La medicazione semplice è chiamata anche medicazione a piatto, ed essenzialmente richiede di rimuovere il precedente cerotto medicato, disinfettare e riposizionare il cerotto o premedicato.
Fare una medicazione può essere necessario alla dimissione dopo un intervento chirurgico e le spiegazioni sono spesso veloci e semplici per chi lo fa tutti i giorni.
Gli step sono 3:
la rimozione della medicazione,
la disinfezione,
l'applicazione della nuova medicazione.
La rimozione della medicazione:
La rimozione richiede alcuni passaggi preparatori come l'igiene delle mani e l'utilizzo dei guanti come DPI, poi si procede con l'ispezione della medicazione per capire se sotto ci sono delle vesciche causate dal cerotto, quindi si procede alla rimozione.
Lavate le mani e messi i guanti, abbiamo anche un contenitore per i rifiuti, procediamo, si prende un'estremità e si fa una trazione NON verso l'alto e nemmeno a strappo, ma lo si tira facendolo passare sopra il cerotto stesso che è ancora adeso.
In questo modo la pelle può offrire la massima resistenza.
La rimozione potrebbe essere dolorosa perchè ciascuno di noi ha una sensibilità diversa, in questo caso è necessario chiedere in farmacia gli spray per la rimozione dei cerotti.
La disinfezione:
Il disinfettante non deve bruciare, deve essere ben tollerato dalla pelle e non far presentare eritemi, se si sospetta un'allergia bisogna segnalarlo al proprio medico.
Il concetto di base è che si mette il disinfettante su di una garza o un tampone/batuffolo sterile e quindi senza toccare il disinfettante lo si distribuisce sulla ferita in senso circolare senza ripassare sugli stessi punti.
La ferita chirurgica è visibile e riconoscibile nelle sue parti, i due lembi giustapposti e uniti dai punti di sutura che possono essere di fili di diverso colore o metallici.
La presenza di rossore, gonfiore, o zone particolarmente dolenti deve far richiede un'ulteriore valutazione da parte del chirurgo.
L'applicazione della nuova medicazione:
Il cerotto premedicato preferito è in TNT, e non in materiali plastici perchè trattengono la traspirazione e favoriscono l'ambiente umido.
La presenza di vesciche rotte per lesioni da strappo è frequente e sono zone che bruciano molto, possono avere benefici con l'apposizione di una medicazione con idrocolloidi che andrà cambiata più o meno frequentemente a seconda di quanto secerne la vescica. La medicazione a idrocolloide può fare da base per il premedicato che non aderirebbe sulla vescica stessa.
La nuova medicazione può richiedere delle modifiche se la zona è in un'articolazione, ad esempio con dei tagli laterali oppure essere sagomata e adattata alla forma della ferita.
Gli obiettivi di una medicazione semplice sono molti ad esempio:
non apportare nuovi microrganismi,
non causare dolore inutile,
mantenere un ambiente asciutto, per non favorisce la crescita dei batteri,
proteggere da frizioni o attriti con gli indumenti,
mantenre la maggiore autonomia possibile,
creare l'ambiente adatto alla guarigione,
favorire la rimozione successiva.
La frequenza del cambio della medicazione è quella consigliata dal proprio chirurgo o infermiere di riferimento, ma a questa si aggiungono i cambi extra quando la ferita è sporca.
La rimozione dei punti di sutura è variabile a seconda della sede, di solito si rimuovono al massimo dopo 14 giorni; inoltre a seconda dell'intervento potrebbe essere necessario l'utilizzo di un dispositivo medico come una panciera o una mutanda elastica contenitiva per un ulteriore periodo.
La ferita chirurgica che alla rimozione dei punti non presenta una deiescenza o altre anomalie è da definirsi guarita e non necessita di ulteriori medicazioni.