Coronavirus: contagiati 20 infermieri e un medico dello stesso reparto

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coronavirus infermieriIl reparto di Cardiologia dell'Ospedale Sacco di Milano è stato bonificiato, intanto un medico, 20 infermieri e 10 pazienti sono positivi al coronavirus.

Dopo il primo infermiere rilevato positivo i casi sono aumentati e il reparto è stato chiuso e sanificato.

Milano Corriere segnala che 2 settimane fa un infermiere aveva avuto dei sintomi influenzali e aveva fatto il tampone, quindi, con calma, i tamponi a tutto il personale fino ad accorgesi che 20 infermieri e 10 pazienti sono diventati positivi.

Il primo caso di focolaio in un ospedale pubblico ma ce ne saranno altri perchè in questi mesi abbiamo abbassato la guardia e il reparto è l'ambiente adatto dove devi stare vicino, ci sono computer vecchi che non sono disinfettabili e tante superfici di contatto ad uso comune.

I reparti più a rischio sono quelli NON covid perchè hanno DPI modesti e un'attenzione minore perchè illusi dal tampone negativo.

E poi i controlli interni che arrivano con calma, lo dimostra il focolaio dell'ospedale Sacco, il primo caso 2 settimane fa (fonte  https://milano.corriere.it) e il servizio interno cosa avrà fatto, le classiche domande da quiz, ma scusate alla fine gli infermieri in un reparto ospedaliero usano la stessa sedia, lo stesso bagno, la stessa cucina, lo stesso PC, quindi sembra semplice che se c'è una caso positivo di un infermiere o un medico devi fare i tamponi a tutto il personale in 1 giorno. O forse è essere allarmisti.

Tutti hanno abbassato la guardia, le scuole aperte con centinaia di casi, basta 1 insegnante o 1 studente e dopo pochi giorni siamo in centinaia di famiglie che devono gestire pazienti covid positivi.

Ma è solo allarmismo o ci siamo scordati tutto così in fretta.

Il 21 ottobre 2020 siamo a quota 15.199, abbiamo schiacciato i dati del periodo acuto di marzo 2020 dove avevamo 6000 casi al giorno.

La situazione è molto seria

Quello che è difficile da comprendere è che basta un reparto covid-19 e una parte di ospedale deve essere dedicata solo a quella tipologia di pazienti.

Quello che è difficile da comprendere è che se una parte di un ospedale è dedicata solo ai covid-19 non farà più assistenza ai pazienti normali. I dati istat danno un aumento dei decessi NON covid rispetto agli anni precedenti, perchè in mancanza delle prestazioni sanitarie si muore.

Quello che è difficile da comprendere è che se un reparto covid-19 ha tutti i posti letti occupati il paziente transita in PS con un clima di guerra e si fa quel che si può.

Quello che è difficile da capire è che un infermiere non nasce sotto i cavoli, ci vogliono tre anni di un corso di laurea e che ce ne sono pochi.

Gli infermieri stanno già scarseggiando perchè il Sud sta facendo i concorsi cercando di compensare la carenza cronica che si riverserà così al Nord. Scarseggiano perchè le strutture private assumono subito e possono offrire stipendi più alti per un reparto covid in un RSA offrono 2800 euro lordi (vedi annuncio manpower), perchè qualche ignorante al governo vuole 9000 infermieri nelle scuole per prendere la temperatura che può prendere anche un bidello.

La situazione è seria ma non drammatica

Non c'è da buttarsi da un ponte,  forse saremo fra i fortunati dove avere il coronavirus vorrà dire restare a casa a guardarci Netflix tutto il giorno. E anche se invece saremo fra quelli al lavoro che dovranno fare la lunga perchè il collega, giustamente, chiama che ha la febbre, lavoreremo per aiutare e cercare di salvare la situazione.

Andrà tutto bene?

Sicuramente sì, appena arriverà il vaccino per il coronavirus e sarà insieme al vaccino dell'influenza per dare una copertura completa.

Il vaccino per tutte le persone che fanno un lavoro a contatto con il pubblico deve essere gratuito, solo in questo caso il contagio si fermerà, perchè i luoghi dove c'è socializzazione, come la scuola, le case di riposo gli ospedali possono diventare posti più sicuri.

E se uno non si vuole vaccinare?

Credo che per ora ci sia spazio per una libertà di scelta, ma la persona che ti dice che non si vaccina ti parla, ti guarda negli occhi e ti racconta un sacco di frottole, perchè in realtà ti dice "io sono un egoista e se porto una malattia virale a un ammalato fragile, a te e alla tua famiglia non me ne frega niente" ascoltali bene, le parole sono una cosa e gli effetti delle azioni un'altra.

Poi spesso aggiungono un sacco di cazzate per distrarti tipo sulle multinazionali, ma se ti guardi attorno noi viviamo grazie alle multinazionali che fanno tutti i prodotti di uso comune, dalle auto, ai telefoni, ai medicinali e alle atrezzature che usa il chirurgo, il medico e l'infermiere per curare ed assistere.

Casi coronavirus 21 ottobre 2020 =15.199