Lavorare come infermiere, mini guida 2025

infermieri

La professione infermieristica offre un panorama lavorativo estremamente variegato. Dalla frenetica attività della sala operatoria alla gestione più ambulatoriale, le mansioni, le tecnologie impiegate, il rapporto con il paziente e la complessità clinica possono differire enormemente. Un vero e proprio abisso professionale che racchiude infinite sfumature tra questi due poli

 La variabilità di contratti possibili è anche quella alta e passiamo dai contratti collettivi come dipendenti alla partita iva alla possibilità di fare impresa e aprire studi associati.

In generale i due casi più frequenti sono il neolaureato e l'infermiere che lavora già come dipendente e si dimette.

La prima cosa che devo specificare è che come infermiere non puoi fare una prestazione occasionale, perchè l'infermiere è un professionista laureato e come tale è la tua attività prevalente e ci sono sanzioni serie, su questo aspetto ho scritto molto. Quindi quando ti offrono una collaborazione "occasionale" dove se incassi meno di 5000 euro paghi solo il 20% di irpef o sono degli ignoranti o ti stanno truffando.

L'assunzione come dipendente attraverso un CCNL è uguale che si abbia un neolaureato e un'infermiere dipendente la differenza è nell'assunzione in un posto pubblico e uno privato.

L'infermiere assunto come dipendente pubblico deve sostenere un concorso pubblico, i quali vengono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale o nel portale InPa e ci sono 30 giorni dalla data di pubblicazione per inviare la domanda.

L'elenco dei concorsi per infermieri è presente su InfermieriAttivi.

L'assunzione come dipendente porta ad uno stipendio che oscilla dai 1600 euro in ambulatorio (posti spesso riservati a chi ha invalidità o limitazioni) ai 2000-2200 per chi fa reperibilità e ALP o simil alp (nel 2025 la tassazione degli straordinari, alp e similalp ha un regime agevolato).

L'assunzione di un infermiere dipendente presso una struttura privata o coop o altro avviene di solito per colloquio e richiede l'assunzione con la firma di un CCNL. L'ospedalità privata ha il CCNL AIOP, in alcune RSA che sono gestite dai comuni viene adottato il CCNL funzione pubblica e poi le coop ne hanno uno proprio, che non ricordo qual è scusa, ma generalmente nel privato quello più favorevole è il CCNL AIOP.

CCNL è l'acronimo di Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro ed è sottoscritto fra le rappresentanze sindacali e la rappresentanza delle aziende, le modifiche ai CCNL possono essere solo migliorative. I Sindacati possono chiedere delle migliorie per tutti i diependenti che siano attività pubbliche o private (contratto integrativo), mentre il dipendente che ne abbia i requisiti può contrattare delle migliorie direttamente con il datore di lavoro del privato (bisogna essere molto bravi o loro disperati).

Il CCNL riporta tutte le indicazioni che decidono come viene creata la busta paga, i permessi e le ferie di cui hai diritto.

Molti dimenticano che quando si lavora si maturano anche le ferie e di conseguenza la retribuzione è costituita dalla parte economica e dalla parte di permessi e ferie, chiaramente come faceva osservare Enrico su youtube il datore di lavoro per risparmiare potrebbe disincentivare l'utilizzo di permessi e ferie perchè risparmia tanti soldi.

La differenza fra essere dipendente pubblico e privato è che è quasi impossibile portare l'ispettorato del lavoro nell'ente pubblico mentre nel privato l'ispettorato del lavoro fa paura.

La scelta di aprire la partita iva è molto coraggiosa perchè vuol dire essere imprenditori di sè stessi e fare qualcosa che non ti è stato insegnato.

L'infermiere in partita iva ha un contratto con il committente che può essere un'ospedale privato, una persona o in casi rari un ospedale pubblico.

Le forme di partita iva hanno diverse tassazioni e queste vengono chiamate:

  • regime ordinario: si applicano le aliquote irpef secondo il reddito,
  • regime forfettario: si applica il 15%,
  • regime forfettario: tassazione al 5% per le startup.

Nello specifico le condizioni sopra riportate valgono per il 2025, purtroppo ogni anno le regole possono cambiare e consiglio di seguire i siti specializzati.

L'apertura della partita iva richiede di andare nella sede dell'agenzia delle entrate e consegnare un modulo poi ti danno il codice e hai la partita iva, il codice dell'attività è 86.94.01 attività infermieristiche.

Quando hai il numero della partita iva è necessario comprendere quale regime fiscale dovrai adottare perchè le tasse che si pagano sono molto diverse.

La pagina dell'agenzia delle entrate spiega il regime forfettario, te la riassumo ulteriormente facendo due esempi, uno per l'infermiere neolaureato e un esempio per l'infermiere dipendente che decide di aprire la p.iva.

L'infermiere dipendente può aprire solo la partita iva con il regime forfettario se nell'anno precedente non ha avuto un reddito lordo di 35.000 euro, il limite di età è stato rimosso. Non può accedere al regime del 5% perchè è la prosecuzione di un'attività svolta precedentemente.

Il requisito per restare nel regime forfettario è di non superare gli 85.000 euro anno fatturati.

Il regime forfettario non prevede deduzioni per le spese dato che il 15% si paga sul 78% del fatturato (percentuale che può variare ogni anno).

L'importo mensile che deve fatturare un infermiere deve tenere conto anche delle ferie, dei corsi di formazione per restare aggiornato e non può essere pagato meno di un dipendente perchè offre un valore aggiunto che è la flessibilità di orario. Quindi è necessario fatturare almeno 4500 euro mese per almeno 10 mesi.

Il neolaureato che regime fiscale avrà?

Il regime forfettario per un giovane neolaureato che non ha mai esercitato come infermiere e quindi apre una nuova attività è nel regime forfettario di vantaggio al 5%. 

Adesso è necessario fare dei distinguo, fra chi ha meno di 35 anni e chi ci è vicino. L'infermiere neolaureato di 22 anni che apre la partita iva e avrà il forfettario al 5% lo manterrà fino ai 35 anni.

L'infermiere neolaureato che ha 40 anni e prima faceva l'operaio, l'influencer o qualsiasi altro lavoro, potrà aprire la p.iva con il forfettario al 5% e lo manterrà per 5 anni come nuova attività o startup.

Quindi la partita iva conviene?

Economicamente se trovi un committente, ospedale privato che riconosce il tuo lavoro e ti paga bene si, però è necessario valutare tutti quegli aspetti che circondano il lavoro come: la famiglia, il costo nella tua preparazione e della ricerca di un posto migliore e pagato meglio.

Questo periodo si va incontro ad una carenza di infermieri quindi le possibilità per un infermiere libero professionista aumentano, però c'è da ricordare che è un mercato instabile e soggetto ai capricci dei governi futuri.

  

Foto di RDNE Stock project

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