La Senatrice Silvestro in uno degli ultimi video da presidente IPASVI evidenziava come il collegio era portato ad incentrare la sua attività verso la crescita professionale e il dibattito sulla 566 era il culmine di questo lavoro.
Alla nuova presidente IPASVI dott.sa Mangiacavalli che ha la possibilità di dare indicazioni e fare progetti nazionali cosa chiederesti di fattibile...
Ad esempio io vorrei 2000 euro al mese ma questo chiaramente non è nelle possibilità di un collegio, quindi cosa chiedere di semplice di utile ma soprattutto fattibile.
La prima cosa a cui penso è che un collegio dovrebbe conoscere i propri infermieri e aiutarli a conoscersi, non solo per i dati anagrafici, l'età e poi l'anno di diploma, ma dove lavorano, da quanto, sono soddisfatti del proprio reparto, se si perchè, se no perchè.
Se il collegio deve provvedere allo sviluppo della professione dovrebbe sapere cosa pensano i professionisti, è sbagliato?
Ma professione verso il futuro, solo progetti per la dirigenza?
I dirigenti in servizio sono 1 su 100 i coordinatori di reparto (non quelli abilitati) forse 1 su 20 quindi per circa il 95% siamo infermieri di reparto/ambulatorio/territorio quali strumenti ci offre il collegio, i corsi ECM va bene alcuni gratis altri meno, ma perchè non aggiungere linee guida.
Le linee guida redatte da gruppi specialistici o tradotte sarebbero un bell'aiuto, non dico di creare forum per un ulteriore analisi... è complicato.
Immaginare il futuro è bello fa bene lavorare oggi per qualcosa che si farà fra 20 anni va bene, ma perchè il collegio non torna dentro gli ospedali, perchè il collegio non torna ad essere punto di riferimento, temuto e rispettato.
Lo chiedono gli infermieri e lo chiede il codice deontologico a tutti i livelli fino al dirigente.
Il capo V riporta:
Articolo 41
L'infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto all'interno dell'équipe.
Articolo 42
L'infermiere tutela la dignità propria e dei colleghi, attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidarietà.
Articolo 43
L'infermiere segnala al proprio Collegio professionale ogni abuso o comportamento dei colleghi contrario alla deontologia.
Articolo 44
L'infermiere tutela il decoro personale ed il proprio nome. Salvaguarda il prestigio della professione ed esercita con onestà l’attività professionale.
Articolo 45
L’infermiere agisce con lealtà nei confronti dei colleghi e degli altri operatori.
Articolo 46
L’infermiere si ispira a trasparenza e veridicità nei messaggi pubblicitari, nel rispetto delle indicazioni del Collegio professionale.
Com'è che ci sono turni da 13-14 ore, quale aggettivo è adatto ad un turno così, leale, dignitoso, decoroso... termini del nostro codice deontologico, eppure.
Allora forse se guardare al futuro è importante anche essere consapevoli dei problemi e dei drammi che alcuni colleghi vivono, la turnistica, la violenza, le aggressioni, lo sfruttamento delle false partite iva per avere infermieri pagati meno di un dipendente per non dire sottopagati.
Concludo con una domanda semplice.... è possibile guardare anche al presente?
Franco Ognibene