Non si tratta in realtà di una novità, poiché tale prodotto - sotto forma di feltrini in poliuretano a lento rilascio di clorexidina - è sul mercato da molti anni.
Soltanto in tempi recenti, però, una serie di meta-analisi e di lavori clinici assai convincenti hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio la efficacia di tale tecnologia nel ridurre il rischio di infezione batteriemica da catetere venoso centrale.
In seguito a queste nuove acquisizioni, i feltrini alla clorexidina sono entrati negli ultimissimi anni nel novero delle raccomandazioni delle linee guida internazionali: si vedano in proposito le linee guida dei CDC del 2011, gli Standard 2011 dell’INS - Infusion Nursing Society, nonché le recentissime linee guida 2014 dell’EPIC (Evidence-based Practice for Infection Control) e di SHEA (Society for Healthcare Epidemiology of America).
Le linee guida EPIC 2014 includono i feltrini alla clorexidina tra le strategie sicuramente efficaci da prendere in considerazione in tutti i pazienti adulti con catetere venoso centrale al fine di ridurre il rischio infettivo (raccomandazione di Classe B).
Le linee guida SHEA 2014 sono ancora più nette, poiché raccomandano l’utilizzo dei feltrini in tutti i pazienti sopra due mesi di vita riportando una qualità di evidenza di alto grado (Grado I).
E’ interessante sottolineare che benché esistano diversi prodotti a rilascio di clorexidina o di precursori della clorexidina o di altri antisettici, soltanto i feltrini alla clorexidina hanno finora una evidenza di indiscutibile efficacia.
L’apparente limite costituito dall' impossibilità di ispezionare giornalmente il sito di emergenza non sembra più rilevante, considerando che le linee guida raccomandano la sorveglianza del sito anche soltanto mediante la palpazione.
Lavori recenti hanno poi dimostrato come tale efficacia clinica si associ anche ad una reale costo-efficacia (cosa tutt’altro che scontata, poiché esistono diverse strategie per la riduzione delle infezioni da catetere la cui efficacia è dimostrata ma sulla cui costo-efficacia si è ancora incerti).
La posizione degli esperti del GAVeCeLT in tal proposito è già nota. Le raccomandazioni del ‘bundle’ GAVeCeLT - benchè messe a punto diversi anni fa - già raccomandavano l’uso della clorexidina per la antisepsi ‘continua e discontinua’ del sito di emergenza, laddove per antisepsi ‘continua’ si intendeva ovviamente il rilascio 24 ore su 24, per sette giorni a settimana, da parte dei feltrini.
Tale raccomandazione si applica a tutti i pazienti portatori di cateteri centrali non tunnellizzati a breve-medio termine (siano essi CVC tradizionali, ad inserzione centrale, siano essi PICC) ma soprattutto ai pazienti ad alto rischio infettivo: bambini e adulti ricoverati in unità di terapia intensiva, pazienti onco-ematologici (in particolare quelli sottoposti a trapianto di midollo), pazienti in nutrizione parenterale totale, pazienti acuti gravi e/o immunodepressi, etc.
Ricordiamo infine che il GAVeCeLT raccomanda ovviamente l’utilizzo simultaneo - insieme ai feltrini alla clorexidina - di sistemi di fissaggio ‘sutureless’ e di medicazioni trasparenti semipermeabili, in ogni situazione in cui ciò sia possibile.
Tratto dalla Newsletter del GAVECELT
Cari amici e colleghi,
Dopo la pausa di giugno (nella quale molti degli esperti GAVeCeLT sono stati impegnati nella terza edizione del WoCoVA - World Conference on Vascular Access - svoltosi a Berlino dal 18 al 20 giugno), continuiamo a presentarVi alcune delle novità nell'ambito degli accessi venosi discusse nel Congresso GAVeCeLT di Torino del dicembre 2013.
Buon lavoro a tutti,
Mauro Pittiruti
