Lo stipendio di un infermiere varia notevolmente a seconda che sia un dipendente (pubblico o privato) o un libero professionista. Il contesto lavorativo di un infermiere può spaziare da un ambulatorio con un carico di lavoro ridotto fino a sale operatorie altamente tecnologiche.
Lo stipendio è uno dei fattori che possono influenzare la scelta di intraprendere la carriera infermieristica. Vediamo insieme in quali contesti un infermiere può ottenere maggiori guadagni.
La prima cosa da capire è che esistono diversi tipi di contratto con cui si può lavorare come infermiere.
Lavorare come infermiere dipendente
Lo stipendio a livello nazionale è deciso dai valori economici contrattati dai sindacati e riportati nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).
Non esiste un CCNL specifico per gli infermieri; piuttosto, ci sono diversi CCNL a seconda del luogo di lavoro:
- quello delle RSA, delle cooperative, dei comuni (CCNL Funzione Pubblica),
- negli ospedali privati il CCNL AIOP
- negli ospedali pubblici il CCNL Sanità.
Il contratto nazionale può essere migliorato da accordi tra i sindacati e l'azienda sanitaria, che vengono riportati nel contratto integrativo.
Lavorare come infermiere libero professionista
Se invece si lavora come infermiere libero professionista, si lavora con partita IVA e, al massimo, si stipula un contratto di servizio. In questo caso, la tariffa lorda può variare moltissimo.
La maggioranza degli infermieri lavora con il CCNL Sanità, molto simile al CCNL AIOP in termini di importi, mentre altri CCNL, come ANASTE, offrono compensi inferiori.
Varietà di ambiti lavorativi
L'infermiere può lavorare in moltissimi ambiti, e la domanda di infermieri specializzati è sempre forte.
Il motivo è che, quando si viene assunti, c'è sempre un periodo di inserimento/affiancamento, poiché ogni posto di lavoro ha la sua organizzazione e le sue specificità. Ad esempio, un'infermiera strumentista sarà più apprezzata per lavorare in sala operatoria rispetto a un'infermiera da formare ex novo.
Disparità salariali nel CCNL
La questione del salario previsto dal CCNL per l'infermiere non è equa. Infermieri che lavorano con attrezzature o farmaci che costano decine di migliaia di euro hanno lo stesso stipendio di chi non ha quelle responsabilità, a meno che non vi siano riconoscimenti a livello locale attraverso il CCNL integrativo.
Il CCNL integrativo nel settore privato non sanitario offre maggiori possibilità di crescita economica rispetto al settore pubblico. Tuttavia, la maggioranza degli infermieri vede l'applicazione del solo CCNL Sanità per la parte economica.
Nel CCNL 2019-2021 sono stati introdotti importi minimi, con la possibilità di aumentarli attraverso il contratto integrativo.
La carenza di infermieri al Nord e il maggior costo della vita potrebbero portare nei prossimi anni ad aumenti locali dello stipendio, come già accade in Inghilterra e in Germania, dove esiste un salario minimo anche per gli infermieri.
Qual è lo stipendio dell'infermiere?
L'infermiere che lavora nel settore pubblico con il CCNL Sanità ha uno stipendio base di circa 1.500 euro, che può variare a seconda del contesto lavorativo.
Ad esempio, l'infermiere di ambulatorio, che non ha indennità di turno, percepisce 1.500 euro mensili, a cui si aggiungono eventuali scatti di anzianità, premi di produzione ed incentivi statali (come il bonus Renzi).
L'infermiere che lavora in reparto e fa i turni ha uno stipendio che varia a seconda del numero di presenze in servizio, con indennità di turno, notturno e festivo. Lo stipendio del turnista, comprensivo delle indennità, può raggiungere i 1.800-1.900 euro, ma è molto variabile, poiché le indennità non vengono corrisposte durante ferie o permessi.
Lo stipendio può ulteriormente aumentare con le indennità specifiche per reparti: infettivi, area critica o assistenza domiciliare, con un'indennità di 5 euro al giorno.
L'indennità di reperibilità o pronta disponibilità prevede un compenso orario, e in caso di chiamata le ore lavorate vengono pagate come straordinari.
In reparti che utilizzano radiazioni, è possibile ottenere l'indennità di radioesposizione, che consiste in 100 euro in più al mese e 15 giorni consecutivi di ferie oltre a quelle annuali.
Complessivamente, un'infermiera che fa i turni può arrivare a circa 30.000 euro lordi all'anno, superando questa cifra se lavora in un servizio con reperibilità.
Aumentare lo stipendio nel settore pubblico
Nel settore pubblico, è possibile aumentare lo stipendio lavorando di più, ma solo se l'amministrazione lo consente, attraverso orari aggiuntivi o libera professione.
Questo consente di incrementare la retribuzione, ma si tratta di ore lavorate oltre le 36 settimanali, e gli importi lordi sono soggetti a contributi pensionistici e tasse.
Gli importi orari per l'orario aggiuntivo o la libera professione variano dai 25 euro/ora per attività ambulatoriale ai 50 euro/ora per attività in sala operatoria, e lo stipendio lordo può superare i 35.000 euro/anno.
Anzianità di servizio
L'anzianità di servizio non comporta scatti automatici di retribuzione come accade in altri settori. In Sanità, gli scatti automatici non sono mai stati introdotti; esistono concorsi interni ai quali bisogna partecipare per entrare in una graduatoria che determinerà chi avrà una retribuzione maggiore.
Crescita salariale con master universitari e corsi post-laurea
Il master in coordinamento consente di accedere ai concorsi interni per diventare coordinatore, con uno stipendio che parte dai 1.900 euro mensili, incrementato da eventuali incentivi aziendali.
La laurea magistrale in Scienze Infermieristiche permette di svolgere attività extra come docenza e, con la possibilità di una progressione di carriera, si può aspirare a ruoli dirigenziali, fino a diventare direttore. Lo stipendio di un direttore può raggiungere i 100.000 euro lordi annui.
Conclusione
Le possibilità di crescita economica, come hai visto, non sono direttamente correlate alle tue capacità tecnico-relazionali o alla complessità tecnico-scientifica del tuo lavoro.
Infatti, il peso economico nello stipendio mensile dipende principalmente dalle indennità per i disagi e i rischi.
Le maggiori opportunità di crescita economica per l'infermiere si trovano nell'orario aggiuntivo, nelle reperibilità e nella libera professione intramoenia, anche se non c'è spazio per tutti.
Le possibilità di carriera più diffuse grazie ai titoli post-laurea includono:
- Il master di coordinamento, che permette di ottenere uno stipendio netto a partire da 1.900 euro.
- La laurea magistrale in Scienze Infermieristiche, che consente di lavorare come dirigente ed accedere a posizioni apicali come quella di direttore.
- I master specialistici, che è utile avere in più di un settore, poiché permettono di accedere a incarichi come professionista specialista solo se si possiede il master specifico.
Inoltre, stiamo assistendo alla nascita di nuove figure di infermiere specialista, che godono di una retribuzione aggiuntiva rispetto allo stipendio base.
La carenza di infermieri sarà il motore che porterà all'identificazione di incentivi e modelli aziendali in cui vedremo l'infermiere specialista giocare un ruolo sempre più importante.
La professione infermieristica è destinata a cambiare molto.