionisti o i pazienti, ma fa esclusivamente da vetrina a coloro che tentano di tenere fermo un sistema non perché è appropriato ma perché è confacente alla loro idea di privilegi e prerogative”.

“Intervenga immediatamente il ministero della Salute".

Come è chiara la posizione dell'ordine dei medici che applica una difesa a spada tratta di privilegi antichi a cui non vogliono rinunciare.
Come dice la nostra Federazione IPASVI che adesso intervenga il Ministero della Salute ed in questo caso ci sarà da valutare se l'ordine a agito per paura o per giusta causa.
 
Eppure c'era solo un pensiero aiutare i pazienti più critici.
 
  
 
 Foto di eko pramono da Pixabay
 
 
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