Tutte le siringhe utilizzate per iniettare farmaci e soluzioni hanno delle caratteristiche strutturali simili. La tecnica iniettiva è una peculiarità della professione infermieristica che partendo da concetti comuni sceglie la siringa più adatta all'uso.
Guardando l'immagine sottostante, si possono subito avere tante informazioni, spero di aggiungerne altre interessanti.

Osserviamo subito le tre parti principali:
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pistone
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camicia
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cono
Il pistone
Il pistone è è l'asta che viene tirata o spinta verso il basso consentendo di creare una forza e creare una differenza di pressione fra l'ambiente interno ed esterno; si può suddividere in 3 parti:
- l'estremità a contatto con le dita ha una forma circolare o ovalare dove sono presenti almeno due alette in modo da consentire la presa con le dita e quindi applicare una forza con il pollice;
- lo stelo del pistone, di forma diversa a seconda delle dimensioni, la forma preferita vede una sezione a croce, con un diametro leggermente inferiore a quello della camicia, in questo modo il contatto con la superficie interna non genera attrito e riduce potenziali effetti contaminanti;
- una guarnizione o gommino, di solito nero, ce ne sono anche verdi e la guarnizione deve aderire perfettamente suddividendo lo spazio sterile da quello non sterile.
La camicia
La camicia è il corpo centrale della siringa, può essere chiamata anche barile e ha dimensioni variabili a seconda del volume interno ed è costituita anch'essa da più parti:
- la flangia, costituita da due alette su cui il medio e l'indice faranno presa, in opposizione all'azione del pollice, genereranno la forza necessaria all'utilizzo.
- la scala graduata, più o meno precisa a seconda della funzione, di solito una siringa è suddivisa in millilitri (ml) e sono numerati, la scala di una siringa da 5 ml avrà i numeri da 1 a 5. Ci sono anche siringhe che hanno suddivisioni più precisi anche fino a 0,01ml.
Il cono
Rappresenta la porzione della siringa in cui è presente il punto di uscita del liquido o il punto di raccordo di uno spike, un ago o un butterfly. Ne possiamo avere di due tipi:
- il cono semplice o Luer Slip in cui l'ago si inserisce a pressione
- il cono Luer Lock in cui il cono si avvita e consente una maggiore pressione di esercizio esistono anche modelli a vite con un passo diverso come lo standard NRFit™.
Il materiale con cui è fatta una siringa moderna è una plastica latex free, sterile e monouso, le siringhe hanno avuto un'evoluzione storica ed un utilizzo di materiali molto diversi nel tempo (vedi l'articolo Siringa per intramuscolare, la prima, la più antica?).
Principi di asepsi
Nella foto sopra ha anche due righe una rossa e una blu:
- La riga blu evidenzia le aree che possiamo toccare con mano, ovviamente, mani ben lavate o con i guanti (noti come DPI per proteggere noi, se sterili a protezione anche del paziente).
- La riga rossa è la parte sterile, quella interna della camicia e quella esterna dell'ago, il cono dell'ago è di transizione; lo tocchiamo per innestare l'ago sulla siringa e basta, dopo lo si tocca il meno possibile, la parte rossa deve venire a contatto solo con soluzioni e superfici sterili, la parte rossa dell'ago deve essere esposta all'aria lo stretto indispensabile.
Cosa montiamo sulla siringa?
La siringa ha un cono da dove fuoriesce la soluzione che abbiamo preparato e su di esso viene montato un cono leggermente più grande, che ha una forma favorente la presa e nella parte apicale possono essere montate cannule di dimensioni differenti o aghi di diverso tipo e calibro.
La siringa potrà essere usata per funzioni diverse a seconda di cosa montiamo sul cono:
- niente, in caso si voglia fare un utilizzo diretto della soluzione all'interno come ad esempio per il flush o nel lavaggio di ferite
- raccordo diretto ad altri strumenti diagnostici ecografici o radiologici o venga usata su raccordi luer-lock o needleless connector
- Spike, sistemi con filtro utilizzati nella diluizione dei farmaci.
- Aghi di grosso calibro se vogliamo diluire farmaci.
- Aghi di calibro adeguato per la terapia iniettiva.
- Butterfly se la siringa viene usata per prelievi venosi difficili.
L'ago in foto ha una caratteristica, la punta cava, che ne definisce gli effetti quando si fora: se usato su di una persona, il bordo della punta è tagliente e consente un passaggio veloce e meno traumatico della pelle.
Breve parentesi sull'ago che viene utilizzato
Il tipo di ago in foto ha un effetto detto "carotante", termine di tipo minerario da carotaggio, che si vede bene con i frustoli che si creano quando si forano i gommini di gomma grigia.
L'ago usato per i sistemi port-a-cath è di tipo non carotante o non coring in questo modo le guarnizioni dei port sono garantite per decine di migliaia di fori e per anni.
Conclusioni
Quello presentato è il modello standard, le aziende realizzano modelli diversi per la sicurezza dai taglienti o modelli di siringhe pre riempite con il farmaco che hanno brevetti unici.
La siringa ci offre possibilità e limiti nelle pressioni di esercizio che siano positive o negative. La pressione positiva ha il cono come punto debole, infatti, se all'interno della siringa la pressione è troppo alta si può avere come effetto la disconnessione dell'ago e l'interno della siringa esce ovunque.
La pressione negativa si ha quando si crea un'aspirazione ad esempio come nelle anestesie perinervose dove si crea una pressione negativa continua. Se facciamo una pressione negativa alta e tutti i raccordi sigillano bene allora è lo stantuffo che cede e fa entrare l'aria.
La siringa ha una storia antica e oggi è lo strumento più utilizzato dall'infermiere ma è anche lo strumento che ha orientato la cura e l'assistenza come la conosciamo oggi, provate ad immaginare un mondo senza siringhe se ci riuscite.
Foto di Triggermouse da Pixabay
