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Linee guida, procedure, protocolli
Linee guida varie ancora da organizzare
Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione di errori gravi in terapia.
Revisione del protocollo del maggio 2014
Un documento di 84 pagine.
Tratto dall'introduzione della linea guida:
Il fumo di tabacco è responsabile di circa 71.500 morti all’anno in Italia, pari al 12,5% della mortalità totale (Gallus 2011). Il fumo è dannoso a ogni età, e il rischio di contrarre una patologia a esso correlata (cardiovascolare, oncologica, pneumologica) è strettamente dipendente dall’età di inizio: un ragazzo che comincia a fumare a 15 anni ha una probabilità tre volte superiore di ammalarsi di tumore rispetto a un individuo che inizia a fumare a 20 anni (Simonato 2001, McCarron 2001).
Inoltre, è stato dimostrato che l’uso precoce di tabacco è in grado di modificare lo sviluppo polmonare nell’adolescenza con un’induzione precoce della crescita neoplastica (Wiencke 2002).
Il manuale del prelevatore presenta brevemente le tecniche di prelievo di tutti i campioni.
La presenza di un iconografia semplice ma efficace rende questo documento molto utile.
Tratto dal sito web CDI (LINK)
Il manuale metodologico è stato pubblicato nel 2002 ma è ancora uno dei volumi di riferimento per chi vuole addentrarsi nella comprensione delle dinamiche dell'implementazione di linee guida.
Un procedura tecnica più che un manuale.
Linea guida della regione Toscana 2015
Presentazione:
L’esigenza di indirizzare i comportamenti medici attraverso linee guida e indirizzi diagnosticoterapeutici nasce da molteplici ragioni, tra le quali il fenomeno della variabilità della pratica clinica, la crisi di credibilità della professione medica e dei servizi sanitari in genere, la forte necessità di miglioramento della qualità dell’assistenza e la razionalizzazione delle risorse disponibili per la spesa sanitaria, in uno scenario di spesa in costante crescita.
Linea guida Regione Toscana 2015
Presentazione
In un quadro socioeconomico regionale di particolare complessità quale quello attuale, la realizzazione di linee-guida per la pratica clinica continua a costituire uno dei più validi approcci esistenti per contribuire a ridurre forme inappropriate di assistenza, migliorare le prestazioni sanitarie sotto il profilo del miglior rapporto costi/benefici, migliorare lo stato di salute dei cittadini.
Linea guida della Regione Toscana aggiornamento 2015
Prevenzione:
linee guida e valutazione degli interventi Nel 2001, su mandato del Consiglio sanitario regionale toscano, furono predisposte linee guida sulla prevenzione oncologica, come materiale di formazione agli operatori del Sistema sanitario regionale.
Il documento Linee di indirizzo clinico-organizzative per la prevenzione delle complicanze in gravidanza pubblicato a luglio 2017 da AGENAS.
Le linee guida toscane sul tabagismo del 2009 sono l’aggiornamento di linee guida prodotte nel 2002 e forniscono raccomandazioni ancora valide circa quello che si può fare per limitare l’epidemia da tabacco in Toscana.
Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1
Edita 18 dicembre 2014
Un approfondimento utile per gli infermieri, link min salute.
Sindrome demenza: diagnosi e trattamento - 2015
Tratto dalla linea guida:
Definizione
Il concetto di fragilità è stato oggetto di crescente interesse nell’ultimo trentennio, anche in relazione al fenomeno della “transizione demografica” (Thompson 1929) e, benché ampio spazio vi sia stato dedicato dalla letteratura scientifica, non è stato raggiunto ancora un pieno accordo circa i criteri più corretti per identificarlo (Hogan 2003, Bergman 2007, Karunananthan 2009). Esiste, invece, accordo nel ritenere la fragilità uno stato biologico età-dipendente caratterizzato da
ridotta resistenza agli stress, secondario al declino cumulativo di più sistemi fisiologici (Fried 2001) e correlato a pluripatologia, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità (Fried 2004).
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Due sono essenzialmente i paradigmi che definiscono la fragilità:
• il paradigma biomedico, secondo il quale la fragilità è una sindrome fisiologica caratterizzata dalla riduzione delle riserve funzionali e dalla diminuita resistenza agli stressor, risultante dal declino cumulativo di sistemi fisiologici multipli che causano vulnerabilità e conseguenze avverse (Fried 2004);
• il paradigma bio-psico-sociale, secondo il quale la fragilità è uno stato dinamico che colpisce un individuo che sperimenta perdite in uno o più domini funzionali (fisico, psichico, sociale), causate dall’influenza di più variabili che aumentano il rischio di risultati avversi per la salute (Gobbens 2010).
Un’oggettivazione alternativa della fragilità è stata proposta da Rockwood (2007) con il Frailty Index (FI), costruito contando il numero di deficit accumulati nel tempo, all’interno di una lista molto ampia (vedi a pagina 10). Questa definizione è basata sull’idea che la fragilità sia uno stato di disorganizzazione caotica dei sistemi fisiologici, che può essere stimato valutando lo stato funzionale, le malattie, i deficit fisici e cognitivi, i fattori di rischio psicosociali e le sindromi geriatriche, nell’ottica di costruire un quadro il più possibile completo della situazione di rischio di eventi avversi.
A prescindere dalla definizione operativa, il concetto di fragilità è comunque molto utilizzato e ritenuto clinicamente utile dalla maggior parte dei professionisti socio-sanitari (medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali) (Kaethler 2003) e ha avuto il merito di contribuire, tra l’altro, a spostare l’ottica da un approccio al paziente anziano centrato sulla malattia o sull’organo a una visione più integrata della salute nei suoi diversi aspetti (Bergman 2007).
E’ doverosa una considerazione di natura etica: la comunicazione e l’informazione finalizzate all’ottenimento del consenso informato per percorsi terapeutici, presentano specifiche criticità nella persona anziana, in larga parte riconducibili a una sua ridotta competenza cognitiva e alle sue relazioni con la famiglia, spesso presente e protagonista nella relazioni con i curanti.
I criteri di accertamento della morte è un documento edito dal Comitato Nazionale per la Bioetica nel 2010.
Il documento di circa 30 pagine fa un analisi delle domande attorno alla constatazione di decesso.
Un aggiornamento al precedente documento del 1991 (LINK)
Tratto dall'introduzione della linea guida:
Il delirium (definito anche “stato confusionale acuto”) è una sindrome clinica caratterizzata da alterazioni dello stato di coscienza, delle funzioni cognitive o della percezione. Ha esordio acuto (uno o due giorni) e decorso fluttuante. È una condizione grave, a volte con esito avverso, che riguarda il 20-30% dei ricoverati nei reparti ospedalieri ordinari, il 20% dei ricoverati nelle lungo degenze e tra il 10 e il 50% dei pazienti trattati chirurgicamente.
I soggetti anziani, quelli affetti da demenza, quelli con gravi patologie e quanti vengono ricoverati per fratture dell’anca, sono particolarmente a rischio di sviluppare un delirium.
Di solito le situazioni di delirium sono scarsamente rilevate e poco registrate nella documentazione clinica.
2019 LG RNAO "Supporting Adults Who Anticipate or Live with an Ostomy".
Documento di 140 pagine in inglese
Linee guida dell'OMS tradotte a cura dell'IPASVI Torino
Una linea guida che affronta domande dirette, casi reali riferiti alle situazioni in cui può comparire una situazione di emorragia Post Partum.
Documento adatto all'autoapprendimento che dovrebbe essere presente nei reparti per indirizzare i comportamenti e le scelte verso le migliori prove di efficacia.
Aggiornamento 2015 linee guida Regione Toscana
Ventilazione meccanica non invasiva (NIV) nell’insufficienza respiratoria acuta
La ventilazione meccanica non invasiva è stata messa a punto allo scopo di evitare le complicazioni legate all’impiego della ventilazione meccanica (VM) invasiva, assicurando un grado simile di efficacia. L’efficacia della NIV con entrambe le modalità a pressione positiva (NPPV) e a pressione negativa (NPV) dipende dallo stretto controllo clinico del paziente da parte di personale infermieristico e di fisioterapisti ben addestrati all’impiego di queste tecniche ventilatorie e con esperienza consolidata per questo genere di pazienti.
La revisione della letteratura dal 1989 al 2002 mostra che la NIV, sia NPPV sia NPV...
La linea Guida consente di avere una panoramica sulla complessità del mal di schiena, sembra uguale per tutti ma ha dietro situazioni e patologie molto diverse.
Questo manuale, elaborato dal Network per la ricerca dell’efficacia dei programmi di prevenzione, si inserisce nell’ambito delle attività del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG).
Consigliato
Linea guida prodotta dalla regione emilia Romagna ed unica linea guida italiana sulle infezioni delle vie urinarie