Il catetere centrale ad inserzione periferica (PICC), unito al port-a-cath, diventa un device vascolare a lungo termine con una qualità e tecnologia all'avanguardia.
Quando uniamo i due presidi abbiamo un PICC port. Vediamo più dettagliatamente il perchè c'è la necessità di inventare un presidio nuovo e quando è più indicato degli altri CVC?
Il PICC è un catetere venoso centrale che entra nel circolo venoso dal braccio e l'apice è in vena cava superiore in prossimità dell'atrio destro, spesso ben tollerato proprio perchè sul braccio.
Il Port-a-Cath è una soluzione dove abbiamo un CVC classico collegato ad una "camera" biocompatibile e con un setto perforabile. Viene utilizzato per le infusioni e richiede di forare la cute cioè il setto con un ago chiamato ago di Huber (ago non coring), per poi iniziare l'infusione.
Il Port-a-Cath è collocato nel sottocute preferibilmente nel torace perchè le costole sottostanti offrono un sostegno nel momento del foro.
Il vantaggio del Port-a-Cath è la protezione naturale che la cute dà al dispositivo e quindi la riduzione delle infezioni sistemiche del circolo venoso.
Per mettere un port-a-cath sul braccio le dimensioni del dispositivo sono più piccole e ci devono essere delle indicazioni cliniche che lo fanno preferire, anzi che lo rendono il presidio per eccellenza.
Le principali indicazioni sono date dalla necessità di infusioni a lungo termine e dall'impossibilità di posizionare la camera del port sul torace perchè ad esempio è prevista una radioterapia.
Le controindicazioni all'impinato sono le stesse di un PICC:
- vene piccole,
- trombosi locali,
- fistola AV,
- arto sup. paretico,
- patologie ortopediche o dermatologiche del braccio,
- linfadenectomia ascellare.
Il posizionamento di un PICC port ecoguidato è visibile nel video realizzato dal GAVECELT.
Il PICC port è impiantato, tutto OK?
Le complicanze che possono manifestarsi sono quelle del PICC, principalemente flebiti e infezioni CVC relate (nel caso del PICC port dovrebbero diminuire) e quelle del port-a-cath che sono legate alla presenza della camera nel sottocute.
La fragilità e la suscettibilità del paziente aumentano i rischi di complicanze, le slide del dott.Merlicco "Il ruolo futuro dei Picc-Port in Oncologia", fanno vedere come i casi in cui si sia dato spazio ad una necessità clinica siano clinicamente debilitati.
Forse un giorno si darà spazio al comfort e alla qualità di vità del paziente e vedremo da un lato il il port-a-cath tradizionale impiantato sul petto (causa di disconfort nelle donne più che negli uomini).
Mentre il PICC con il port potrebbe avere un miglioramento qualitativo per l'assenza di medicazione e di gestione fra una terapia e l'altra, ma questa è solo un'opinione.
