L’OSS (acronimo di Operatore Socio Sanitario) è una figura professionale sempre più importante nel panorama sanitario italiano ma esiste ancora tanta confusione su quali sono i suoi compiti e quale percorso formativo è necessario intraprendere per acquisire le competenze necessarie.
Chi è l’OSS e quali sono le sue mansioni?
L’operatore socio-sanitario rappresenta l’anello di congiunzione tra operatori sanitari e gli assistenti sociali, è una figura professionale che nasce dall’Accordo Stato-Regioni del 22.02.2001 e va ad integrare le mansioni di altri due operatori, ormai scomparsi, gli OTA (attivi in ambito sanitario) e gli OSA (attivi in ambito sociale).
L’OSS garantisce un supporto fondamentale in tutte quelle situazioni che necessitano contemporaneamente di assistenza in ambito sia sociale che sanitario come ad esempio:
rilevazione dei parametri vitali,
trasporto di materiali biologici,
sanificazione,
disinfezione e sterilizzazione di ambienti e strumenti,
assistenza per la prevenzione delle piaghe da decubito,
corretta assunzione della terapia,
assistenza a pazienti dipendenti, totalmente o parzialmente, nello svolgimento delle ADL (attività della vita quotidiana).
Come si diventa OSS:
il corso per Operatori Socio Sanitari
La formazione della figura lavorativa dell’OSS, in Italia, è affidata alle Regioni, che organizzano dei corsi professionalizzanti che integrano una parte teorica, necessaria per l’acquisizione delle nozioni, e una parte pratica di tirocinio formativo in strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate.
Per accedere al corso di OSS molto spesso è necessario sostenere un esame preliminare che attesti le corrette attitudini emotive e comportamentali dell’operatore, mentre un altro esame teorico-pratico è previsto alla fine del corso per la valutazione delle competenze acquisite.
Tutto questo potrebbe avere una svolta importantissima perché con il Decreto Lorenzin del dicembre 2017 gli OSS sono stati finalmente riconosciuti all’interno dei nuovi profili professionali socio-sanitari. Probabilmente questo sul piano professionale, inteso proprio come i compiti e le mansioni dell’Operatore Socio Sanitario, potrebbe non avere alcun risvolto, ciò che invece subirà una modifica sarà la formazione che non sarà più affidata alle singole Regioni bensì al MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) quindi ci sarà una formazione univoca sul territorio italiano con scuole di formazione create ad hoc, dall’intesa tra il MIUR e il Ministero della Salute, come per gli altri operatori sanitari.
Ovviamente non cambierà nulla per chi è già OSS perché i titoli acquisiti precedentemente saranno riconosciuti come titoli equipollenti quindi potranno accedere allo stesso modo ai concorsi per Operatori Socio Sanitari.
L’OSS, quasi sempre, lavora in equipe con medici e infermieri perciò chi decide di svolgere questa professione deve essere, per forza di cose, ben disposto al lavoro di squadra e a fare gruppo.
Il ruolo dell’OSS in questo senso varia notevolmente in relazione al contesto in cui si trova ad operare perché sicuramente negli ospedali pubblici o nelle cliniche private le interazioni con medici ed infermieri saranno maggiori rispetto alle case di riposo o alle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). In queste ultime tipologie di strutture l’OSS è la figura assistenziale principale perché si tratta fondamentalmente di persone autosufficienti in buona salute o con patologie croniche ma non gravi quindi senza problematiche particolari che richiedano il ricovero ospedaliero e l’assistenza medica ed infermieristica continua.
Una figura professionale ancora più recente è l’Operatore Socio Sanitario Specializzato che in pratica coadiuva l’infermiere nelle funzioni assistenziali di base come:
somministrazione della terapia (anche quella intramuscolare e sottocutanea),
sorveglianza delle terapie infusionali,
clisteri,
medicazioni semplici o bendaggi.
Queste figure professionali sono sempre più ricercate nel campo sanitario e assistenziale; strutture per l’accoglienza come quelle per anziani e disabili sono alla costante ricerca di questa tipologia di professionista in grado sia di affiancare altre figure come quella del medico e dell’infermiere, sia di assistere il paziente nel gestire la degenza o le situazioni complesse legate a gravi malattie.
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