CAPO 2: RESPONSABILITÁ ASSISTENZIALE ART. 7: CULTURA DELLA SALUTE
“L’infermiere promuove stili di vita ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente, riconoscendo
l’interazione tra la salute umana, quella animale e l’ambiente, per una salute integrale a livello globale”
Mi chiamo Silvano Biagiola e sono un infermiere.
Siamo arrivati al secondo capo del nuovo codice deontologico dove si ribadisce l’importanza di seguire e trasmettere valori e princìpi fondamentali durante lo svolgimento della professione, utilizzando la responsabilità personale e assistenziale come fondamento deontologico. In tutto, questa seconda parte è composta da 5 articoli e in questo passaggio viene ribadito l’importanza del messaggio che un/una professionista trasmette durante la quotidianità.
Esattamente come un bimbo impara dagli adulti emulando ciò che vede e sente, così un paziente prende esempio da chi lo assiste, cercando quindi di portare poi azioni sane nella sua vita.
Quest’anno hanno voluto semplificare molto questo articolo, rispetto alla versione precedente. Nel 2019 veniva ribadito di più il concetto di promuovere una cultura della salute basata su stili di vita sani, sull’abolizione delle disuguaglianze e sull’educazione sanitaria. In quello odierno, appare comunque molto forte il messaggio di favorire sempre l’interazione umana implementando le migliori norme ambientali per favorire una salute ottimale a tutti i livelli.
Nel contesto sanitario diventiamo gli adulti che cercano di insegnare ai più piccoli azioni che favoriscano stili di vita sani promuovendo la salute come strumento potente di benessere collettivo. I/le pazienti, che con la malattia diventano bisognosi di assistenza, rappresentano persone che devono essere sostenute a tutti i livelli. Ecco dove la nostra professione interviene responsabilmente: diventando adulti che trasmettono la cultura della salute.
Un princìpio viene espresso in modo autentico quando chi lo esprime lo applica in tutti i campi della propria esistenza, almeno questa è la mia opinione. Come professionisti, abbiamo l’obbligo infatti di rispettare le indicazioni contenute nel codice in tutti gli ambiti della nostra vita lavorativa. Costantemente, dovremmo cercare di applicare il più possibile questi aspetti della nostra routine quotidiana professionale, anche nella nostra vita privata. Questo capo del codice ci ricorda che noi, come infermieri, siamo i responsabili dell’assistenza infermieristica e quindi abbiamo l’obbligo verso la società di trasmettere messaggi che favoriscano una cultura della salute ottimale.
Ricordo quando alla triennale affrontai le teoriche del nursing. La prima che studiai fu, ovviamente, Florence Nightingale. Lei fu la prima a trasmettere l’importanza di un ambiente sano come fattore fondamentale per migliorare la cura e l’assistenza. La nostra professione può evolversi sempre di più, implementando nella quotidianità nuove conoscenze e nuovi aspetti che favoriscono sempre più una cultura della salute ottimale.
Quando poi affrontai la magistrale, studiai più approfonditamente il metaparadigma del nursing, la cornice che delimita il nostro agire professionale
Il metaparadigma, che etimologicamente significa “oltre il modello”, racchiude al suo interno tutto ciò che è pertinente all’infermieristica. Questo è formato da quattro concetti fondamentali.
- Persona:
L'infermieristica si concentra sulla persona nella sua globalità, considerandola un uni cum con esigenze individuali e bisogni specifici.
- Ambiente:
L'ambiente in cui la persona vive e interagisce, sia fisico che sociale, è un fattore cruciale che influenza la salute e il benessere.
- Salute:
La salute è definita come uno stato di benessere fisico, mentale, sociale ed emoziona-
le. L'infermieristica si prefigge di promuovere la salute e di aiutare le persone a mantenere il loro benessere.
- Assistenza infermieristica:
L'assistenza infermieristica è il processo di cura fornito dall'infermiere per promuovere, mantenere e ripristinare la salute delle persone, attraverso interventi diretti e indiretti.
Ancora mi emoziono quando rileggo questi concetti. Sono forti, luminosi, chiari... Sono quello che mi aiuta ad essere responsabile verso la mia professione quotidianamente. Sono i messaggi che mi aiutano a superare i momenti lavorativi più duri. Sono le frasi che regolano i miei sentimenti, nel momento del bisogno. Mi ricordano quando ero uno studente, quindi quando ero ancora un bambino, che muoveva i primi passi all’interno dell’infermieristica. Avevo una professoressa al tempo, che ci raccontava con gioia le sue esperienze quotidiane, e questo per me fu un potente modo di ricezione.
Alla magistrale, invece, ricordo il professore che ci parlò del metaparadigma: lui utilizzò un metodo, diciamo, più “accademico”. Ma fu efficace lo stesso, perchè in quei momenti io ero un bimbo pronto ad assorbire informazioni e nozioni. E sono cresciuto grazie a quei messaggi.
Non è sempre facile per me ricordare questi pilastri nella quotidianità lavorativa. Però mi servono a ricordare, appunto, la responsabilità che ho nel diffondere messaggi positivi riguardo la cultura della salute, promuovendo il più possibile il mio sapere ai miei assistiti. Nel lavoro, ma in parte anche nella mia vita di tutti i giorni, divento quell’adulto che cerca di insegnare ai più piccoli quanto è bella la vita e quanto è importante preservarla al meglio, in tutti i contesti.
Promuovere una cultura della salute ottimale è un mio compito. Trasmettere positività verso la mia vita è una mia responsabilità.
Rispettare l’ambiente che mi circonda e infondere questo senso di comunità ai miei assistiti, è un mio dovere.
Spero sempre di essere quell’adulto amorevole che, con affetto, trasmette ai propri figli la gioia dell’esistenza e l’importanza di una vita sana.
Vi auguro il meglio, care colleghe e cari colleghi, sempre. Dott. Silvano Biagiola, infermiere
