Per diventare infermiere il percorso non è semplice, il test di ammissione alle lauree delle professioni sanitarie è il primo passo, dopo ci saranno "almeno" 3 anni di duro studio e lavoro. Una volta laureati sarà necessario avere l'abilitazione al proprio collegio per poter esercitare la professione di infermiere.
Quindi una volta laureato e abilitato come infermiere si lavorerà come libero professionista o come dipendente e la qualità del lavoro sarà molto variabile anche fra reparti ospedalieri vicini.
L'infermiere è un professionista che si sviluppa su almeno tre contesti: lavorativo, professionale e sociale.
Il contesto lavorativo è molto variabile, circa l'80%degli infermieri lavora entro un anno (fonte air-online) ma qualunque sia il contratto firmato, dipendente pubblico, privato, o libera professione, il punto focale, l'obiettivo prioritario deve essere l'assistenza infermieristica erogata, il paziente al centro; per fare questo è necessario comprendere il percorso di cura che fa il paziente ed in quali punti l'attività dell'infermiere è centrale per la somministrazione, prosecuzione e sicurezza delle cure.
Lavorare richiede di svolgere molte attività ripetitive, questo può far perdere di vista che la nostra professione è orientata al paziente e molte volte il sistema non favorisce una visione d'insieme. All'università hai studiato modelli teorici, nella pratica poi non sempre sono riconoscibili, nascosti da burocrazie e attività a richiesta.
Il lavoro in ospedali richiede una produttività ed un controllo di spesa meticolosi, questo fa si che il carico di lavoro e la ricerca di risparmio possa sovraccaricare il lavoro a discapito della qualità, l'unico modo per superarli è tenere presente che si deve cambiare l'organizzazione delle attività ma questo ha dei limiti che lo stesso ambiente di lavoro può imporre.
Il contesto professionale si sviluppa in modi molti diversi, istituzionale ed accademica, associativa o individuale.
La crescita istituzionale della professione può essere normativa come il passaggio da collegio a ordine, oppure accademica con i corsi post laurea, come i master di primo livello, la laurea magistrale e i master di secondo livello.
La professione si sviluppa poi nelle attività del proprio ordine, nelle associazioni che contribuiscono a sviluppare specifici settori disciplinari, nelle pubblicazioni di giornali e siti web.
Il contributo professionale può essere dato sia da un'organizzazione, che realizza attività formative e di ricerca, ma anche dal singolo che nel tempo si specializza e fa esperienze uniche, anche un infermiere in un reparto specialistico può decidere di approfondire argomenti specifici o incontrare persone che gli consentono di fare esperienze uniche, la cui condivisione aiuta la crescita collettiva.
La professione dal punto di vista sociale: ieri era un monitoraggio dei giornali di carta, bastava leggerli e si aveva l'impressione di poter agire ed influenzare quello che poteva essere l'immagine verso l'utente.
L'immagine della professione nella società odierna è data dalle attività degli ordini provinciali che hanno la possibilità di presentarsi a diretto contatto con la gente nelle piazze durante le manifestazioni.
Il contatto con la gente avviene anche attraverso i social e i siti web specializzati che arrivano direttamente nello smartphone del lettore.
Gli aspetti negativi della professione sono legati principalmente a 3-4 punti: la retribuzione, l'incapacità di dire no, l'esaltazione degli aspetti negativi, la grande capacità di parlare e non fare nulla.
La retribuzione è bassa, il nuovo CCNL non ha aggiornato la retribuzione, abbiamo perso potere di acquisto.
L'incapacità di dire no è un fattore individuale su cui coordinatori e colleghi fanno leva. Ciò si verifica in molti ambienti lavorativi quando si arriva a sfruttare gli straordinari per coprire ferie e malattie e di fattosi impedisce l'utilizzo del diritto alle ferie. In questo caso si sta lavorando in un contesto malato, come è malato il meccanismo della la raccolta di ore e ferie. Spesso ci si adatta senza accorgersi del dramma e della perdita di diritti.
L'esaltazione degli aspetti negativi e il parlare senza fare nulla vanno a braccetto, spesso si raccontano episodi come se fossero fatti quotidiani e senza proporre soluzioni, si crea malumore, si continua ma almeno per ora non ha contribuito a creare coesione, anzi ha favorito la disgregazione, è necessario favorire un altra strategia.
L'infermiere, gli infermieri, la professione è forte, ha un ruolo determinante nella salute del paziente ed è necessaria una conoscenza dettagliata di ogni tecnica.
Chi vuole diventare infermiere deve prepararsi bene da subito, il test di ammissione non scherza, puoi fare una prova qui LINK, poi studio e lavoro saranno impegnativi ma con la laurea lo studio non termina, perchè un infermiere che si informa ed aggiorna è un infermiere che può criticamente contribuire a migliorare la propria attività quotidiana.
Immagine di copertina tratta da pixabay