Ho l'impressione che ci siano cose che ai giovani futuri infermieri e ai neolaureati non vengono dette.
Vi propongo quattro piccole cose da contestualizzare e che aiutano ad essere un buon infermiere...
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Mentire spudoratamente,solo se è utile, pensate che non lo farete mai?
Il paziente dice: "Infermiere sto morendo?"
L'infermiere riponde: "No tranquillo va tutto bene...". Se effettivamente il paziente sta male e ha delle problematiche abbiamo detto una menzogna.
L'alternativa è rispondere dicendo la verità, non quella nuda e cruda ma ad esempio riportando quello che si sta facendo.
"Adesso la curiamo e ci siamo attivati, facciamo gli esami e poi superiamo questo momento."
Non dirai ciò che sai perchè non è mai ciò che viene chiesto, poi ci sono informazioni che non è nostra responsabilità dare e che devono essere date solo dal medico responsabile e il discorso concluderà con un "si però per avere il quadro completo deve chiedere al medico..."
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Avere buona memoria
La memoria a cui mi riferisco è quella lavorativa, ricordarsi gli eventi salienti e le ultime 24-48 ore di lavoro vi salverà in più occasioni.
Tipo quando nessuno ricorda un evento e voi c'eravate e potete collocare i presenti in modo preciso, questi vi darà un ruolo attivo e rispettoso nel team di lavoro.
Importante però non inventare, basta una volta e perdete la credibilità, meglio un non mi ricordo al momento giusto.
Se però non ricordate troppo spesso, allora non sarete un infermiere affidabile e anzi facilmente attaccabile da chiunque voglia scaricare su di voi ogni cosa, nel dubbio è stato.
Per allenarsi usare un piccolo book e scrivere cosa fate, vi accorgerete che il lavoro è ripetitivo e le cose da ricordare sono le varianti.
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Avere una buona mano è indispensabile.
La manualità è indispensabile, quando si fa un'iniezione un prelievo, un cateterismo o altro.
Con una buona mano non si nasce si diventa, ci si allena regolarmente fino a che non si arriva ad un risultato accettabile.
Come allenarsi?
Non sui pazienti, prima fate pratica per conoscere la vostra mano, prendete un foglio e una biro, fare 3 trattini, di 0,5 1 e 2 cm poi delle linee in un foglio A4.

Quindi prendete il tempo e vedete in qualche minuto cosa fate in 7 minuti.
Tracciando le linee in una direzione e poi con il movimento opposto iniziate a conoscere la vostra mano per movimenti piccoli.
In questo modo la mano si allena e se in un'iniezione o un prelievo serve un movimento di precisione di 0,5 cm o 1 cm un allenamento ogni tanto aiuta.
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Adesso si inizia a studiare davvero.
Si, finito il corso di laurea in cui qualcuno vi diceva cosa studiare, qualcuno vi accompagnava nei primi passi, adesso si inizia a fare sul serio.
Come nel gioco dell'oca si parte dalla prima casella e per i giovani di 23 anni ci saranno almeno 40-45 anni di lavoro e va sempre peggiorando.
Adesso allo studio devono seguire non dei voti ma dei risultati sulla salute della gente ed è un aspetto importante.
Purtroppo questo aspetto è ignorato da tanti neolaureati convinti che avere internet nello smartphone dia conoscenza ma è falso.
Da vecchietto prima di internet c'erano i libri, si quelli tanto sputtanati dall'EBN, in reparto avevi una biblioteca contestualizzata alla tua specialità e se non bastava oltre alle pubblicazioni professionali infermieristiche il medico aveva i tomi di medicina e nel dubbio si sfogliavano.
Studiare sui libri è fondamentale, non è possibile che oltre il 90% dei partecipanti ad un concorso non superi il punteggio di 21 qualcosa non torna, o c'è un'esaltazione della laurea per cui uno crede di essere arrivato e non tocca più un libro o c'è un grosso problema nel processo di insegnamento/addestramento degli infermieri.
Studiare è importante e ancora di più lo è iniziare subito dopo la laurea dato che il pezzo di carta vi ha messo sulla casella numero 1.
Sicuramente ci sono altre cose che fanno di un giovane laureato un buon infermiere, ma di queste 4 mi sembrano utili.
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

