Gli obiettivi del prossimo CCNL sanità pubblica 2019-2020 saranno tesi a utilizzare risorse che continuano a non essere sufficienti. Se pensiamo alla condizione che sta vivendo questo paese e alle misure economiche con stanziamento di risorse che ha appena destinato al settore sanità pare poco speranzoso definire strumenti contrattuali che esigono ulteriori risorse nel garantire non solo adeguati livelli di sicurezza sul lavoro ma innalzare cogliendo questo momento il sistema di tutele e diritti di chi opera in sanità.
Il primo obiettivo principale che si porterà sul tavolo dei ministri sulla prossima tornata contrattuale è la ridefinizione del sistema di classificazione al fine di riconoscere l'accrescimento delle competenze e responsabilità nei percorsi di carriera. Per raggiungere questo obiettivo non basta più sperare affinché le attuali limiti di legge cosentino di attuare le progressioni verticali, ma bisogna costruire strumenti alternativi.
L'eliminazione della categoria A permetterà un più ampio modello di sviluppo in grado di cogliere pienamente l'evoluzione professionale dei dipendenti.
Aprendo una parentesi, la categoria A racchiude dei lavoratori spesso marginati in relazione al modello organizzativo aziendale e spesso con una considerazione sottostimata o sovrastimata nei fabbisogni del personale in base agli obiettivi e necessità organizzative senza una pertinenza dei requisiti professionali. A tal proposito un altra proposta da cogliere nelle previsioni della contrattazione aziendale è inserire la definizione dei criteri per la determinazione delle dotazioni organiche e i conseguenti fabbisogni triennali del personale che tengano conto del reale apporto lavorativo del personale in servizio.
Succede poi che l'assegnazione di mansioni proprie spesso non coincidono con la realtà lavorativa ritrovandosi a giocare un ruolo favorevolmente quantitativo sul concreto fabbisogno di personale. In altre parole è venuto a mancare di definire la specificità del profilo professionale ricadendi in alcune categorie di cui la classificazione economica cade a non ricoscere il possibile accrescimento delle competenze e dell'esperienza. L'assegnazione di mansioni non omogenee con la categoria rivestita consente illecitamente un esercizio del potere modificativo che non tiene conto del contenuto professionale.
Si vuole ridare dignità ai lavoratori, si vuole dare dignità a partire dall'applicazione della legge 251/2000 che sancisce definitivamente la legittimità dell'agire professionale dell'Infermiere.
Rispetto al passato, l'infermiere moderno è tenuto ad una maggiore responsabilizzazione in merito alle proprie scelte e al proprio operato. Oggi la società ha bisogno di Professionisti della Salute che siano capaci, autonomi, responsabili.
Questa riclassificazione complessiva del personale consente aree funzionali per ogni categoria che contengono dipendenti con competenze e omogenei livelli di responsabilità pur con funzioni diverse, secondo uno schema :
- area per gli operatori
-area per gli assistenti
- area per gli professionisti
Che all'interno di ogni area siano previsti :
- posizioni iniziali alla quale accedere dall esterno
- posizione elevata
-posizione apicale
Se si pensasse alle tante definizioni che si vogliono associare al termine di 'competenza' vale spendere qualche parola sulla formazione e sul suo sistema che merita una particolare attenzione nella rimodulazione legislativa. Ovvero bisogna tenere conto che la formazione ha aggravato il carico economico che ogni professionista deve affrontare e il suo impatto e conseguenze nell'attuale realtà organizzativa ed economica dei servizi sanitari. Dedicare almeno 1ora delle 36 settimanali alla formazione potrebbe essere la proposta nell'estensione del nuovo CCNL sanità.
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