Infermieri dall'India per far fronte alla carenza: Schillaci al G7 Salute

Ministro Schillaci

Durante il G7 Salute di Ancona tenuto dal 9 all'11 ottobre 2024 il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato l'imminente arrivo di infermieri dall'India per affrontare la carenza di personale sanitario in Italia.

Il Ministro Schillaci ha trattato l'argomento rispondendo a delle domande sulla carenza di personale sanitario in Italia, chiedendo se l'apertura del G7 a Paesi come India e Sudafrica possa favorire il reclutamento di infermieri stranieri, dato che già nei mesi scorsi si avevano avuto contatti con vari di questi Paesi tra cui l'India. In particolare, si indaga sui progressi nel progetto di collaborazione con l'India per l'arrivo di infermieri.

Infine, si solleva il problema della carenza di medici di base e delle loro possibili proteste per ottenere maggiori fondi per la medicina territoriale.

Il Ministro ha dichairato che hanno definito i dettagli operativi finali per arrivare alla definizione di un protocollo con l'India sottolineando che la carenza di infermieri è un problema diffuso a livello globale, ma l'India è stata scelta per diversi motivi: l'alta qualità dei diplomi, la presenza di una vasta comunità indiana già integrata nel sistema sanitario italiano e l'ampia disponibilità di operatori sanitari nel paese.

Schillaci si è detto fiducioso che il protocollo operativo sarà finalizzato a breve, consentendo di "tamponare" la carenza di infermieri. Tuttavia, ha ribadito l'impegno del governo nel rendere la professione infermieristica più attrattiva anche per i giovani italiani, migliorando le condizioni salariali e offrendo maggiori riconoscimenti professionali.

"L'Italia ha gli ultimi posti all'Ocse per numero di infermieri rispetto al numero di abitanti", ha ricordato il Ministro, "e dobbiamo guardare con attenzione a questa categoria professionale che chiede non solo incentivi economici ma anche riconoscimenti professionali".

Schillaci ha inoltre espresso la sua disponibilità ad incontrare i medici di base, che hanno recentemente annunciato possibili scioperi per richiedere maggiori fondi per la medicina territoriale.

Il Ministro ha riconosciuto l'importanza dei medici di famiglia come "primo presidio della sanità pubblica", ma ha sottolineato la necessità di un approccio "diverso e più moderno" per affrontare le sfide della medicina territoriale.

Il discorso integrale: 

"Sì, allora ieri abbiamo avuto un incontro bilaterale con la Vice Ministra dell' India della Salute che era qui presente e abbiamo definito i dettagli operativi finali per poi arrivare alla definizione di un protocollo. Questo riguardava in particolare il fatto che gli infermieri che verranno dall'India in Italia debbano imparare l'italiano e quindi ci sarà una piattaforma online più dei corsi fatti eventualmente dalle università.

Quindi siamo in via di definizione. Questo è il fatto che gli infermieri manchino, mancano ripeto in Italia, mancano in Europa, mancano in Giappone, mancano negli Stati Uniti. Noi abbiamo prima di altre nazioni identificato l'India perché intanto hanno dei diplomi di qualità che possono essere riconosciuti dal nostro sistema accademico e ospedaliero.

Perché sono persone che sono già impiegate largamente in Italia, e poi anche perché c'è un grandissimo numero di operatori sanitari in India. Quindi io sono certo che a breve finalmente avremo questo protocollo operativo che ci permetterà poi di tamponare la carenza di infermieri che c'è. Da un lato quindi guardiamo nell' imminenza a prendere personale infermieristico da fuori, però stiamo già lavorando per far sì che la professione infermieristica diventi più attrattiva.

Come ripeto, l'Italia ha gli ultimi posti all'Ocse per numero di infermieri rispetto al numero di abitanti, soprattutto lei mi parla dello sciopero dei medici in medicina generale. Se andiamo a vedere i dati Ocse, chi è pagato poco in Italia più che i medici sono gli infermieri. E quindi dobbiamo guardare con attenzione a questa categoria professionale che chiede non solo incentivi economici ma anche riconoscimenti professionali. Ricordo che gli infermieri oggi in Italia hanno tutti una laurea triennale, il 50% anche una laurea specialistica, vuol dire che sono stati cinque anni a studiare all'università e la medicina moderna ha bisogno di loro con mansioni diverse da quelle che magari avevano fino a 50 anni fa.

Sui medici di medicina generale siamo ovviamente disponibili a incontrarli ho sempre ribadito li ho sempre difesi ricordando come sono il primo presidio della sanità pubblica, quelli che conoscono meglio degli altri i loro pazienti e credo però che anche lì dobbiamo affrontare il problema in maniera diversa e più moderna perché il medico di medicina generale che stava da solo nel suo studio fino a qualche tempo fa, oggi credo che non sia più attuale con le novità della medicina, con la medicina territoriale e soprattutto con quello che vogliono i giovani medici." 

Per concludere

Le parole di Schillaci aprono scenari importanti per il futuro della sanità italiana e l'arrivo di infermieri dall'India potrebbe rappresentare una soluzione a breve termine per la carenza di personale, ma è fondamentale investire anche nella formazione e nella valorizzazione dei professionisti italiani.

Il confronto con i medici di base, poi, sarà cruciale per ridisegnare il ruolo della medicina territoriale e garantire un'assistenza sanitaria efficiente e capillare a tutti i cittadini.

Pin It

Articoli più letti