La gastroschisi e l'onfalocele sono malformazioni congenite della parete addominale che, pur presentando sintomi simili, richiedono approcci infermieristici differenti a causa delle loro specifiche caratteristiche.
Comprendere queste differenze è fondamentale per un'assistenza efficace e specializzata.
Differenze cliniche e terapeutiche
| Caratteristica | Gastroschisi | Onfalocele |
| Definizione | Difetto della parete addominale (solitamente a destra dell'ombelico) con erniazione delle anse intestinali non protette da una membrana. | Erniazione dei visceri (intestino, fegato, milza) attraverso l'anello ombelicale, protetti da un sacco peritoneale. |
| Associazioni | Spesso isolata, con rare altre anomalie. | Spesso associata ad altre malformazioni congenite (cardiopatie, anomalie cromosomiche) e sindromi genetiche come la sindrome di Beckwith-Wiedemann. |
| Aspetto | Le anse intestinali sono esposte all'ambiente esterno e al liquido amniotico, con rischio di infiammazione (enterite chimica), necrosi o atresia intestinale. | I visceri erniati sono protetti dal sacco, riducendo il rischio di infezioni e infiammazioni dirette. |
| Chirurgia | Generalmente si esegue una chiusura primaria. In casi di sproporzione tra l'intestino e la cavità addominale, si può ricorrere a un trattamento in più fasi con l'utilizzo di un silo per una riduzione graduale. | A causa del sacco protettivo e del volume dei visceri, la chiusura primaria è meno comune. Si tende a preferire un trattamento in più fasi con il silo, oppure la gestione non chirurgica con l'applicazione di agenti topici per indurre l'epitelizzazione del sacco. |
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Gestione infermieristica a confronto
La gestione infermieristica di entrambe le patologie si concentra sulla cura del neonato, ma le priorità immediate differiscono.
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Gastroschisi: l'attenzione immediata è rivolta alla protezione delle viscere esposte.
L'infermiere deve avvolgere l'intestino in una pellicola plastica sterile o in un sacchetto di plastica per prevenire la perdita di liquidi e la contaminazione. La termoregolazione è cruciale, poiché la grande superficie intestinale esposta causa una rapida dispersione di calore.
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Onfalocele: poiché le viscere sono protette da un sacco, la priorità immediata è la protezione del sacco stesso. L'infermiere deve prevenire la sua rottura, mantenendolo intatto e umido con garze sterili imbevute di soluzione salina. Il rischio di infezione è inferiore rispetto alla gastroschisi, ma è comunque presente. La termoregolazione è importante, ma meno critica che nella gastroschisi, dato che l'esposizione è minore.
In entrambe le condizioni, la gestione a lungo termine è simile e include:
- Gestione della nutrizione, l'uso della nutrizione parenterale totale (NPT) è essenziale fino al ripristino della funzionalità gastrointestinale.
- Supporto respiratorio, a causa dell'aumento della pressione addominale dopo l'intervento, molti neonati necessitano di ventilazione assistita.
- Monitoraggio costante: l'infermiere monitora i segni vitali, il bilancio idroelettrolitico, il dolore e i segni di infezione.
Counseling e supporto familiare
Il supporto emotivo ai genitori è una parte essenziale della cura infermieristica. L'infermiere funge da punto di riferimento, fornendo informazioni chiare e oneste sulla condizione del neonato e sul percorso di cura. Il counseling deve essere continuativo, dalla diagnosi prenatale fino alla dimissione del paziente. È importante aiutare i genitori a comprendere che il recupero richiede tempo e a gestire le proprie ansie, creando un ambiente di fiducia e apertura.
La comprensione delle differenze tra gastroschisi e onfalocele è un prerequisito essenziale per la pianificazione e l'attuazione di un piano di assistenza infermieristica personalizzato, orientato a massimizzare le possibilità di sopravvivenza e a migliorare la qualità della vita dei neonati e delle loro famiglie.
Riferimenti bibliografici
- Langer, J. C. (1997). Gastroschisis and omphalocele https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9138711/
- Abdominal Wall Defects—Current Treatments (2021) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33672248/
- Lap, C. C. M. M. et al. (2020) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31613023/
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