L'infermiere neolaureato (o un infermiere dipendente che sceglie di diventare indipendente), una volta iscritto all'ordine degli Infermieri della sua provincia, può scegliere di lavorare con partita IVA..
Lavorare con la partita IVA nel gergo professionale degli infermieri viene chiamato "lavorare in libera professione", ma dal lato pratico vuol dire essere un lavoratore autonomo indipendente con tutti i rischi annessi.
La scaletta delle fasi per lavorare come libero professionista prevede:
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L'apertura della partita iva,
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Sono infermiere dipendente, posso aprire la p.IVA?
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Quale regime fiscale adotterai?
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La Fattura cartacea o elettronica?
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Come presentarsi ad un ospedale privato?
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Cosa vuol dire fare l'infermiere libero professionista, è semplice?
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Per piccoli importi conviene fare la collaborazione occasionale?
L'apertura della partita IVA:
Deve essere effettuata entro 30 giorni dall'inizio del lavoro, ed è semplicissimo basta andare in una sede dell'agenzia delle entrate, compilare il modulo di apertura partita IVA persone fisiche e si inserisce il codice ATECO 86.90.29.
- 86.90.29 Altre attività paramediche indipendenti ncaAltre attività paramediche indipendenti nca
- servizi di assistenza sanitaria non erogati da ospedali o da medici o dentisti: attività di infermieri, o altro personale paramedico nel campo dell'optometria, idroterapia, massaggi curativi, terapia occupazionale, logopedia, chiropodia, chiroterapia, ippoterapia, ostetriche eccetera - attività del personale paramedico odontoiatrico come gli specialisti in terapia dentaria, gli igienisti
Il codice ATECO fa si che la tua partita IVA possa rientrare nella classificazione delle attività economiche approvata dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) in stretta collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri Enti, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate nel 2007. Non è interessante.
Quello che è interessante è il numero che ti restituisce l'Agenzia delle Entrate, cioè il numero della partita IVA, perchè quel numero sarà presente in tutte le tue fatture e ti identificherà come lavoratore autonomo.
Aprire una Partita IVA è possibile anche attraverso un commercialista, che può chiedere un compenso, ma cercando online è possibile trovare alcune piattoforme che te la aprono gratuitamente.
L'apertura è la parte più facile, poi la fase successiva è capire qual'è il tuo regime fiscale perchè da quello dipenderà il tuo guadagno.
Sono infermiere dipendente, posso aprire la p.IVA?
L'infermiere dipendente pubblico può aprire la partita IVA se fa un part-time al 50%, in alternativa è vietato e causa la rescissione del contratto.
L'infermiere dipendente pubblico di un ospedale privato, deve chiedere l'autorizzazione e potrebbe essere rifiutata, in mancanza dell'autorizzazione non si può e potrebbe essere causa di risoluzione del contratto.
Il dipendente privato può vedere accolta la domanda di apertura della partita iva, ma deve tenere conto della clausola di non concorrenza, questo vuol dire che potrebbe essere accettata per attività di prelievi o vaccinazioni.
Nel caso si scelga di dare le dimissioni per aprire la partita IVA, l'infermiere nel pubblico impiego secondo il CCNL 2016-2018 può fare la ricostituzione del rapporto di lavoro entro 5 anni.
Quale regime fiscale adotterai?
Quando si lavora come dipendente è una domanda che non ci si pone, perchè non ci sono scelte, ma se lavori come libero professionista ci sono 3 regimi fiscali possibili, regime ordinario, regime forfettario, regime forfettario start up.
Mi spiego meglio, chi non ha agevolazioni con una partita iva ordinaria deduce le spese, ma paga le tasse secondo gli scaglioni di reddito, secondo uno schema che può cambiare ogni anno:
- Fino a 15.000 euro si paga il 23%.
- Per somme comprese tra 15.001 e 28.000 euro si paga un’aliquota IRPEF del 27%.
- Per somme compre tra 28.001 e 55.000 euro l’aliquota IRPEF passa al 38%.
- Per somme comprese tra i 55.001 e 75.000 euro, l’aliquota IRPEF per la partita IVA in regime ordinario ammonta al 41%.
- Per chi supera un reddito imponibile ai fini IRPEF di 75.000 euro si versa un’aliquota del 43%.
Oppure sei un giovane che apre la p.IVA e rientri nelle agevolazioni da forfettario, non deduci le spese, ma pagherai il 5% per 5 anni se apri una nuova start up o il 15%, entrambi i regimi agevolati saranno applicati sul 78% del fatturato che non dovrà superare i 65.000 euro, è facile capire che c'è una grande differenza.
Alle tasse si aggiungono i contributi pensionistici da versare ad ENPAPI, che non sono molti, ma hanno delle scadenze ben precise.
Questi parametri possono variare di anno in anno a seconda delle scelte del governo.
La Fattura cartacea o elettronica?
L'indicazione che sei in regime forfettario andrà poi indicata in fattura, il documento più importante che emetti.
La fattura è il documento più importante che fai e per la sola fatturazione non ti serve un autorizzazione alla privacy, se invece vuoi usare quei dati, per ricerca, inviare mail o gadget promozionali per le feste, allora devi richiedere il consenso.
La fattura puoi farla cartacea o elettronica , la differenza è abissale, in un caso devi avere un blocco con le fatture, nell'altro bisogna lavorare da PC o cellulare e fare tutto online.
La fattura cartacea deve anche avere il timbro, scrivere a mano ogni volta, acquistare i bolli in tabaccheria e una volta finite le fatture dal blocco, conservarli nel caso ci siano contestazioni.
La fattura elettronica, può essere gestita gratuitamente con l'app dell'agenzia delle entrate, ma ha una serie incredibile di recensioni negative quindi forse non è la soluzione migliore.
Oppure si aderisce ad un servizio online, scrivi fattura elettronica su un motore di ricerca e scegli in base al prezzo e ai servizi inclusi.
Il prezzo può oscillare fra i 200-400 euro e spesso comprendono l'apertura gratuita della partita iva, le fatture elettroniche, la dichiarazione dei redditi, supporto e consulenze.
Spesso i servizi di fatturazione elettronica non prevedono la conservatoria delle fatture elettroniche perchè è un processo tecnologico aggiuntivo (LINK agenziaentrate.it) puoi usare il servizio gratuito dell'agenzia delle entrate o un servizio a pagamento di pochi euro.
La fattura elettronica è più comoda, non si devono acquistare i bolli, si pagano ogni 3 mesi con un f24 e il cliente la riceve direttamente sul suo gestionale, per cui non devi recarti a bussare alla porta del committente perchè è già automaticamente registrata nella tua dichiarazione dei redditi.
Come presentarsi ad un ospedale privato?
Gli ospedali privati e le RSA sono clienti importanti, offrono regolarità del lavoro e possono consentire una crescita delle proprie abilità, solitametne hanno reparti specialistici, sale operatorie e terapie intensive.
In un ospedale privato ci si presenta con un curriculum come quello del lavoratore dipendente, aggiungendo soloi il monte ore minimo e l'importo orario che vorresti.
Il formato del curriculum deve essere europass, si crea gratuitamente online, poi con google cerchi gli ospedali privati e li contatti via mail.
Il cliente privato, difficilmente chiede il curriculum, ma osserva come ti comporti, come entri in casa, se rispetti il suo spazio, se sei gentile e cortese.
Di solito è un lavoro breve, richiede molte energie per farsi conoscere e quando il cliente deve pagare non è mai contento.
Quindi, fare l'infermiere libero professionista, è semplice?
Fare l'infermiere libero professionista vuol dire:
- essere soggetti al controllo professionale del propio OPI, rimanere sempre aggiornati perchè l'ordine a cui sei iscritto controlla i crediti e potrebbe anche sospenderti,
- bisogna essere in grado di presentarsi bene al cliente privato o al committente se sei in ospedale,
- bisogna avere più posti di lavoro e cercarne un'altro per sicurezza,
- si lavora con un contratto che può essere rescisso rapidamente,
- non si ha la malattia pagata, l'ENPAPI subentra solo per gravi motivi,
- bisogna gestire bene i soldi, i contributi ad ENPAPI sono pochi ed è necessario avere una riserva economica,
- sapere che quando si lavora con gli ospedali privati un dipendente a loro costa 25-30 euro e fanno meno ore,
- non lavorare con i datori di lavoro che ti pagano meno di 20-25 euro l'ora decidi tu il tuo limite,
- non lavorare con chi ti fa i conti in tasca e dicono ti do 20 e ti restano netti, cosa ti resta lo sai tu e a loro non compete pensarci,
- impara a trattare, controllando il mercato del lavoro, se per un'ora a fare delle iniezioni vaccinali danno 25-30 euro quello è l'importo di riferimento, di al tuo committente che hai fatto domanda e attendi di sapere se ti chiamano, e lui cosa ti offre per restare?
- restare entro il fatturato di 65.000 euro/anno,
- avere una buona assicurazione.
Per piccoli importi conviene fare la collaborazione occasionale?
Chi propone una collaborazione occasionale ad un infermiere o è un ignorante o è in malafede.
La collaborazione occasionale è tale perchè occasionale e non è la tua attività prevalente, inoltre l'infermiere non è soggetto alla collaborazione occasionale come la prevede INPS (fino a 5000 euro si paga solo la ritenuta d'acconto) ma è soggetto alla collaborazione occasionale di ENPAPI, dove si pagano i contributi indipendentemente dal fatturato ed è necessario iscriversi alla gestione separata ENPAPI.
Infine, due aspetti:
- l'infermiere libero professionista, non è soggetto ad un obbligo di esclusività, quell'obbligo è del dipendente e si devono rifiutare contratti che lo prevedono, al limite è possibile prevedere un preavviso,
- è sempre necessario avere un riguardo per di riservatezza per quello che è il vostro rapporto con il committente anche se non ti trovi bene e anche se non hai firmato un contratto/accordo specifico.
Personalmente non consiglierei la libera professione ad un neolaureato, ma se la si vuole intraprendere è necessario da subito pianificare e progettare, non solo gli aspetti organizzativi e economici elencati sopra, per i quali si può trovare un supporto rapido ed economico nelle piattaforme di fatturazione e dei commercialisti online, ma anche la propria preparazione, essere consci delle proprie lacune e colmarle il prima possibile.